Capitolo dodici.

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"Cosa ci fai tu qui? E cosa vuoi?" chiedo a Cris che si é posizionata davanti a me.

Sono le 17:00 e dopo la giornata di scuola sono andata a fare una passeggiata e ora mi sono fermata al parchetto di fronte casa mia.
Cuffie nelle orecchie e relax, almeno finché questa non si avvicina.

"Tu sei una puttana e io te la farò pagare" urla

"Ma si può sapere che ho fatto?" chiedo al quanto confusa.

"Non fare la finta tonta, avvicinati a Cameron un altra volta e ti giuro che sei morta" minaccia, scatenando una risata da parte mia.

"É tutto tuo, tranquilla" esclamo ridendo.

Mi guarda l'ultima volta e poi corre via.

Forse sarà per quello che Cameron le ha sussurrato a scuola, chissà cosa le ha detto.

**

"Svegliati" urla qualcuno.

Mi fa male il collo e la schiena, apro gli occhi é buio e si gela, mi sono addormentata sulla panchina del parco.

"Sono le 23:00, cosa ci fai qui?" chiede il ragazzo avanti a me.

É buio e non riesco a vedere niente anche per via degli occhi che si chiudono da soli.

"Sono io Ian, vieni ti porto a casa" mi prende in braccio.

Siamo già arrivati, casa mia é distante due minuti dal parco.

"Senti Sam, noi dovremmo parlare" inizia Ian.

"Ora? Davvero? Senti sto dormendo, ho davvero troppo sonno, ci vediamo domani a scuola" dico interrompendolo subito ed entrando in casa e anche chiudendogli la porta in faccia.

Mi dirigo subito in camera mia, mentre sento in sottofondo mia madre che dice:

Dove sei stata?

Primo poi ti metto in un collegio.

Io ti odio, sono tua madre e tu dovresti ascoltarmi

Comunque tralasciando questo, non mi metto neanche il pigiama che mi addormento velocemente sul mio caldo lettino.

***

"Cosa cazzo ci fai tu qui?" urlo alzandomi dal letto.

Mi sono svegliata e ho trovato di fianco a me Cameron che mi guarda.

"Buongiorno dormigliona" risponde, ma é serio?

"Come sei entrato?" sospiro "E perché soprattutto?"

"Dalla porta no?" ride "Sono venuto a prendere Harold, si é rotta la macchina, accompagno anche te a scuola e volevo vedere se eri sveglia" continua.

"Ma che ore sono?" chiedo sbadigliando.

"Le 7:45" dice calmissimo.

Mentre io cado dal letto, non riuscirò mai a prepararmi. Mi alzo velocemente, mi spoglio senza preoccuparmi del fatto che ci sia Cameron in stanza, metto un jeans trovato a terra e una felpa trovata sulla sedia, lavo i denti, mascara sto per uscire dalla porta, no, no. Le scarpe, entro di nuovo veloce prendo le scarpe e vedo Cameron ancora steso che se la ride, ma che cazzo si ride?

"La smetti di ridere, ti ricordo che é tardi" affermo incazzata mentre lui continua a ridere, ma é serio?

"Oggi é sabato, entriamo alle 9 a scuola idiota" vaffanculo.

"Fottiti"

"A quello ci pensano già altre ragazze" sorride malizioso.

"Fai schifo" cerco di non ridere ma non ci riesco.

Non c'é odio senza amore #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora