Capitolo tredici.

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"Papà io ti voglio bene,perché mi fai questo? Ti prego mi fai male" piango, piango tanto.

Ormai papà mi fa male tutti i giorni, da quando avevo solo 4 anni e mezzo, le prime volte che mi faceva male era ancora più doloroso e non so perché, anche lui urla, perché urla?
Perché lo fa se fa male anche a lui?

"Ahh-zitt-ta piccola, ohh-sei cosí, cosí bella" ma cosa c'entra ora? Bho.

Perché mi fa male se dice che sono bella?
Le lacrime rigano veloci sul mio viso, mi stanno venendo i crampi alle gambe.

"Ti prego papà, basta" piango ancora.

"Sam, piccola é solo un incubo svegliati" sento una voce in lontananza, cerco di svegliarmi ma non ci riesco le uniche parole che rimbombano nella mia testa sono quelle di una bambina di 5 anni e di suo padre che le faceva del male, sento il mio volto bagnato, sto piangendo devo aprire gli occhi, devo farlo.

"Non lasciarmi in sospeso piccola, se ti svegli ora non mi far.."

Mi sveglio.
Davanti a me vedo Cameron e mi fa malissimo la testa, non ricordo niente di ieri e infatti non sono nemmeno in camera mia.
Sto continuando a piangere senza nemmeno accorgermene.

"Non piangere piccola, non piangere" mi sussurra Cameron, lui non doveva, non deve vedermi così nessuno deve vedermi così

"Sto bene" dico senza che la voce mi tradisca, le lacrime hanno smesso di uscire, non deve più vedermi piangere.

"Smettila di mentire, Sam.
Cazzo sfogati, piangi fai quello che vuoi, io sono qui"

É ancora notte, si vede dalle finestre, lui é steso qui vicino a me, mi avvicino a lui e metto la testa sul suo petto e lui mi stringe la vita con un braccio. Inizio a piangere cercando di fregarmi del fatto di essere con Cameron, mi posso fidare di lui, posso.

"Resti qui con me vero? Almeno tu." gli chiedo in un sussurro, non sono nemmeno sicura che mi abbia sentito.

"Io sarò sempre qui con te piccola, non vado da nessuna parte" mi stringe di più a se e mi lascia un piccolo bacio sulla testa.

Decido di godermi questi piccoli istanti, so già che domani torneremo i soliti stronzi che si provocano, che si divertono e che mentono. I soliti che fingono, fingiamo di stare bene, fingono di essere forti, freddi, stronzi, siamo solo persone che mentono e che lo sanno fare dannatamente bene.

***

"....Hai detto che ci siamo baciati, lui si é incazzato con tutti e due ed ecco perché ora sei a casa mia" dice Cameron raccontandomi di ieri sera.

"Bene" sussurro "Devo chiamarlo?" continuo.

"Secondo me aspetta domani, dai oggi é domenica ci divertiamo, si?" chiede.

"Che facciamo?" gli sorrido.

"Io un idea c'é l'avrei" mi provoca.

"Ah si e quale sarebbe quest'idea?"

"Giornata tutta dedicata ai film e stasera disco?"

Veramente dopo quello che è successo ieri vuole portarmi in discoteca?

"Hai intenzione di farmi ubriacare di nuovo?"

"Sarà divertente, vado a fare i pop-corn" dice andando in cucina

Io vado in soggiorno e prendo la fila di dvd che ha, inizio a vedere i titoli finché non vedo un horror che potrebbe andare bene, lo metto e premo pausa per aspettarlo.

"Eccomi" urla Cam con i pop-corn in mano.

"Perfetto"

Ci stendiamo vicini sul divano e iniziamo a vedere il film.

Non c'é odio senza amore #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora