Canzone per il capitolo
Goodbye my lover -James Blunt
Va eliminata
Sussultai visibilmente e, sconvolta, indietreggiai fino a urtare con la schiena la parete posteriore della mia gabbia.
Non credevo a ciò che avevo appena sentito, cosa avevano intenzione di farmi? Volevano "Abbattermi"? Ma perchè? Io non ero un pericolo, si, quando mi dovevo difendere lo facevo bene, e se avessi voluto davvero fare del male, lo avrei fatto, come era successo alla casa nel bosco, ma io mi stavo difendendo, era per proteggere me ed Adam, era una cosa ben diversa dall'essereun pericolo pubblico.
Cominciai a tremare e a pensare al peggio rannicchiandomi a terra e portando le gambe strette al mio petto. Mi sentivo così vulnerabile, la mia vita era nelle mani di sconosciuti, coloro che la "vita", quella vera però, me l'avevano già tolta. Nella mia storia non avevo voce in capitolo, decidevano gli altri per me, come sono venuta a mondo ne sarei uscita, infondo ero uno sbaglio, e gli sbagli si sa, bisogna cancellarli.
Domani arriverà l'ordine d'abbattimento.
Se era davvero come aveva detto mi restavano si e no altre 24 ore, era il mio ultimo giorno e io avrei dovuto passarlo nell'ultimo posto in cui avrei voluto essere, ma con la persona, l'unica persona che avrei voluto davvero al mio fianco.
Non riuscivo a capacitarmi che sarebbe tutto finito, non riuscivo a vedere solo il lato negativo, accanto ai contro vedevo anche i pro, e questo mi stupii.
Ero tentata a cominciare a piangere, ma le lacrime erano come bloccate, non riuscivo a farle uscire.
Riflettendoci bene, lasciando stare la mia vita prima che diventassi un cyborg, di cui non ricordavo assolutamente nulla, avevo vissuto abbastanza tempo, la durata media di una normale vita umana, e poi se come dicevano ero davvero un pericolo per tutti, se avessi dovuto passare il resto dell'eternità nascosta, come un reietto della società, a reprimere il mio vero essere, rivivere gli anni più cupi e oscuri della mia inutile esistenze all'infinito, forse non era poi così sbagliato andarsene.
Però così facendo avei dovuto lasciare Adam, colui che aveva insegnato a godermi la vita, che mi faceva sentire uguale a tutti gli altri e mi faceva dimenticare il peggio di me, in poco tempo mi aveva dato così tanto, dovevo a lui il fatto di essere riuscita a sbloccare i miei sentimenti, di aver provato emozioni e sensazioni ma provate prima, senza lui sarei stata una nullità, una scatola di ferro incapace di accorgersi di quanto bello fosse il mondo che aveva attorno, lui mi aveva insegnato l'amore, mi aveva insegnato a stare in questa terra.
A detta sua anch'io come lui gli avevo dato molto, lui mi amava, lui mi voleva, voleva le nostre vite insieme, pensavo di essermi convinta all'idea di un nostro ipotetico futuro, ma era più forte di me, così facendo non potevo fare a meno di pensare a quanto egoista io possa essere. Non avremmo mai avuto una vita normale, forse non era quello che voleva Adam, a lui poteva andargli benissimo anche così, ma il problema e che non andava bene a me.
Amare qualcuno vuol dire mettere il bene di quella persona prima del proprio.
E per fare stare bene quella persona, il bene più grande che gli potesse capitare, era la mia uscita di scena.
Si, avrebbe sofferto all'inizio, sarebbe stato ovvio, ma almeno avrebbe condotto una vita normale, così come doveva essere.
Non riuscii a pensare a me, a quello che avrei abbandonato, a quello che non avrei più rivisto, o a che destino mi aspettasse una volta aver chiuso gli occhi per sempre, non ci riuscivo, avevo smesso di pensare a me da un bel po, la mia e unica preoccupazione andava ad Adam, solo a lui, non c'era niente di più importante, per me contava solo lui.
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Con un cuore d'acciaio
FantascienzaL'amore, quello che tutti conoscono, riesce a cambiarti la vita, questo amore invece è in grado di dartela. L'amore che ho provato è diverso, perchè io sono diversa. Nessuno sapeva cosa avevo dentro, che il mio cuore non batteva, che non avevo ossa...