Canzone consigliata: take your time (Sam Hunt)
Era tardo pomeriggio, le carte erano in una fila appoggiate sulla scrivania,la penna piena d'inchiostro,ancora freddo, la scrivania,piena di fazzoletti bagnati accartocciati su se stessi, il mascara lasció dei lunghi segni sul viso.
Guardavo l'orologio, erano passate circa sei ore dal nostro litigio, dovevo ancora compilare quelle dannate carte, ma la rabbia non mi permise di compiere il mio lavoro.
Mi alzai dalla scrivania, entrai nel ufficio di Louis.
"Che cosa vuoi ancora da me?"
" Louis,lasciami spiegare."
"Dimmi che cosa vuoi e vattene subito."
"Perché noi due finiamo sempre per litigare?"
La sua espressione cambió completamente, lo sguardo si abbassó, non emise alcuna parola, restava zitto.
"Oh... Senti io non so la causa, ho bisogno di sfogarmi."
"Con me?"Il suo sguardo puntò sul mio,vidi subito i suoi occhi oscuri divennero chiari e dolci.
"Hai pianto?" Sussurró lentamente.
"Sì."
"Mi dispiace."
"Non è vero a te non dispiace affatto."
"Ascoltami, la prima persona che ho visto eri tu,per questo me la sono presa con te."
"Louis,io non sono fatta per essere giudicata, non sono stata nemmeno assunta come psicologa, ma posso aiutarti."
"E come sentiamo..."
"Questo non lo so,ma se tu mi dici che cos'è successo allora forse posso aiutarti."
"Non funzionerà mai."
"Louis,se non ci provi non lo saprai mai."
"Ti dico una cosa, sto bene,lasciami stare. Va bene così."
"Louis stai sbagliando,non puoi continuare così."
"Insomma, come faccio a farti stare zitta?"
"È impossibile."
"Tu credi.."
"Non è questione di credere o non credere, io non ho paura di te."
Si alzò dalla sedia, essa rimbalzò,abbassandosi.
"Vieni qua."
Andai verso di lui,mi prese per i fianchi e mi fece sedere sulla sua scrivania appoggiandomi lentamente e graziosamente.
"Che vuoi fare Louis?" Domandai curiosa.
Mi guardò attentamente,poi alzò la mano, la sollevò avvicinandola alla mia guancia sinistra poi sollevò la restante avvicinandola a quella destra,poi con un tocco di dita,sfioró il mio viso,con entrambe le mani,cercando di asciugare le mie lacrime salate,cancellando i segni rilasciati dal mascara.
"Ehi, smettila di piangere per me."
Lo guardai, i miei occhi guardavano dritto,verso di lui.
Lui si avvicinò a me, il suo addome sosteneva la mia testa.
Le mie braccia lo avvolsero in un abbraccio caldo e passionale.
Lui mi guardò con aria dubbiosa,non sapendo come comportarsi,s'irrigidì.
Singhiozzavo ancora, più forte di prima.
Lui sollevò il mio mento verso l'alto,cosicché potesse guardarmi negli occhi.
"Non piangere,mi fai stare male."
Chiusi le palpebre per poi riaprile, ed osservare i suoi occhi azzurri come l'oceano, lucidi.
Stava per piangere.
Ma poi quella lacrima,non scivoló,anzi, si arretrò.
"Non tenere tutto dentro."
Chiuse gli occhi per un secondo e poi sorrise con imbarazzo.
"Allora non sei così cattivo."
"Smettila ora,vederti piangere mi fa male. Quella cattiva sei tu."
"Posso andare ora?"
" no."
"C'è qualcosa che devi dirmi?"
"No."
"Allora perché non mi lasci andare?"
"Perché voglio vederti sorridere."
A queste parole,il mio cuore spezzato e dolorante divenne integro.
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Hi!
Eccomi qui 🙈❤️
Sono indietro con i capitoli devo scrivere.
Quindi buona serata.
All the love
|Martina |
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Shadows |L.T.| Fan Fiction (#wattys 2016)
FanficLouis Tomlinson, direttore della casa stilistica mondiale " Adidas", cerca nuovo personale. Ma dai suoi occhi c'era qualcosa di profondo... Magari amore e non solo odio, ma un amore così profondo da odiarsi. Sono gli sguardi che ci fregano. Quelli...