Canzone consigliata: selena gomez hands to myself
Lo presi per la maglietta e lo portai all'esterno del locale, lui cercò di rientrare, ma lo trattenni.
"Martina,ti prego,lasciami andare."
Mi spostai mettendomi al centro del suo corpo,appoggiai le mani sul muro cosicché potesse guardarmi negli occhi.
"Non voglio che usi la violenza per risolvere i problemi."
"Ma io..."
Non finì la frase che lo interruppi.
"Senti,fa quello che vuoi,ma non quando ci sono io."
Mi osservava, dal capo ai piedi, notando il mio nuovo vestito.
Poi,distolse lo sguardo da me,si guardò attorno prima a destra e poi a sinistra,lui capovoltó la posizione in cui eravamo.
"Ascoltami. Io non ho bisogno di sentire ciò che devo fare, credo di essere abbastanza grande per intuirlo."
Lo guardai,quelle labbra sottili,color rosastro,muoversi continuamente,poi mi concentrai sugli occhi,quei profondi occhi azzurri oceano.
"Mi stai ascoltando vero?"
Mi distrai.
"Ehm... Sì."
Dissi per convincerlo.
"Ah davvero? Allora ripeti l'ultima parola detta."
"D'accordo, hai ragione non ho ascoltato."
"Sei bellissima oggi."
Cambió argomento.
"Anche tu lo sei,ma questo non toglie ciò che stavi facendo precedente,non è una scusa."
"Allora dimmi che cosa avrei dovuto fare."
"Chiedere in modo educato il rimborso."
"Beh.. Io non sono così."
Disse con un atteggiamento pieno di rabbia.
Lo carezzai sulla guancia.
Lui la tolse immediatamente, si guardò attorno, un gruppo di ragazze lo stavano guardando. Guardò nella direzione opposta e poi esclamò.
"Non ora! Ti sembra il momento adatto?"
"Ma che ti è preso?"
"Lasciami."
Rimasi abilita.
Abbassai lo sguardo, guardava l'asfalto.
Camminai lasciandolo in pace come voleva lui.
Mi voltai, lui rimaneva lì fermo.
Procedetti, affrettando il passo.
Sentì stringere il mio braccio, mi voltai, riconobbi la persona,stavo per gridare il suo nome,ma la sua mano si appoggiò sulle mie labbra.
"Shh... Seguimi."
con un movimento brusco mi fece scontrare contro il retro di una casa,il mio corpo toccó il muro freddo e ruvido.
Lui lasció la mano.
"Louis,ma che diavolo stai facendo?"
"Non resisto più."
Le sue mani sfioravano il mio volto,le mie ancora sulle spalle, flesse e rigide.
Si avvicinò a me.
Mi trovavo spiaccicata al muro.
Mi baciò profondamente, io mi allontanai,respingendolo.
"Ma ti sembra una cosa da fare?"
Dissi.
"Ma io volevo solamente..."
La mia mano,si sollevò in aria, e prese velocità per poi dargli uno schiaffo sulla guancia.
Lui avvertiva dolore,con le dita della mano, si coprì la ferita.
Arrabbiato, mi prese per un braccio.
Ero ancora vicino al muro,ma ci eravamo spostati.
Toccó le mie labbra con il secondo dito della mano, per poi riprendere a baciarmi con foga.
Quest ultimi baci,non erano più dolci e delicati, ma dolorosi.
"Smettila!"
" non ci riesco."
" Lasciami andare."
"No."
L'unica cosa possibile era scappare da lui.
Mi abbassai, le sue braccia mi avvolgevano, ma vi era un piccolo spazio libero dove avrei potuto accedere.
Feci così.
Iniziai a correre velocemente,per allontanarmi da lui,ma all'improvviso sbucò qualcosa da una scorciatoia, mi voltai per vedere se mi stava ancora seguendo,ma non vidi nessuno rincorrermi, perciò rallentai il passo,ma successivamente fui travolta da braccia muscolose e tatuate.
" dove cercavi di scappare?"
"Da te."
"Furbetta,non mi scappi questa volta!"
Mi prese per i fianchi cercando di sollevarmi da terra.
"No Louis."
"Oh sì invece!"
"No Louis ti prego non farlo!"
Dopo avremi sollevato,mi riappoggiò a terra,ma concluse facendomi il solletico.
"Basta Louis."
"Perché dovrei smettere?"
"Perché mi stai distruggendo!"
"È ciò che voglio fare!"
"Mostro."
"Principessa."
Ci dirigemmo verso casa, mano nella mano.
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Scusate se non ho ancora aggiornato la storia.
Ma non avevo internet e sono stata anche male,quindi spero mi capiate.
Mi faccio perdonare con questo capitolo.
Ditemi se vi è piaciuto.
Scusate per eventuali errori lessicali o grammaticali.
All the love
|Martina|
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Shadows |L.T.| Fan Fiction (#wattys 2016)
FanficLouis Tomlinson, direttore della casa stilistica mondiale " Adidas", cerca nuovo personale. Ma dai suoi occhi c'era qualcosa di profondo... Magari amore e non solo odio, ma un amore così profondo da odiarsi. Sono gli sguardi che ci fregano. Quelli...