"Mi uccidi in un modo solo tuo. "
Quei bruttissimi ricordi di quella vecchia sveglia, che tutte le mattine ti sveglia con quel suono assordante.
Al suono della sveglia mi stiracchiai, misi le mani tra i miei lunghi capelli ancora assonnata, scendo dal letto di malavoglia.
I capelli spettinati, il viso stanco e puro ,il calore del corpo rimasto sotto le coperte.
Oggi è il mio primo giorno di lavoro.
Presi i vestiti dal mio armadio,poi feci colazione con cereali, té ai frutti di bosco e un frutto,infine presi la borsa e mi diressi nella mia auto.
Los Angeles era vasta, il traffico sulla strada mi stava facendo arrivare tardi a lavoro.
I semafori della città impedirono l'entrata di scorciatoie, il clacson delle auto suonavano in continuazione
Erano le 9:35 ero in ritardo di cinque minuti.
Parcheggia nel parcheggio per i dipendenti.
Davanti ai miei occhi si trovava l'edificio di vetro con la scritta"ADIDAS"
Entrai dall'ingresso principale,presi l'ascensore che mi portò al secondo piano,dove mi aspettava il direttore.
"Ah.. Eccola! La stavo aspettando avevo paura di doverla passare a prendere."
Disse sghignazzando.
"Mi scusi signor direttore,ma non sono ancora abituata al traffico di Los Angeles!"
"Niente scuse... Forza mi segua che siamo in ritardo."
Lo seguì, mi portò al piano superiore,mostrandomi il suo ufficio, era una stanza piuttosto grande, le tende erano abbassate,dominava l'oscurità.
Poi mi illustrò altre stanze private e principali dell'edificio,in quelle stanze vi era anche il mio ufficio,era una stanza luminosa,stretta, al centro vi era la mia scrivania personale,dotata di Mac, una sedia in pelle color bianca, una stampante e un telefono per trasmettere varie notizie a Mr. Tomlinson e la segretaria Veronica."Spero che sia a suo gradimento, comunque se a bisogno di me sa dove trovarmi, ma prima deve firmare qui."
Disse con la penna tra le mani.
Feci una firma in fondo sul lato destro del foglio, non era un semplice foglio bianco di carta, ma era il contratto.
"Bene,ben venuta.
ora può andare nel suo ufficio"Annuì,mi sedetti sulla sedia in pelle e mi resi conto che sulla scrivania c'era una targhetta con scritto il mio nome.
Era una cosa irreale.
Ricevetti una chiamata dal direttore tramite il nuovo telefono."Martina, venga immediatamente nel mio ufficio, le devo dire una cosa."
Schiacciai il tasto verde per rispondere,
"Arrivo immediatamente signor Tomlinson!"
"Signorina,lo sa che non deve rispondere dopo la mia chiamata,la mia parola deve essere l'ultima,detto questo venga qui,la sto aspettando!"
Mi incamminai nello stretto e lungo corridoio cercando il suo ufficio.
Bussai alla porta."Posso?"
"Entri pure le ho già dato il permesso."
"Qual' è il problema signor Tomlinson?"
" Subirà una punizione per essere arrivata in ritardo."
"Punizione?"
"Proprio così."
"Che tipo di punizione?"
"Resterà qui con me da soli in questa stanza buia per almeno una settimana."
"Ma mi scusi, che cosa faremo qui da soli?"
"Oh...mia ingenua ragazza,lo scoprirai domani sera."
Avevo paura dopo le sue ultime parole.
Ma dovevo accettare,infondo era lui che decideva le punizioni.
Non avevo nessun potere contro di lui.
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WRITER SPACE:Spero vi sia piaciuto.
Grazie per le visualizzazioni.
Spero che la storia vi stia entusiasmando.
Continuate a leggere questa storia.
Questa stasera parto per Barcellona.
All The Love.
Xxxx|Martina|
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Shadows |L.T.| Fan Fiction (#wattys 2016)
أدب الهواةLouis Tomlinson, direttore della casa stilistica mondiale " Adidas", cerca nuovo personale. Ma dai suoi occhi c'era qualcosa di profondo... Magari amore e non solo odio, ma un amore così profondo da odiarsi. Sono gli sguardi che ci fregano. Quelli...