02.

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"Quanto sarebbe bello svegliarsi la mattina con te, fare colazione, guardare i tuoi capelli arruffati, il mio viso senza trucco, il profumo di caffè e brioches.."

Los Angeles.

Los Angeles è una città della California;
Il  clima caldo e temperato, le calde spiagge,le strade affollate,il cemento umido, i palazzi altissimi,i quartieri pieni di negozi.
Io ero lì.

Quel enorme edificio si trovava davanti ai miei occhi.
Entrai dall'ingresso,salì le scale che portavano all'ufficio del direttore,il suono dei tacchi mi facevano innervosire,così mi fermai e me le tolsi,cambiandole con delle scarpe più comode,non erano molto eleganti,ma stavano alla perfezione.

"Buon giorno,desidera?"

"Buongiorno ehm.. Avevo chiamato ieri per un colloquio con il direttore."

" si accomodi,la chiamerò io,il direttore arriverà tra qualche minuto."

" Grazie."

Mi accomodai su una poltrona color bianco panna di pelle,sul tavolino vi erano giornali sponsorizzati dall'azienda, incuriosita ne presi uno ed iniziai a sfogliare le pagine.

"Signorina,il signor Tomlinson la sta aspettando."

"Oh.. Arrivo subito,mi scusi."

Mi alzai,mi sistemai la camicia bianca ,sbottonando il primo bottone, poi il risvoltino su i miei pantaloni skinny neri.

Feci un bel respiro profondo prima di entrare,tutti i pensieri scomparvero,ora potevo entrare.

"Buongiorno."

"Buongiorno."
Ricambió lui.

Era un giovane ragazzo, alto, magro,castano, quella camicia a mezze maniche mise in risalto i suoi muscoli.
Il suo sguardo mi fissava, ero leggermente infastidita.

"Si accomodi signorina ehm.."

" Martina ... "

"Bel nome."
Louis intervenì con una domanda filosofica e poetica.
"Mi dica, lei lo conosce bene Oscar Wilde?

" Non personalmente, purtroppo... Ma conosco una persona che potrebbe procurarmi il suo numero di fax, se le interessa!"
Dissi mostrando il sorriso sul viso.

" vedo che ha un senso dell'umorismo piuttosto sviluppato!
Allora,mi racconti un po' di lei, perché è venuta qui,nella nostra azienda?"

" uhm semplicemente perché stavo cercando lavoro disperatamente e il mio desiderio più grande è lavorare in un'azienda come questa."

Mi guardava negli occhi, interessato a ciò che dicevo, quegli occhi color oceano mi attraevano.

"Bene,passiamo alle domande personali, fa uso di stupefacenti,ha tatuaggi?

"No."
Risposi.

" è sposata,fidanzata,convive,è madre?"

"No."

Il suo indirizzo per rintracciarla in caso di bisogno?"

"Kingston street."

Si morsicava le labbra,era così bello che non potevo accentuare un sorriso.
Lui mi guardò divertito.

"Ha mai provato un certo tipo di sensazioni ?"

" potrei non rispondere,sa non credo che sia una domanda necessaria."

"Oh.. Invece sì."

"Chi glielo dice?"

" Piccola indifesa ragazzina, è una legge e lei ha il diritto di rispondere alla domanda."

"Non lo farò."

"Oh invece lo farai altrimenti sarò costretto a punirla."

"Non ho paura di lei."

Il suo sguardo cambiò espressione,divenne più intensa, le sue mani buttarono per terra un vaso di fiori,provocando dei frammenti di porcellana posti sul pavimento.
Si avvicinò a me,io mi spostai, ma lui mi precedette,chiuse a chiave la porta del ufficio,poi mi prese per un braccio,cercavo di farlo allontanare da me,ma lui era più forte di me.

"Ora le hai provate."

"Togliti immediatamente."
Lo spinsi bruscamente.

" sai che ti dico?"
Domandò sghignazzando.

"Non voglio saperlo,allontanati immediatamente da me."

"Tanto lo so che ti piace tesoro."

Mi prese di peso,mi schiantò contro al muro e mi alzò il mento verso l'alto.

" mollami,non mi toccare e non parlarmi."

"Sei troppo bella da non assumerti, ora sei assunta,ci vediamo domani tesoro."

" Non toccarmi, non provarci mai più, o ti denucio"

"Non arrabbiarti, se no mi fai diventare pazzo, non puoi dolcezza,non sai il mio nome."
Disse divertito.

" fanculo Tomlinson."

" piano con le parole, ora puoi andare,domani alle 9:30 presentati qui,se non lo farai verrò a prenderti visto che ho il tuo indirizzo."

"Dannazione."

Presi  la mia borsa, me ne andai sbarrando la porta.
Non riuscivo a capire che cosa fosse a farlo divertire così tanto.

Stronzo, sporco, approfittatore, se solo mi tocca con un dito, avrà delle conseguenze gravi.

Un totale disastro, dal quale non posso togliermi, ora sa anche il mio indirizzo.

C'è soltanto una cosa da fare, ignorarlo.

Mi fa schifo questo lavoro, vorrei tornare in dietro,ma ora è troppo tardi.

Non posso.
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Hi!
Spero vi sia piaciuto.
Grazie per i commenti nel capitolo precedente.
Continuate a seguire questa storia.
All the love❤️🙈
                                   |Martina|

Shadows  |L.T.| Fan Fiction (#wattys 2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora