Capitolo trentanove.

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'Cara mia mogliettina, hai fatto quello che ti ho detto? Ma sicuramente la risposta é si perché ho visto Sam girovagare per la città con le valigie in mano, é strano sai non versava una lacrima. Un po' come quand'era bambina,comunque mi raccomando, se vuoi bene alla tua piccola Lily, non le parlare e non farla tornare in casa, almeno per ora.
Tuo marito!'

Ho letto questa lettera un infinita di volte, non so perché. La cosa strana e che mi procura rabbia ma anche una profonda felicità interiore, sapere che in realtà mamma ha fatto tutto per proteggerci mi fa stare così bene.
Papà, cioè Tomas, é in città e io devo scoprire dov'è. Non so in realtà se voglio vederlo, anzi, non voglio vederlo ma mi piacerebbe sapere cosa sta facendo ora, dove abita, vorrei sapere se è cambiato o no.

Cambiato? Guarda le lettere, che stupida sono.

"Sam dai, non ti stai concentrando, Ivan ti ha battuto tre volte" dice Caroline.

Si sono dai bambini, stiamo giocando, praticamente abbiamo fatto un percorso con le costruzioni e adesso stiamo facendo la corsa con le macchine, il percorso non é tanto semplice perché essendo grande non riesco a muovermi dentro.

"Ok, ok, riproviamo. Stavolta ti batto" dico a Ivan.

Lui annuisce e ricominciamo.

Sto ancora pensando a Cameron, non l'ho perdonato del tutto ma diciamo che sono meno incazzata, ieri sono stata tutto il tempo a casa sua con i ragazzi.
Si, dopo Erik si sono presentati in casa anche gli altri.

Daniel, un ragazzo alto con qualche tatuaggio, biondino con gli occhi castani, é un tipo molto sicuro di sé forse troppo sicuro.

Bryan, un tipo un po' più basso ma io a confronto sembro sempre una bambina, é scuro, sia di carnagione che di capelli e occhi. É un tipo ok.

E infine abbiamo Cody, é rossiccio e diciamo che é un po' come se fosse il leader di tutto.

Hanno tutti una ventina d'anni. Ma non mi hanno messo in imbarazzo, sembravano tutti pronti ad uccidersi uno per l'altro e mi hanno fatto sentire subito parte di quel gruppo. Non sembravano neanche ragazzi di quel campo, da come parlavano e giocavano tra di loro. Mi sento al sicuro con loro al mio fianco e inizio a capire perché Cameron ha fatto quello che ha fatto. Sono amici da tantissimo e gli amici si aiutano anche in queste situazioni. Penso che gli darò un altra possibilità.

"Dai Sam, ci sei quasi" dice Caroline esultando.

Arrivo al traguardo prima di Ivan e inizio a ballare come una bambina il ballo della vittoria.

"Ti ho fatto vincere" dice per difendersi il bambino.

"Si si, ci credo" scherzo.

"Qui mi sa che ci vuole una babysitter per te e non per loro" dice, scendendo le scale, mister simpatia.

"OH, ciao anche a te Harry, io sto bene e tu?" scherzo.

"Il tuo orario é finito, andiamo a studiare"

Il progetto, mi ero completamente dimenticata.

Annuisco e vado di sopra con lui.

Mi guardo in torno, la sua camera é abbastanza ordinata, é semplice ma bella.

"Allora tu hai già qualche idea?" chiede.

"Iniziamo a collegare il tutto" dico.

"Oh ma bravo il genio"

"Iniziamo bene" sono già stanca e già non lo sopporto più.

"Tema pazzia. Forse dobbiamo iniziare con il tema che dobbiamo scrivere noi, su cosa ne pensiamo dell'argomento" dice

Non c'é odio senza amore #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora