Capitolo quarantotto

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Non è facile per niente, finché abbiamo una persona al nostro fianco diamo per scontato la sua presenza, cosa sbagliata da fare. Non ci rendiamo conto del valore di una cosa finché non ci viene portata via, sembra una frase cosi scontata, detta tanto per dire ma quando ti ci ritrovi immersa dentro ti sembra la cosa più vera.

Sono dovuta tornare a casa, io ed Harold abbiamo dei bambini da crescere, ho lasciato l'appartamento e devo trovare un altro lavoro, la scuola è ormai finita.

Da quando Thomas è tornato in carcere Ivan e Caroline sono più tranquilli, sono felice che questa cosa per loro sia durata poco, li ha segnati e porteranno queste cicatrici a vita ma forse saranno un po' meno profonde.

"Sam, dov'è la mamma?" chiede Lily.

Poso Maggie che non smettere di piangere nel passeggino.
Non so cosa risponderle ma penso sia arrivato il momento di dire la verità a lei e Jordan.

Vedo Harold che viene verso di noi con Jordan per mano.

"Dobbiamo dirglielo" dice.

Annuisco.

"Vedete piccoli la mamma.."

"È morta" mi interrompe Jordan con sguardo freddo, guardando dritto avanti a lui.

"È volata in cielo?" dice la piccola.

"Beh si ma lei adesso è in un bel posto e.."

"Ed è sempre qui con noi in realtà, vero?"

Annuisco

Delle volte è straordinario come l'innocenza e la semplicità dei bambini ti dia la forza.

I due gemelli vanno di sopra a giocare, hanno gli occhi un po' lucidi e so che in realtà stanno male, lo so.

"Sam, so che per te non è semplice e io vorrei aiutarti il più possibile.."

"Devo parlarti Harold" lo interrompe Violet scendendo in salotto.

Credo di sapere cosa vuole dirgli.

"Giurami che stai calmo però" si siede vicino a me già con le lacrime agli occhi.

"Cosa succede?" risponde Harold.

"Giuramelo"

"Te lo giuro"

"Io-io sono incinta" dice stringendomi la mano.

Harold è impietrito, non penso se lo aspettava, guarda me e poi lei.

"Tu lo sapevi?" mi chiede.

"Si, non stava a me dirtelo. Harold ascoltami so che è ancora una ragazzina però.."

"Però niente" mi interrompe "Chi è il padre?" dice agitandosi.

"Matt, ha 18 anni e si troverà un lavoro, io sono sicura che andrà bene" dice con lo sguardo basso.

Ci sta nascondendo qualcosa ma cosa?

"Come farai ad occupati di un figlio? E la scuola? Hai solo 14 anni Violet" si alza Harold.

"Non lo so ma ti prego dimmi che mi starete accanto"

"Si, come potremmo abbandonati ora?" mi intromettono io.

Lei mi abbraccia, prova a fare lo stesso con Harold ma lui la evita e va in cucina.

"Gli passerà, dagli tempo" le dico.

Annuisce e va di sopra.

Raggiungo Harold in cucina e lo vedo alle prese con Maggie, vedo che non riesce a calmarla.

"La porto a fare un giro, controlla gli altri" dico.

Lui annuisce.

Prendo il passeggino e esco.

Devo andare da Cameron, non abbiamo più risolto da quella sera. Poi devo passare a casa di Lara e devo cercare un altro lavoro che si possa fare a casa, non so come fare con i bambini.

Arrivo avanti casa di Cameron. La porta è aperta, entro e vedo lui e Erik che discutono.

"Lei merita di saperlo" dice Cameron non notando la mia presenza.

"Lo so ma non è il momento, ha appena perso la madre e finché non ne sono sicuro non voglio dirglielo" dice ancora.

"Dirmi cosa?" dico quasi senza accorgermene.

Erik si gira verso di me.

Mi guarda in panico.

"Niente di cui tu debba preoccuparti, tranquilla" dice Erik "Adesso vado, ciao" dice dando un bacio a Maggie, da un bacio sulla guancia anche a me e saluta Cameron con un cenno.

"Come mai qui?" dice Cam, salutando la piccola.

"Volevo parlare, cioè dopo tutto ciò che è successo non abbiamo più parlato" dico.

"Ho saputo che Harry è vostro fratello, cioè fratellastro" dice.

"Si"

"Com'è andata questa cosa del rapimento? Chi erano?"

"Non lo so, non li conosco" dico ripensando a tutto. Perché non riesco a ricordare niente? Cosa mi hanno dato?

"Non ricordi niente?"

"No, non so cosa mi hanno dato ma non riesco a ricordare più niente"

"Devo parlare con Stefan, devo sapere chi sono questi, io li ammazzo"

"Cameron non voglio che tu faccia qualche stronzata, è passato basta" sono sincera, non voglio. Non voglio che finisca nei guai ancora di più, non voglio che parli con Stefan.

"Sam devo tranquillizzarmi e capire chi erano" mi dice ancora avvicinandosi "Comunque mi sei mancata troppo" dice avvicinando le sue labbra alle mie "Ti amo Sam" quando la distanza tra di noi si sta annullando del tutto Maggie inizia a piangere.

"Già non reggo più" dico allontanandomi da lui e prendendola in braccio.

Cameron inizia a ridere e ci mettiamo sul divano tutti e tre insieme a giocare.

"Ti ci vedo come mamma" dice ridendo

"Si ma rimandiamo al più possibile eh, già mi sono ritrovata con tre bambini all'improvviso e sto per diventare zia quindi" continuo ridendo.

"Zia?" si blocca.

Che stupida sono.

"Violet è incinta" dico.

"Cosa?" urla

Violet è cresciuta veramente avendo anche Cameron come fratello.

"Si"

"Chi è lo stronzo? Io lo ammazzo" si alza di scatto.

Si è un tipo particolarmente geloso.

"Calma, sta tranquillo siediti che Maggie si è addormentata" dico mettendola nel passeggino.

"E quindi?" dice troppo occupato ad agitarsi.

"E quindi noi potremmo divertirci un po'" Lo provoco.

"Stai cercando di distrarmi dal pensiero di Violet incinta?"

"Io? Ma cosa dici, non mi permetterei mai" mento

"Distrarmi o no accetto" dice ridendo e prendendomi in braccio.

Iniziamo a baciarci e mi butta sul divano.

Sta per levarmi la maglia quando squilla il telefono.

"Chi cazzo è?" dice Cameron facendomi ridere.

"Harold" dico rispondendo.

'Dove sei?'

'Da Cameron, perché?'

'C'è christian con la febbre e Lily che non smette di piangere perché è morta una bambola, parole sue. Non so che fare' dice chiaramente esaurito.

'Arrivo' dico provocando un grazie da parte di Harold e un lamento da parte di Cameron.

Non c'é odio senza amore #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora