62. E poi ho incontrato te

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Canzone per il capitolo

Guarda l'amore cosa fa - Nesli

-Vuoi sapere proprio tutto tutto?-

-Tutto.- affermò Adam seriamente.

Mi misi comoda nel divano, cercai di rilassarmi in modo da trovare e usare le giuste parole, non stavo per raccontare una favola, quella era la mia vita.

-In realtà non so chi sono, da dove vengo, o perchè sono qua, non l'ho mai saputo, e molto probabilmente mai lo saprò, mi trovò Beatrice nella foresta e mi accolse senza alcun problema a casa sua, era il 1941.-

Lo sguardo di Adam si faceva sempre più curioso, era attento a ogni parola uscisse dalle mie labbra, notavo il suo alto livello di  concentrazione dalle sopracciglia aggrottate e dall'evidente vena sulla fronte.

-Lei era sola, proprio come me, non avevamo nessuno, ma insieme eravamo felici, lei mi insegnò tutto quello che c'era di sapere, a parlare principalmente, mi aiutò molto, mi aiutò a cercare di capirmi. Le differenze tra me e lei erano evidenti, lei cercava di non farci caso, ma io le notavo, cioè, era impossibile non rendersene conto. Andava bene la forza, la velocità, il fatto che il mio cuore a differenza del suo era fermo.- mi fermai un attimo per constatare se il battito c'era ancora, ed eccolo, lo sentivo, il mio cuore batteva ancora, non avevo ancora pienamente realizzato.

-Beh, oltre a tutto questo la cosa che mi faceva più paura, e che per questo mi detestavo a morte, era vedere Beatrice invecchiare, lei cresceva, gli anni per lei a differenza mia passavano, fino a quando...- Mi si formò un nodo alla gola, mi faceva ancora male quel ricordo, ma dovevo continuare.

-fino a quando morì.-

Smisi di guardare Adam, sarei sicuramente scoppiata a piangere se avessi continuato a fissarlo negli occhi.

-Non avevo nessuno oltre a lei, mi lasciò sola, e fu proprio lì che cominciai a detestarmi, a odiare quel che ero, non c'era più nessuno a ricordarmi che ero speciale, nessuno che mi desse un valido motivo per continuare a vivere. Solo dopo anni trovai quella lettera.-

Mi bloccai un ulteriore volta, pensando che se non fossi mai entrata in quella stanza a quest'ora non mi trovavo  lì con Adam, e tutto sarebbe andato in maniera diversa, se Beatrice non avesse pensato al mio futuro, io non sarei mai arrivata in questa città, non la maledivo per questo, perchè in un certo senso mi faceva più paura pensare che sarei rimasta da sola per sempre molto probabilmente.

-Che lettera?- Mi chiese Adam.

-La lettera che mi lasciò Beatrice chiedendomi di partire e venire qui, voleva che continuassi la mia vita, che mi costruissi qualcosa, così eccomi qua! All'inizio ero disorientata, non ero mai entrata a contatto con così tante persone, la caoticità della città mi confondeva, gli sguardi delle persone mi bloccavano, e poi ho incontrato te.- Tornai a guardare Adam.

-Inizialmente non riuscivo realmente a lasciarmi andare, la mia mente era ancora in balia dei vecchi ricordi e delle sofferenze lasciate alle spalle, e poi non so perchè ma è cambiato tutto, è cambiato il mio modo di vedere le cose, di relazionarmi con le persone, cercai di dimenticarmi delle mie diversità ed ero realmente riuscita a costruirmi qualcosa, proprio come voleva Beatrice, ero felice, avevo te e sentivo di non aver bisogno d'altro, mi sentivo completa e accettata.-

Si Adam mi rendeva felice, mi aveva trovato un motivo per cui continuare a vivere.

-Poi sono entrata in crisi, tu hai parlato di futuro, e mi è venuta in mente Beatrice, non voglio che la storia si ripeta, non ce la farei, non posso sopportarlo di nuovo, non posso vedere un'altra cara persona andare via dopo una vita passata insieme, non potrei ricominciare a vivere, e poi tu non ti meriti questo, non meriti di stare accanto a .. un... a me.-

Vidi Adam riflettere -Prima hai detto "è cambiato tutto", cosa è cambiato e perchè?-

 Cambiò argomento, evitando quello del "futuro", il motivo principale del nostro allontanamento, e in fondo gliene fui grata, non mi andava di pensarci e sprofondare ulteriormente nella disperazione, mi faceva male pensare ad un futuro senza di lui, ma comunque non ero nella migliore posizione per pensare al domani, tutti in città mi cercavano, avevo ben altro a cui pensare, per prima cosa dovevo dare le dovute spiegazioni ad Adam.

-Da quando ci sei tu con me, non so è come se in me è cambiato qualcosa, ho visto cambiamenti in me assurdi, inizialmente più psichici e poi anche fisici, è una cosa di cui non riesco a dare una spiegazione.-

-Tentaci, fammi degli esempi.-

-Le emozioni, prima di incontrarti, io non sapevo neanche cosa fossero, non sentivo niente, ero indifferente a qualsiasi cosa, ora invece rido, piango, mi arrabbio, sento dei brividi che mi percorrono tutto il corpo, arrossisco, tremo dalla paura, io riesco a sentire tutte queste strane sensazioni che prima non c'erano, piano piano sono uscite fuori, non ragiono più solo con la logica, sono mossa da tutti questi sentimenti, sono dominata dalle emozioni, mai avrei mai pensato ti poter capire la parola "amore", ora la comprendo, qualcuno mi disse un tempo che era il sentimento più grande e importante, e io riesco a capirlo, io posso ammettere di aver amato, di amare, cosa che per me anni fa era impensabile.-

Presi fiato, avevo spiegato cosa era cambiato, ma il perchè? Perchè questo mio cambiamento, da cosa scaturì?

-Poi anche il mio cuore, ti rendi conto che in tutti questi anni è stato fermo, e solo ora ha cominciato a muoversi?-

Per cosa il mio cuore batteva?

-Tu.- Dissi in un sussurro guardando Adam come se solo ora mi accorgessi della sua presenza.

-io?-

-Adam sei tu.- non c'era altra spiegazione. -So che sembra stupido, ma tutto conduce a te, ogni volta che ti avevo vicino, io... era come se... tutto è nato da te, ho cominciato a provare quello che sento stando con te, e più stavamo insieme più si intensificava, forse.. forse è grazie a te, forse sei stato tu a cambiarmi.-

Adam non mutò espressione. -So che non può essere messo in confronto, ma anche tu sei riuscita a cambiare me, in senso buono, mi hai fatto sentire un amore, delle sensazioni mai provate prima, ormai le ho viste tutte- mi rivolse un sorriso. -credo sia possibile che questo tuo mutamento può essere stato scaturito da qualcosa che abbia avuto in te un forte impatto.-

-La cosa che ha avuto l'impatto più forte nella mia vita sei stato tu.- dissi decisa, lo sapevo, non avevo dubbi su questo, Adam mi aveva sconvolto l'esistenza, non esisteva niente che mi facesse lo stesso effetto che mi faceva lui, ora cominciavo ad aprire gli occhi.

-Quindi, sono stato io?-

-Probabilmente.- non c'era niente di sicuro, ma nel mio profondo lo sapevo, sapevo che era lui la causa di tutte le mie conseguenze, sapevo che era stato lui a sconvolgermi  al punto da cambiare la mia intera vita, al punto da far smuovere un cuore d'acciaio.



#SpazioAutrice

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Con un cuore d'acciaioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora