Capitolo quarantasette.

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Odio non ricordare niente, odio non poter chiamare i miei amici, perché ho litigato con i ragazzi quel giorno? È passata una settimana, mi mancano, mi mancano tutti, odio stare da sola, mi porta a pensare, a pensare troppe cose, troppi rimpianti, malinconia.

Vorrei tanto stringere forte a me i ragazzi e dirgli che mi dispiace perché forse quel giorno mi sono comportata davvero da bambina.
Vorrei poter stringere forte a me la mia mamma e dirle che le voglio veramente bene.
Vorrei stringere forte a me i miei fratelli, i più piccoli e chiedergli scusa, scusa perché sono scomparsa, perché non mi hanno più visto da natale, perché forse la piccola Maggie non si ricorda neanche più di me, scusa perché ieri hai fatto un anno e non ho potuto chiamarti, prenderti in baccio. Scusa Lily perché non sono più venuta con te a giocare e la stessa cosa a Jason.
Vorrei abbracciare Christian, è da tanto che non lo faccio, vorrei chiedergli come va con le ragazze proprio come quando eravamo più piccoli.
Vorrei vedere Violet, chiederle se ha detto a mamma del suo bambino, se sta bene e come sta vivendo quest'esperienza.
Vorrei sapere come stanno Harold, Harry, Caroline ed Ivan.
Vorrei parlare con Rosy, chiederle perché ci siamo allontanate così, perché non ci chiamiamo più se succede qualcosa, perché tutto quello che abbiamo costruito in sedici anni sta scomparendo cosi. Austin, perché stiamo facendo questa fine? Dove sono finiti i fantastici tre?

La porta si apre e mostra Stefan che si avvicina a me preoccupato.
Mi abbraccia, la prima cosa che fa è abbracciarmi e ricambio, non so perché ma sento che ho bisogno di quest abbraccio, sento che sta per succedere qualcosa che non mi piacerà.

"Mi dispiace, mi dispiace davvero Sam" dice e ha quasi le lacrime agli occhi, non può essere solo per il rapimento, non può essere solo per questo. C'è qualcosa altro sotto ma cosa? "Non credo spetti a me dirtelo, credo che faresti meglio a tornare a casa tua, ci sono tutti che ti stanno aspettando, vieni ti accompagno"

Mi alzo, saliamo in macchina.
Mi sembra che la strada sia infinita, l'ansia mi sta uccidendo, non capisco cosa sta succedendo ma so che non è niente di buono.

"Siamo arrivati, ciao Sam" dice a voce bassa Stefan.

"Ciao e grazie" dico scendendo dalla macchina.

Non aspetto un altro secondo e subito busso alla porta, non ci mettono molto ad aprirmi.

Ci sono tutti, c'è Maggie in braccio a Harold e Violet, Christian, Lily e Jordan vicino a Cameron, Erik, Cody, Daniel e Bryan ,ci sono Rosy, Austin e ci sono addirittura Harry e i genitori di Rosy. Ci sono tutti ma non mamma, forse non sa che papà è stato arrestato?

"Cosa succede?" dico subito.

Cameron scatta, corre verso di me e mi stringe forte, quasi da levarmi il fiato.

"Portate Lily, Jordan e Maggie sopra" dice Harold ai genitori di Rosy che annuiscono e vanno.

"Come ti senti? Stefan ci ha raccontato tutto" dice Daniel.

"Non mi interessa, ditemi solo cos'è successo, vi prego non buttatela per le lunghe" dico.

"Vuoi venire con me un secondo?" dice Harold.

"Sono tutti qui e ci sarà un motivo, quindi perché non parli e basta?" dico.

"Sam non ti abbiamo detto una cosa e questo ci è costato molto perché adesso è tutto più difficile. Ti prego sta calma prima che io ti dica qualsiasi cosa giurami che riuscirai a sopportarlo" parla Harold.

"Cazzo dimmi quello che mi devi dire e basta" urlo.

"Ieri la mamma se nè andata. Lei è-è morta"

Silenzio. Silenzio assoluto.
Penso di non aver capito.
Mi sono sbagliata sicuramente.

Vedo Violet e Christin piangere, vedo Harold con le lacrime agli occhi.

Cameron cerca di abbracciarmi ma mi scosto.

"Come?" dico

"Aveva un cancro" dice Harold

"Chi lo sapeva?" dico ancora impassibile

"Tutti"

Annuisco.

Mi hanno tenuto nascosto questo, mi hanno tenuto nascosta una cosa che penso sia impossibile da tenere nascosta.

Mia madre è morta.

La mamma, colei che ti portato in grembo nove mesi, colei che ti curava quando stavi male, lei che avrebbe dato la vita per te, che cercava di proteggerti da tutto e da tutti, lei che stava male quando stavi male tu.
La mamma, colei che ti ha amato di più al modo.

Le ho detto troppo spesso che la odiavo, le ho detto troppo spesso che per me non contava nulla.

Ho sbagliato tutto, ho sbagliato tutto con lei.

Lei adesso doveva essere qui vicino a me.

Non le ho potuto dire l'ultima volta che la amo, la amo tanto, non le ho dato il mio ultimo abbraccio, non le ho potuto dire grazie.

Grazie per avremi protetta anche quando pensavo il contrario.

"Sam? Sam ci sei?" dice Harold

Solo ora mi rendo conto che sono ancora ferma.
Mi guardo intorno e vedo Harry con un occhio nero che mi guarda preoccupato, gli vado vicino sotto lo sguardo confuso di tutti.

"Stai bene?" gli chiedo

Lui annuisce "Posso abbracciarti?" mi sussurra, tanto piano che penso nessuno oltre me lo abbia sentito

Annuisco solamente e lo sguardo confuso degli altri si fa sempre più evidenti, ci sediamo a terra e continuio ad abbracciarlo.

Una lacrima scende sul mio viso, la mia mamma non c'è più.

Non c'é odio senza amore #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora