Canzone consigliata:
—Urban Strangers, Runaway—Mi prese strattonandomi un braccio e mi portò nel suo studio,quella stanza oscura e buia di cui avevo paura.
Tremavo, ma questa volta non di freddo.
Ma di paura.Le sue mani tirarono i miei delicati e lunghi capelli castani.
"Tu,piccola furbetta riceverai una bella lezione."
"Ma che cosa ho fatto?"
"Mi hai mentito."
lo guardai stupita,non avevo proprio fatto questo.
" non è assolutamente vero."
"Non ho chiesto il tuo parere."
"Ma Louis"
"Louis un cazzo."
"Ma io non ho fatto nulla."
"Chiudi quella maledetta bocca."
"No,è sera,non mi comandi." "D'accordo allora agisco con le maniere cattive per farti stare zitta."
"Sdraiati sul pavimento."
"Perché,è tutto sporco."
"Chissà ne frega,fallo e basta!" Alterò la voce.
Tremavo sempre di più.
Ubbidì ai suoi comandi anche se non dovevo farlo.
"Lecca il pavimento."
"No."
"Fallo forza."
"Ho detto no."
"Testarda,ho detto che devi farlo."
"No."
"D'accordo."
Speravo avesse capito che per me era troppo,ma non era proprio così.
"Sarò costretto a farlo."
Le sue dita fredde si appoggiarono sul mio collo caldo,suscitando dei piccoli brividi lungo il corpo.
Le dita facevano pressione,ma io respingevo questa forza che tratteneva tra le dita.
"Coraggio fallo per il tuo Loius."
"Non costringermi a fare cose che non sono costretta a fare."
"Okay... Allora vediamo se questa ti piace."
Ripresi a tremare ma anche a sudare dalla paura.
Il suo corpo si avvicinò a me,sentivo il suo respiro profondo sulla pelle.
Poi con un movimento brusco mi spinse al muro,lasciandomi nell'angolo.
"Perché mi stai guardando così?" Chiesi curiosa.
" perché se non ti guardassi sarebbe un vero peccato."
Commentò lui sghignazzando.
Il suo corpo spingeva contro al mio schiacciandolo.
"Loius."
"Che c'è tesoro?"
"Non respiro"
"oh.. Forse ho spinto troppo poco." Disse nascondendo un sorriso divertito.
"Louis " sussurrai.
"shh" sussurró lui.
"Louis."
"Zitta."
"Lasciami andare."
"No non ti lascio andare."
"Perché?"
"Perché di fuori è buio e tu hai paura."
"non è vero."
"Invece sì,lo so."
"Louis,perfavore."
"Lasciati andare Martina."
"Senti non ho intenzione di restare qui tutta la notte con te,hai capito?"
"Oh... Non rispondermi così,sono lo stesso il tuo capo."
"Sai che ti posso denunciare vero?"
"Si ma tanto non lo farai."
"Come fai a saperlo."
"Non hai il coraggio,né prove."
"Allora lasciami dire una cosa... Sei il direttore più stronzo che esista al mondo."
"Grazie." Rispose con tono.
"Prego non c'è di che,sai solo come farmi sentire fragile."
Cercai di allontanarlo da me.
"Dove stai andando?"
"Me ne torno a casa,non azzardarti a seguirmi o la pagherai cara."
"Vuoi un passaggio?"
È ora cosa mi inventavo,avevo rubato la sua moto,non potevo di certo diglielo ora.
"No grazie,sai ho la tua moto..." Pensavo,no non potevo rispondergli in questo modo, dovevo trovare una scusa.
"No,non ho perso la memoria, so dove abito,non sono una bambina di tre anni dispersa nel bosco."
"Spero abbia seminato il percorso per ritornare a casa felice e serena."
"Non è divertente Tomlinson ora hai esagerato."
"Ah io avrei esagerato?"
"Sì proprio tu."
"Lasciami in pace."
"Non lo farò te lo prometto."
"Allora addio."
"A domani."
"Fanculo."
" ti voglio bene anch'io,sogni d'oro." Commentò.
Presi la porta e uscì da quel posto oscuro dirigendomi verso la moto che era parcheggiata nell'area dipendenti.
Lui mi raggiunse correndo dietro di me.
Dannazione.
È ora che faccio?
Scappo da lui.
Accesi il motore e iniziai a correre verso casa.
"Hey,dove credi di andare con la mia moto?"
"Lontano da te."
"Non riuscirai,domani la pagherai cara."
"Addio."
"Torna immediatamente qui!"
Sentivo la sua voce in lontananza, avevo sbagliato.
Ma lui ha esagerato questa sera.________________________
Buona sera!
Eccomi con il capitolo 9.
Spero che sia stato di vostro gradimento.
Grazie mille per i commenti precedenti.
Per Favore consigliate questa ff. Ne ho bisogno!!
Grazie per aver letto anche questo capitolo.
All the love 🙈❤️
|Martina|
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Shadows |L.T.| Fan Fiction (#wattys 2016)
FanfictionLouis Tomlinson, direttore della casa stilistica mondiale " Adidas", cerca nuovo personale. Ma dai suoi occhi c'era qualcosa di profondo... Magari amore e non solo odio, ma un amore così profondo da odiarsi. Sono gli sguardi che ci fregano. Quelli...