Capitolo quarantaquattro.

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Sono da Cameron che cerca di capite cosa ho, non ho intenzione di dirglielo, non sono pronta a parlare sinceramente.

"Sam" dice.

"Si?" chiedo

Mi bacia, improvvisamente e non c'è bacio più bello di quello improvvisi. Quelli che ti fanno venire le farfalle allo stomaco, che ti fanno dimenticare di tutti i problemi. Un bacio che ti toglie il fiato, che piano piano diventa sempre più passionale come i respiri che diventano quasi gemiti quando le mani iniziano a vagare per il corpo.

Fermati urlano le mie voci interiori ma devo essere più forte di loro. Sta volta io devo farcela, le devo sconfiggere.

La sua bocca passa sul mio collo.

Ferma Sam, lui non ci tiene a te.

Le sue mani toccano il mio seno e piano sfila la maglia.

Dovresti sentirti in colpa, triste e arrabbiata dopo quello che hai saputo. Invece ora stai su questo divano a fare sesso con Cameron.

Non é colpa mia, adesso devo concentrarmi solo su cameron ma risolverò questa cosa. Smettetela.

Gli sfilo anch'io la maglia, lui leva il mio reggiseno e da leggeri baci sul seno ora nudo. Le mie mani vanno sul suo petto scolpito e accarezzo piano un tatuaggio di cui non avevo mai notato l'esistenza.

Lui mi sfila piano i pantaloni e faccio lo stesso con lui.

Niente panico sam.

Mi bacia tutta la pancia fino ad arrivare all'intimo lo abbassa piano.

Mi guarda dritto negli occhi e io con le mani tremolanti abbasso i suoi boxer

"Sei sicura?"

Sono sicura? Non lo so, ho cosi tanta paura che lui se ne vada, che lui mi lasci sola. Ho cosi tanta paura che appena succederà quelle immagini torneranno alla mia mente, ho cosi tanta paura. Ho costantemente paura ma cosa posso fare? Non vivere più per via della stupida paura? Non posso. Io lo voglio e non devo farmi bloccare dalla paura.

"Hey non sei obbligata, insomma se non.."

"Sono sicura" lo interrompono "sicurissima" dico ancora facendogli nascere un sorriso spontaneo.

Prende il preservativo dal cassetto e se lo infila.

Entra piano in me baciandomi, non fa male, anzi. La sua bocca va sul mio collo e il ritmo aumenta insieme alla velocità.

Poco dopo veniamo entrambi.

"Ti amo"

Cosa?
E da quando lui sa il significato di amare? Siamo pronti per questa cosa dell'amore?

Lo amo? Si, credo di si.
Ma se poi non è vero?
E se è vero?
Cazzo.

Attimi di silenzi ma quando lo guardo negli occhi decido che si, siamo pronti.

"Anch'io Cameron, ti amo anch'io"

Mi da l'ultimo bacio a stampo e si mette di fianco a me.

"Perché mi hai rifiutato per così tanto tempo?" chiede piano, quasi con la paura di rovinare il momento.

Penso di potergli dire la verità. Penso che lui meriti di saperlo.

"Ricordi mio padre?" inizio a parlare.

Lui annuisce.

"Iniziò tutto quando avevo tre anni e mezzo. Una sera mi stava mettendo a letto come sempre ma quella sera qualcosa cambiò, non mi diede il solito bacio della buonanotte, non mi adagio delicatamente a letto come faceva sempre. Quella sera lui mi butto violentemente sul letto, quella sera il bacio della buonanotte non fu semplice e delicato sulla guancia ma mi mise la sua lingua in bocca. Ero troppo piccola per capire cosa stava facendo, troppo piccola per ribellarmi quando iniziò a levarmi i pantaloni e le mutandine. Sentì un dolore indescrivibile, usò cosi tanta forza, violenza che la mattina dopo non potevo camminare. Da quella sera le cose non furono più le stesse. Lo fece ogni giorno, mi picchiava, mi violentata e delle volte costringeva mamma e Harold a guardare, picchiava anche loro. Si divertiva. Per non parlare di quando faceva aggiungere Jeremy, il prof." mi fermo, ho lo sguardo perso nel vuoto e tutti i ricordi impressi in mente. Mi sta facendo bene parlarne, non credevo.

"Poi mi sono fidanzata, Jace si chiamava. Avevo più o meno 13 anni, stavamo insieme da un po' quando decisi di raccontargli cosa succedeva, non riuscivo più a tenerlo segreto ma subito dopo mi resi conto che non avrei mai dovuto farlo. 'Pensavo che non ti saresti più decisa a dirmelo, pensavo che avrei dovuto inventarmi un altro modo per costringerti. E adesso ci divertiamo' queste furono le sue parole quando finii di raccontargli tutto" mi parte una risata isterica "Indovina chi c'era dietro la porta? " continuo a ridere "Jeremy e papà, faceva tutto parte del piano. Durò tutto fino hai miei 14 anni. Poi furono arrestati. E adesso sono nuovamente tutti e tre fuori" finisco di raccontare 'tutto'.

Lui é in silenzio e non sa cosa dire. Ha il respiro pensante e sembra che stia per piangere.

"Io-io non so che dire. Perché non lo hai detto prima. Io, io li uccido giuro. Non posso credere che una bambina così piccola abbia sopportato tutto questo, come fai ad essere così, cosi forte? Adesso capisco perché quando eri piccola chiunque ti toccava ti facevi prendere dall'ansia, capisco il perché dei tuoi attacchi di panico. Adesso capisco tutto, la paura di fidarti, di affezionati.
Sam, io ti amo sul serio, io non sono come loro e ti giuro che ti sono vicino, ti giuro che se solo potessi li ammazzerei tutti, io farò di tutto per proteggerti Sam, tutto. Cazzo e pensare che quella sera io ti ho messo le mani addosso, mio dio ma come fai a stare con me, ti prego perdonami" dice quasi con le lacrime.

"Hey Cam, è passato, va tutto bene. Tu non sei loro" lo abbraccio forte.

É tutto così strano ma é tutto così bello, mi sono liberata di un peso enorme e adesso so di potermi fidare di lui.

Non c'é odio senza amore #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora