Canzone per il capitolo
Running up that hill - Placebo
Per un attimo pensai "ok, è finita, mi hanno preso".
Adam stringeva con foga la sua mano nella mia, aveva paura, avevamo paura. Gli uomini che ad ogni pesante falcata sembravano così grandi e potenti rispetto a noi, due impauriti ragazzini con le spalle al muro.
Ma non sarebbe finita così, l'improvvisa paura mi aveva tolto la capacità di ragionare, cercai di tornare lucida, osservandomi freneticamente intorno per trovare una via d'uscita. Puntai lo sguardo sulla scala che si trovava più in là, era buio lì dentro, dalle finestre dal vetro impolverato trapassava pochissima luce, e solo un'osservatore attento e chi conoscesse davvero quella casa l'avrebbe vista. La distanza tra noi e gli inseguitori non era poi così ristretta, con la giusta velocità saremmo riusciti a toglierci da quel punto scomodo e guadagnare tempo.
Guardai intensamente Adam e poi la gradinata in fondo alla stanza, in modo da fargli capire le mie intenzioni, dalla sua espressione sembrava aver capito, strinsi ancora di più la presa nella sua mano, mimai un "via" e proprio come calcolato riuscimmo a raggiungere la scala e salire velocemente al piano superiore.
Evitai a lasciarmi andare a sentimentalismi alla visione delle camere del piano, non era il momento.
Gli uomini dietro di noi imprecavano, udivo i loro passi veloci sui gradini, non sapevo proprio come sarebbe andata a finire, erano sempre a meno di un passo dietro di noi.
Entrammo dentro una delle stanze, chiusi la porta dietro di me, girando più volte la chiave nella serratura, anche se non sapevo quanto sarebbe servito.
I pugni e i calci sulla superficie della porta mi fecero sobbalzare e mi portarono a fare pressione su di essa con il mio intero corpo per evitare che la sfondassero.
-Dobbiamo bloccare la porta!- dissi ad Adam, e lui subito si mise all'opera spostando una cassettiera posizionandola con cautela al mio posto, ad essa seguirono tutti gli altri mobili della stanza.
Un rumore metallico mi fece capire che avevano rotto la serratura, adesso la porta di apriva e si richiudeva, creando una piccola ma comunque pericolosa apertura tra noi e la nostra fine.
-Questo non riuscirà a tenerli a bada.- osservò Adam, e aveva ragione.
Non saremmo potuti rimanere là per sempre, prima o poi avrebbero trovato un modo per entrare, dovevamo uscire al più presto da quella casa.
I colpi sulla porta aumentavano sempre di più, e senza accorgercene noi due indietreggiammo fino a poggiare, alla fine della stanza, la schiena sul vetro di una finestra.
Ci scambiammo uno sguardo complice , ed entrambi capimmo che stavamo pensando alla stessa cosa.
-Dobbiamo scendere da qui.- dichiarai, non c'era altra scelta.
Misi di lato Adam e con una gomitata infransi la vetrata, l'infisso era troppo arrugginito ci avrei messo più tempo a tentare di aprire l'anta.
Mi sporsi in avanti per avere un quadro generale del tragitto che avremmo dovuto percorrere in verticale e se se lì sotto c'era qualcuno ad aspettarci per tenderci un imboscata. Fortunatamente il percorso era fattibile, le numerose insenature e pensiline lo rendevano non troppo pericoloso, e a quanto pare, almeno in quel lato non era appostato nessuno.
-Andiamo.- uscì rapidamente la prima e la seconda gamba dalla finestra.
-si.- fece lo stesso Adam subito dopo.
La discesa fu più difficile del previsto, nello scendere dovevamo oltrepassare una delle finestre del primo piano, all'interno la casa pululava di quella gente, avremmo dovuto stare attenti a non farci vedere.
Io per evitare qualsiasi inconveniente decisi di saltare da quel punto per poi arrivare a terra, atterrando più delicatamente che potei. Purtroppo Adam non poteva farlo, se avesse saltato da quell'altezza si sarebbe quasi sicuramente rotto una gamba, così avrebbe dovuto rischiare passando accanto alla finestra.
Gli feci un cenno rassicuratore, tutta quell'azione non faceva per lui, e dopo aver preso fiato con cautela cercò di oltrepassare quel punto critico.
Qualcosa andò però storto, era quasi riuscito a superare la finestra ma nello scendere non piazzò bene il piede che gli scivolò indietro.
Guardando la scena lì sotto, mi si fermò il cuore, insieme al respiro, mi misi immediatamente proprio sotto di lui per poter prenderlo in caso si un'eventuale caduta.
Per fortuna non cadde, temetti davvero tanto per la sua incolumità, ma per evitare ciò si appese alla cornice di quella maledetta finestra, causando rumore e di conseguenza attirando l'attenzione degli uomini dall'altra parte del vetro.
-No!- Dal modo in cui lo disse e dal terrore che impregnava i suoi occhi, capii subito che lo avevano scoperto -Adam veloce scendi!- gli dissi con voce non troppo alta.
Dovevamo andarcene subito, dovevamo scappare via.
Adam finalmente arrivò sulla terra ferma e subito lo afferrai per la mano dicendogli -Dobbiamo andare subito, stanno arrivando!- sentivo i passi sempre più vicini.
Ricominciammo a correre, ma appena girato l'angolo dell'abitazione ce li trovammo davanti. Ci urlavano contro di stare fermi, ma non li avrei mai ascoltati, frenai e facemmo inversione andando nella parte opposta, ma ancora una volta la nostra strada fu sbarrata dal resto della troupe, eravamo circondati.
Adam tremava, io cercavo di concentrarmi sul da farsi, ma inutilmente, erano troppi, ed estremamente equipaggiati, noi eravamo solo noi, non esisteva un modo per uscire entrambi da quella situazione.
-Hanna scappa, sei ancora in tempo.- mi intimò Adam, mentre il cerchio attorno a noi si stringeva.
-Cosa?- lo guardai sconcertata, voleva davvero che io provassi a scappare senza di lui?
-E' te che vogliono, io non gli servo, devi andare.- cercava di convincermi, ma non potevo assolutamente fare quello che mi stava chiedendo, assolutamente, andava contro tutto quello su cui credevo, non potevo, non lo avrei mai fatto.
-Non vado da nessuna parte senza te.- sentenziai severa, non se ne parlava completamente, dovevamo uscirne insieme, non lo avrei mai lasciato solo.
Dalla fitta schiera di uomini emerse lui, quello che ormai reputavo il capo della "missione", era sempre lui a parlare, comandava e diceva cosa fare agli altri che ogni volta ubbidivano e assentivano senza obiezione.
-Finalmente siamo riusciti a fermarti, adesso non muoverti.- lo disse in forma di ordine, mentre si avvicinava minaccioso a me, mentre io ed Adam facevamo la lotta su chi doveva difendere chi, posizionandoci alternativamente l'uno davanti all'altra.
Il grosso e alto uomo protrasse un braccio nella mia direzione -Vieni con me non aver paura.-
Il rumore della sicura delle armi degli altri uomini mi mise in allerta, Adam stringeva come non ha mai fatto la sua mano al mio braccio, mentre l'uomo di fronte a me mi tendeva la sua.
-Avanti.- disse con un ghigno.
Voleva essere a suo modo rassicurante, nei suoi occhi c'era un qualcosa che non mi piaceva, poi l'altra mano, la sinistra, rigorosamente nascosta nella tasca anteriore della giaccia non mi ispirava fiducia per niente.
#SpazioAutrice
I nostri protagonisti sono in trappola, secondo voi riusciranno a trovare il modo di sfuggire dalle grinfie di questi misteriosi e inquietanti personaggi? Oppure sono spacciati? E poi, cosa non poco importante, cosa vorranno mai da Hanna? Cosa succederà nel prossimo capitolo, la nostra non proprio robottina si fiderà o no?
Tante domande e nessuna risposta certa, ma don't worry scoprirete tutto molto presto.
W i capitoli ansia!
-Marty
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Con un cuore d'acciaio
Science FictionL'amore, quello che tutti conoscono, riesce a cambiarti la vita, questo amore invece è in grado di dartela. L'amore che ho provato è diverso, perchè io sono diversa. Nessuno sapeva cosa avevo dentro, che il mio cuore non batteva, che non avevo ossa...