29. Brividi

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Canzone per il capitolo

Sweater Weather - Max and Alyson Stoner cover


Restammo in quella posizione per svariato tempo.

Nessuno dei due aveva la forza o la voglia di sciogliere quell'abbraccio.

Adam ne aveva bisogno, e sentivo che oltre a lui anch'io necessitavo assolutamente di quel gesto. Entrambi ne abbiamo tratto i benefici, entrambi ci sentivamo incredibilmente bene in quel momento.

Approfittai del silenzio per sentire il suono del suo cuore che sembrava battere regolarmente, e per osservare i suoi occhi, non erano più lucidi, anzi le sue palpebre sbattevano leggermente facendosi sempre più pesanti.

E come immaginai, attimi dopo li chiuse definitivamente. Pensai che stesse soltanto riposando, invece si era addormentato.

Era così sereno in viso che non potei fare a meno di rilassarmi ancora di più a mia volta.

La mia testa era vuota da ogni cosa, non esistevano pensieri o problemi.

Solo pace.

Era un momento perfetto.


Da quel giorno fu come se cambiò qualcosa. Tutto sembrava andare per il meglio.

A scuola Clarissa sembrava quasi come se si fosse dimenticata di me, aveva chiuso il capitolo con la sua squallida vendetta, e ora non esistevo più per lei.

Non un'occhiataccia, non una parola o un gesto qualsiasi, la sua missione era stata compiuta.

Aveva chiuso definitivamente con Adam e ora era libera di fare ciò che voleva, il suo sorriso era più raggiante del solito, e pensai sicuramente di averle fatto un favore nell'accelerare l'arrivo del termine della loro relazione. Non erano fatti per stare insieme.

Gli opposti in questo caso si attraggono, ma non si completano come dovrebbe essere.

E quindi meglio così.

Meglio per Adam.

Quella mattina mi svegliai più che bene, erano le 7.00. E tra un'ora sarei dovuta essere a scuola.

Come facevo ad avere questa puntualità nel svegliarmi?

Non avevo una sveglia, anzi non ne avevo bisogno. Era tutto nella mia testa, cioè andiamo ero un robot, non c'è molta differenza con una comune sveglia, era come avere un programma ben definito istallato in me, che mi faceva fare tutto con estrema precisione. E' per questo che non ero mai in ritardo in niente, e riuscivo a fare molte cose imparando velocemente.

Sta tutto nelle mie rotelle.

Era ora di prepararsi, e avrei dovuto smettere di pensare alle mie "eccezionali" qualità se non volevo rovinare la mia routine e arrivare tardi a scuola.

Preparai velocemente qualcosa da mettere sotto i denti, due toast con sopra un po di buona marmellata sarebbero bastati. Li mangiai velocemente, mi lavai con altrettanta velocità e andai a controllare il clima affacciandomi dalla mia immancabile e adorata finestra.

Non avrei saputo come fare senza di essa, mi sarei sentita chiusa in una gabbia se non avessi questo piccolo spazio aperto che mi consentiva di osservare la vastità del paesaggio.

Restai incantata per un po a riflettere e a fissare quelle montagne lontane, e pensare che una volta la mia vita si trovava dietro quelle alture.

Tornai nel pianeta terra e tornai a fare quello che dovevo fare. Non era da me essere così distratta, lo trovavo alquanto strano.

Con un cuore d'acciaioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora