Capitolo cinquantacinque.

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Non abbiamo un po' di pace, non ci va bene nulla ultimamente. Prima papà che torna, mamma che non c'è più, Meredith e il lavoro di Harold.
Mi sento distrutta, non riesco ad andare avanti, sono ancora paralizzata davanti a Violet con il telefono tra le mani.

"Hey cosa succede?" mi chiede Violet preoccupata

"Niente, tranquilla" mento

Poso il telefono, Harold è già in cerca di un nuovo lavoro che non sarà facile trovare sicuramente.

Voglio andare a lavorare ma ad agosto, con dei bambini da controllare, come faccio?

Scendo di nuovo di sotto, Erik e Cameron stanno giocando tra di loro ma appena il loro sguardo si posa su di me smettono di ridere, ho una faccia così brutta?

"Che succede?" mi chiedono.

"Harold è stato licenziato"

"Cosa?" urlano insieme

"Già" non so nemmeno cosa dire

"Allora pensiamo, possiamo trovare una soluzione, non penso sia difficile, posso aiutarvi io" dice Cam.

"Si, anch'io" Erik

"Grazie ma non c'è bisogno, davvero, avete già i vostri problemi non pensate a noi adesso"

"Samm" scende urlando Chri.

"Dimmi"

"Posso uscire?"

"Con?"

"Un mio nuovo amico" bussano alla porta "Sarà lui" dice andando ad aprire, vado con lui.

Jim?

"Tu cosa ci fai qui?" dico

"Vi conoscete?" dice Chri

"Lui sarebbe il tuo amico?" chiedo sconvolta "Ma persone della vostra età voi no eh?"

"Parla lei" dice Chri

"Tu non scendi, non con lui"

"Tu non sei mia madre non decidi nulla" dice uscendo di casa e sbattendo la porta

È vero, non sono sua madre ma voglio proteggerlo, non voglio che si metta nei guai.

"Ci vado io a parlare con Jim" dice Erik uscendo anche lui di casa, senza darmi neanche il tempo di ringraziarlo.

"Troveremo una soluzione, lo prometto" dice Cam

"Forse ha ragione, non sono la mamma ma io sto cercando di fare il possibile"

"Lo so e lo sanno anche loro, solo che é normale ogni tanto avere momenti di rabbia, sentire la sua mancanza"

"Sam" grida Jordan da sopra

"Dimmi" salgo da lui

"Lily dice di aver visto un mostro, io voglio proteggerla ma ho paura" dice il piccolo

"Lily, dov'è il mostro?"

"Li" indica con una mano la piccola

Mi avvicino all'armadio, un classico insomma ma, ovviamente, non c'è nulla.

"Visto? Non c'è niente" le dico

"Ma no nell'armadio, fuori la finestra, il mostro che ha catturato Christian, dille di smettere di giocare, ho paura."

Mi affaccio e quasi quasi avrei preferito vedere un mostro immaginario.

"Bimbi restate qui nella vostra stanza, non vi affacciate, restate lontani dalla finestra e chiudetevi dentro, aprite solo se riconoscete la mia voce o quella di Cameron e Violet" gli dico

Vado in camera di Violet.

"Hai visto?" le dico.

"Si, stavo venendo io da te"

"Vai dai piccoli e restate chiusi dentro"

"E tu?"

"C'è anche Cameron giù, tranquilla"

Lei annuisce

Vado giù di corsa e vedo Cameron che cerca di bloccare la porta.

"Dammi una mano" urla

Cerco di spostare il mobile più vicino e attaccarlo alla porta.

Una volta riuscita Cameron prende il telefono.

"Chi chiami?"

"Cody e Daniel, tu chiama Stefan"

"Ok"

Prendo il telefono e chiamo Stefan

'Stefan'

'So già cosa sta succedendo, sto correndo da voi"

Stacca e Cameron mi viene vicino.

"Tranquilla, andrà bene"

Squilla il telefono di casa e rispondo subito.

'3000 euro, apri anche la porta e forse rivedrai il tuo piccolo fratellino' stacca.

Non ci credo.
Voglio piangere.

Levo piano il mobile da vicino la porta.

"Sei pazza? No Sam"

"Hanno Christian cosa dovrei fare?" urlo

"Farti uccidere non é la mossa giusta, uccideranno tutti cosi, tutti. Aspetta i ragazzi, stanno arrivando, loro ci aiuteranno"

"Mio fratello é in pericolo, cosa dovrei fare? Lasciarlo li? Aspettare che lo uccidano?"

Esco fuori ed errore più grande, forse, non potevo farlo.

"Bene, bene, bene. Guarda un po' chi si vede" mi si avvicina minacciosa.

"Lascia in pace mio fratello"

"Ci abbiamo messo tanto per prenderlo ora dovremmo lasciarlo? Sai é in gamba, forse più di te o forse meno, siete entrambi qui adesso quindi forse siete entrambi molto stupidi, come vostra madre"

"Non ti azzardare a parlare di mia madre brutta stronza"

"OH, ti conviene minacciarmi? Sono io quella armata delle due. Comunque dicevo so tutto di tua madre, le nostre care mammine erano amiche da giovani, la tua é sempre stata una stronza, picchiava e maltrattava mia mamma, adesso io mi prenderò la mia vendetta" dice mettendomi la pistola alla testa.

"Leva quella pistola da li" urla Stefan da lontano.

"Guarda un po' chi si vede, Stefan"

"Lasciala stare"

"Oppure che mi fai?"

"Ti faccio fare una fine peggiore di quella che ha fatto tua madre"

Non c'é odio senza amore #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora