Canzone per il capitolo
Stars - Reece Mastin
Le stelle.
Sempre le stesse, lì ferme da anni luce, eppure era come se le vedessi per la prima volta. Molte volte durante la mia vita mi soffermavo ad osservare il cielo notturno, ma quella volta era diverso, non era come tutte le altre.
C'era qualcosa in più, e qualcosa mi suggeriva che era proprio perchè accanto a me c'era quella personcina tanto speciale, riusciva proprio a rendere tutto migliore, a trasformare la normalità e la banalità in una storia sempre nuova e piena di emozioni.
E fu proprio per questo motivo che guardare le stelle divenne uno dei nostri passatempi preferiti, si, lo facevo già da prima, fin dalle mie origini osservare le costellazioni era uno dei miei hobby prediletti, ma con Adam era tutta un'altra cosa.
Il pensiero di solitudine che mi sopraffava all'inizio, non mi toccava più.
Non ero più solo io che parlavo silenziosamente alla luna, tutto quello che provavo prima si trasformò, mutò in sensazioni ed emozioni all'insegna della positività.
Non sapevo perchè, ma mi piaceva stare distesa sul tetto inclinato della casa di Adam, con lui al mio fianco a guardare la luce lontana dei corpi celesti.
Amavo le stelle.
Ma amavo di più Adam, cavolo se lo amavo.
Quella sera come tutte le altre sere ci eravamo ritrovati al solito posto, il cielo era limpido, nessuna nuvola all'orizzonte, si prospettava una serata perfetta.
Le ore passavano silenziose, ma sempre troppo velocemente per noi.
-Sono belle vero?- mi chiese Adam mentre non smettevamo di contemplare la vastità di fronte ai nostri occhi.
-Belle, è un aggettivo non degno.- feci un'espressione di disapprovazione, le stelle non sono belle, sono molto di più, le cose belle non ti tengono fisso a osservarle per ore, le stelle sono meravigliose.
Lui in risposta alzò leggermente le spalle.
-Lo sai che molte di quelle stelle che stiamo guardando non esistono più?- indicai i puntini sopra di noi.
-Non esistono più? che vuoi dire?- domandò più confuso che mai.
-Te ne intendi almeno un po' di astronomia?- chiesi ridendo.
-Poco e niente, la mia cultura si limita a queste serate con te, tutto quello che so lo sto imparando adesso, dai parla, adesso sono curioso.- teneva il tono calmo, quello era il nostro momento di relax, di calma.
-Sono gli anni luce, l'unità di misura della distanza nello spazio, tra noi e quella stella li lontana ci separano milioni di anni luce, la sua luce impiega tale tempo prima di arrivare al nostro occhio, quindi quello che vediamo noi è il cielo di milioni di anni fa, ora non sappiamo com'è, perchè la luce di queste lontanissime stelle deve ancora viaggiare per l'universo e arrivare, è tutta una questione di tempo.-
Al termine della spiegazione mi girai verso lui per vedere la sua reazione, stava concentrato a fissare il cielo impassibile -mmmh.-
-mh? Hai almeno capito, o ho usato parole troppo difficili?-
Lui fece una breve risata -si, ho capito, solo che mi sembra così strano, ora che lo so, cambia tutto.-
-Cosa cambia?-
-il modo in cui da ora in poi guarderò il cielo.- infatti nel suo sguardo c'era qualcosa di diverso, era come se aveva colto qualcosa in più, ed ora le stelle erano molto più interessanti. -Sei illuminante!- affermò lui sorridendo.
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Con un cuore d'acciaio
Science FictionL'amore, quello che tutti conoscono, riesce a cambiarti la vita, questo amore invece è in grado di dartela. L'amore che ho provato è diverso, perchè io sono diversa. Nessuno sapeva cosa avevo dentro, che il mio cuore non batteva, che non avevo ossa...