59.

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Canzone consigliata: hold  my hand — Micheal Jackson ft. Akon 

Camminammo fino all'ospedale, entrammo in stanza ma ad un tratto...

Entrai nella stanza 90 quella dov'è si trovava mio nonno,ma appena entrai non lo vidi.

A tal punto non sentì più nulla.
Non è tristezza, é angoscia.
La senti, lì dentro al petto, affianco al cuore. Ti pressa, ti soffoca. Ti fa star male, ti senti un peso che ti schiaccia. Eppure, non piangi.
L'angoscia non deriva dalla rabbia ma dalla solitudine.
Dalla paura di rimanere solo e di aver allontanato l'unica persona a te vicina, per sempre.

Corsi a chiedere spiegazioni, ai medici ed a infermiere lì presenti.

"Mi scusi,lei è signor Tomlinson ?"
Chiese un infermiera

"Sí sono io."
Risposi ancora colpito dal dolore.

"Suo nonno è stato spostato nella camera 250,mi scusi,dovevo dirglielo prima ma non la vedevo."

Il cuore riprese a battere, ma ero ancora terrorizzato.
Cercai la stanza 250, una volta trovata,sentì la voce di mio padre,piangere.

Era così strano che mi domandai più volte se era davvero mio padre oppure se sapeva piangere,non lo avevo mai visto in quello stato per noi.

"Tu non puoi andartene,Louis ha ancora bisogno di te, lui non vorrà mai me,vorrà sempre te,perchè sei stato sempre al suo fianco,sei sempre stato il nonno perfetto che tutti sognano, e forse per lui anche un buon "padre",al contrario di me. Mio figlio non mi amerà mai. Ho sbagliato tutto. Se solo fosse qui,lo potrei stringere e spiegargli tutto"

Mi trovavo nascosto in un angolo della camera,posto tra il muro e la porta.
Dopo aver sentito quelle parole,mi scivolarono delle lacrime sul viso,non potei contenerle tutte,ero emotivamente distrutto,così decisi di parlare con lui.

"Ora puoi farlo papà."

"Louis hai sentito tutto?"

"Si papà non una parola di meno."

"Aspetta mi hai chiamato papá?"

"Sí l'ho detto e lo ridirò fino a che non ti stancherai ."

Mi avvicinai a lui e lo strinsi forte,avevo sognato tante volte questo dannato abbraccio,ma non riuscivo mai a perdonarlo per ció che aveva fatto,ma ora ho capito che non é il passato a identificare le persone,è dato dai momenti più belli trascorsi insieme che cambiano le persone.

"Papà,perdonami per tutte le volte che ti ho ferito,non riuscivo a perdonarti,ma sai, quella ragazza te la ricordi? Beh ecco lei mi ha fatto capire che il passato non identifica nessuno.,perciò perdonami."

"Louis,figlio mio sono io a chiederti scusa, più ti vedevo più soffrivo nel vederti ferito. Volevo che tu lo capissi da solo,infondo ora l'hai capito,recupererò tutto il tempo che ho perso in questi anni"

Il nonno mostrò un sorriso sul viso,aveva gli occhi chiusi,eppure riusciva a sorridere,era come se avesse ascoltato tutta la conversazione.

"Perchè piangevi? Lo sai è stato orribile sentirti."
Dissi rivolgendomi a mio padre.

"Noi due avevamo un'ottimo rapporto,ma dopo quel errore ho rovinato i rapporti e sono rimasto solo."

"Ma ora non lo sarai più papà."

Tenevo la mano del nonno più stretta che potevo, volevo dimostragli che io per lui ci sono sempre come lui lo è stato per me.

Dopo pochi secondi il nonno aprì lentamente gli occhi, e mi guardava felice,come se sapesse già tutto.

"Sono orgoglioso di te Louis, non dimenticarti che ti voglio e ti vorrò sempre bene."

Una lacrima scivolò dal mio viso e viaggiò lungo il viso di mio nonno,percorse tutto il volto  per poi spostarsi lungo il cuore.

Vidi gli occhi spegnersi,privandosi di luce,il sorriso svanì, la sua forza nelle mani si rafforzò per poi indebolirsi.

A tal punto un fortissimo bisogno di piangere, un senso di malinconia e solitudine mi stringe il cuore.

Essere forti non significava rinunciare alla voglia di piangere e sorridere per tutto il tempo. Essere forti significava liberare dalla prigionia il dolore nel nostro cuore, dai nostri occhi.

Mio padre mi stringeva a sé,io tenevo ancora la mano stretta al nonno.
Sentì dei tacchi provenire dalla stanza ma poi ci fu un secondo di silenzio,per poi denture il pianto di mia madre.
Era terrificante,doloroso e sofferente.
Mi voltai e notai mia madre avvolta tra le braccia di Martina.
Andai io a consolarla.
Le presi la mano e poi uscimmo dalla stanza.
Martina entró nella stanza,là ove vi era mio padre.

Martina's Pov
Andai verso il nonno e il padre di Louis.

"È un colpo duro da superare per Louis e Johanna."

"Johanna e Louis sono forti."

"Ha perfettamente ragione."

"Io ti devo ringraziare, Louis e io abbiamo chiarito la situazione,sembra essersi ripacificato il nostro rapporto."

"Io non ho fatto nulla,ho solo detto secondo me la cosa giusta che poteva fare."

Uscì dalla porta per prendere un pó d' aria.
Louis non piangeva, era un uomo forte,proprio come la madre.

Louis mi portó in un posto nuovo,si vedeva il tramonto sullo sfondo e tutta la città di Los Angeles;
c'era anche un muretto di mattoni su cui ci si poteva sedere e rilassarsi.

"Mi dispiace tantissimo Louis."

"Sta tranquilla, era cosí che doveva andare. Non sto piangendo, non so perchè, è che soffro in silenzio."

"Allora soffrirò con te"

"Davvero grazie per tutto quello che fai per me."

"Sono orgogliosa di te Louis."

"Sei ciò che tutti cercano da una vita e che io ho avuto la fortuna di incontrare."

"Ti resteró per sempre vicino."

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Hey!
Eccomi qui con il capitolo 59
Grazie per le visualizzazioni!
+3k!
Wow!!!!
Per favore commentate mi serve per capire se vi piace la storia.
Continuate a seguirmi con la storia!
All the love ❤️🙊
|Martina|

Shadows  |L.T.| Fan Fiction (#wattys 2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora