Capitolo diciannove.

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"Ma come? Mamma non dire stronzate dai" dice Harold svegliandomi.

Ma con chi sta parlando? Dove siamo? E soprattutto perché?

"Buongiorno piccola" mi da un bacio Austin.

"Che succede?" gli chiedo un po' acida, già odio la dolcezza normale figuriamoci a prima mattina.

"Nessuno ci vuole venire a prendere, la macchina non da segni di vita e stranamente nessun taxi é disponibile, inoltre i nostri telefoni sono scarichi." mi dice irritato, levando il braccio dalla mia spalla, si é incazzato?

Bel risveglio eh, devo dire.

"Cazzo" dice mi fratello buttando il telefono a terra, sotto i nostri occhi confusi "Non vuole venire e se decide di venire a te non ti farà salire in macchina" dice guardandomi.

Ma é normale questa donna?
La mattina già é iniziata una merda non riesco a pensare come sarà il resto del giorno.

Annuisco solamente, mi sono scocciata, ormai sono sempre le stesse cose.

Passiamo qualche minuto in silenzio, ognuno per i fatti suoi, ognuno con lo sguardo nel vuoto, ognuno con la testa altrove.

"Tutto bene?" mi chiede il biondo.

"Si" dico tranquillamente.

"Cosa ti ho fatto?" mi dice confuso.

"Niente" dico sempre molto tranquilla.

"Sam,t i conosco"

"Se mi conoscessi sapresti che odio parlare o fare qualsiasi altra cosa di mattina" affermo.

"Fanculo" si alza e si allontana sotto lo sguardo di tutti.

Ora tutti fissano me, ora inizieranno con le prediche 3 2 1

"Sam" eccola la prima.

"Ró"

"Non puoi comportarti così"

Ma che ho fatto ora, non ho detto niente.

"Così come, sentiamo"

"Così, lui ha bisogno di dolcezza e sai anche il perché, non puoi, non devi farlo soffrire, non se lo merita" dice alzandosi.

"Ró non ho fatto niente, se aveva bisogno della ragazza dolce non veniva da me e ora vai, vai a consolarlo ho sbagliato a mettermi in mezzo, dovevate essere voi a provarci, voi siete fatti per stare insieme no noi" dico abbastanza indifferente come se la cosa non mi riguardasse, in realtà non mi interessa molto in questo momento, non ho fatto niente di sbagliato quindi.

"Potresti anche far finta che ti importi. Io sto con Dylan ma si tu non sei la ragazza per lui, fanculo Sam"dice incazzata andando logicamente da lui.

"Non parlate voi due" dico ai ragazzi.

Alzano le mani tirandosene fuori.

--

Sono due ore che siamo qui fermi, io e i miei due 'migliori amici' non ci parliamo.
Comunque abbiamo deciso di andare a piedi verso casa, considerando che i telefoni sono morti,nessuno si fa vivo, é l'unica alternativa.

"Aspettate" dice Harold.

"Che vuoi ora?" domandiamo.

"Il rumore di una macchina" esulta.

É mamma.

"Che bello" ci avviciniamo tutti per entrare.

"Sam tu no" dice impassibile la donna al volante

Non c'é odio senza amore #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora