Capitolo quarantacinque.

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"Ti sei fidata e hai sbagliato di nuovo, davvero credevi che io potessi amarti, dopo sedici anni che ci conosciamo" mi dice ridendo Cameron.

Non piango, non rido, non reagisco. Fa solo male, sento un dolore dentro che non so descrivere. Ma perché dargli questa soddisfazione?

"Ciao piccola" entra Erik dalla porta.
"Tranquilla, non sta succedendo niente, apri gli occhi" dice ma non capisco.
"Apri gli occhi"
"Apri gli occhi Sam, sveglia" apro di scatto gli occhi e mi ritrovo Erik davanti.

"Cosa ci fai tu qui?" chiedo confusa.

"Eravamo tutti di sotto, Cameron non voleva svegliarti, stavo andando un secondo in bagno quando ho visto che ti agitavi" mi dice

"Si, grazie"

"Adesso vestiti e vieni giù dai" mi dice ridendo e posandomi un delicato bacio in fronte.

Mi accorgo che ho solo la maglia di Cameron addosso, ripenso a ieri sera e sorrido.

Mi alzo dal letto e mi metto qualcosa addosso.

Scendo e trovo tutto il gruppo a discutere su Meredith e Stefan.

"Giorno" dico scendendo.

Cody mi guarda come se volesse uccidermi mentre gli altri mi rivolgono un sorriso accennato.

"Cosa ho fatto?" dico avvicinandomi a Cameron.

"Per colpa tua è successo un casino. Stefan vuole parlarti e adesso Meredith vuole ucciderti" urla Cody.

Buongiorno Sam, come stai? Oh sai che ti sei messa contro la famiglia più pericolosa di tutta la città, brava, cosi si fa.

"Parlerò con Stefan" dico.

"No" scatta Cameron

"Per forza, noi staremo lì nascosti ma tranquilla non ti farà niente" dice Daniel

"C'è solo un problema" dice Bryan

"Quale?" dico.

"Dobbiamo andare ora" continua.

Ci guardiamo tutti un po' in panico.

"Vado a prepararmi" cerco di stare calma.

Salgo subito sopra senza ascoltare le loro risposte.

Poco dopo sento bussare la porta. Cameron.

"Non sei obbligata ad andare" dice avvicinandosi.

"Vi ho messo io in questo casino,s arò io a farvene uscire" lo zittisco entrando in bagno.

**

Siamo arrivati e Stefan è lì ma i ragazzi sono nascosti.

"Stefan" dico avvicinandomi.

"Sam" mi fissa dalla testa ai piedi.

"Vuoi guardare un altro po'?" dico

"Beh se invece di guardare io potessi anche toccare" si avvicina ancora.

"Direi che dopo non avresti più le mani"

"Il tuo fidanzato me le taglia?" ride

"No, sarò io a tagliartele" sorrido.

"Parliamo di cose serie" dice improvvisamente.

"Con quella faccia?" rido

"Scusa?" dice minaccioso.

"Niente, niente parliamo di cose serie dai" dico.

"Meredith ce l'ha con te, cosa le hai fatto?"

"Io? Beh niente, stava picchiando una ragazzina di prima solamente perché, perché? No scusa, non aveva un motivo. Comunque dicevo picchiava questa ragazzina e io sono intervenuta" dico.

"E perché non ti sei fatta i cazzi tuoi?" dice curioso.

"Perché non è giusto prendersela con le persone più deboli"

"E tu non sei più debole?"

"Forse si, forse no, forse ho più palle anche di te"

Ops. Il suo viso diventa arrabbiato, aspetta adesso è divertito e adesso quasi dolce, che succede?

"Tu mi piaci ragazzina, davvero. Vediamoci domani alle 7:00 stesso posto, ah e da soli" dice

"E se io non volessi venire?" dico con area di sfida

"Dici anche hai tuoi amichetti che uno di loro perderà la vita, ci vediamo domani"

Annisco.

Va via, ma prima si gira verso i ragazzi e li saluta con la mano.

Cazzo.

Salgo veloce in macchina.

"Allora?" chiede Cameron.

"Domani alle 7 stesso posto"

Sento Daniel ridere.

"Io lo sapevo, gli piaci. E scommetto anche che ti ha minacciata" dice.

"Come fai a saperlo?"

"Era il mio migliore amico" dice

Tutti si guardano confusi.

"Quando eravamo piccoli ma poi si è messo con mia sorella e siamo entranti entrambi in brutti giri e ci siamo allontanati" dice ancora per chiarirci un po' le idee.

"Ma non puoi andarci" urla cameron.

"Invece io ci andrò" dico convinta.

"Sam"

"Cameron, non dirmi quello che devo fare" lo interrompo.

"Non mi interessa tu non ci vai cazzo, è in pericolo la tua vita"

"No, è in pericolo la vostra vita" urlo ancora di più.

"Cameron ha ragione, smettila. Noi saremo lì nei paraggi, tranquillo" dice Erik.

"No" dico "Ci andrò da sola" continuo convinta.

"Non esagerare Sam, con la tua bocca sei capace di farti uccidere in due secondi" dice Cody serio.

"Cody, non intrometterti. Perché salvare la mia vita per mettere in pericolo la vostra, non ha senso"

"Ti vogliamo bene Sam, quindi ha senso" dice Erik.

"Ho detto che ci vado da sola" urlo "Accosta Cody. Veloce fermati, voglio scendere"

"Smettila Sam, ti stai comportando da bambina" Cameron

"È una bambina, io vi avevo detto di non metterla in mezzo" dice Bryan.

"Sono una bambina, non mi volere con voi? Ok, lasciatemi qui. Domani io vado ad un appuntamento con un semplice ragazzo, fate finta di non conoscermi" dico

"Sam noi"

"Zitto e accosta" interrompo Cody "Mi butto dal finestrino se non fermi questa macchina"

Lui si ferma e io esco.

Fortuna che sono vicina casa dei bambini.

Arrivo fuori la porta e busso.

Ad aprirmi è Harry, dopo che ho bussato per la ventesima volta.

"Vattene da qui" dice guardandosi dietro.

"Chi è alla porta?" dice una voce che potrei riconoscere tra mille. Sento i suoi passi, sta scendendo le scale.

"Cazzo muoviti, corri Sam, va via" dice Harry quasi in lacrime.

Sono immobile, non riesco a fare un passo.

"Sam"

"Papà"

Non c'é odio senza amore #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora