Canzone consigliata: teenage dirtbag -one direction
Dopo aver discusso con suo padre,mi portò nel suo ufficio.
"Io e te dobbiamo parlare,ora, subito."
Mi fece entrare spingendomi in modo brusco nel suo studio."Tu non ti devi intromettere nei miei affari, per di più non devi parlare con quello sconosciuto,non sai che cos' ha fatto!"
Mi rimproverò con tono severo.
"Ma Louis è tuo padre!"
Gridai contro di lui.
"E mio padre non mi ha voluto
è per questo che lo saluto
spesso con un dito medio,
ognuno c'ha il suo rimedio.
Ed ognuno qui sa
cosa è giusto per me,
grazie per tutti i tuoi consigli
posso sbagliare da me."Lui mi prese per la vita guardandomi negli occhi.
"Un giorno te lo ritroverai sotto casa, ti chiederà scusa per le sue assenze. E tu che farai? Le accetterai le sue scuse? Forse sì, solo per provare un suo abbraccio, per vedere se il tuo sangue si ricorda di lui."
"Conosci il mio nome ma non la mia storia.
Hai sentito cosa ho fatto, ma non cosa ho passato.
Sai dove sto ma non da dove vengo.
Mi vedi ridere ma non sai come ho sofferto. Smettila di giudicarmi.
Sapere come mi chiamo non vuol dire conoscermi."Disse alzando sempre di più la voce.
"Non ti sto giudicando... Voglio farti capire che hai bisogno di lui."
Cercai di convincerlo, facendolo ragionare.
"Non ho bisogno di lui."Ma lui era un ragazzo testardo e non sembrava darmi retta.
"Si invece, i tuoi occhi non mentono."
Gli dissi ottenendo il suo stesso tono di voce.
"Stai zitta per favore."
Disse allontanandosi dal mio corpo.
"Stai piangendo."
Lo vidi sbiancare, lo vidi indietreggiare,abbassó lo sguardo ,per poi "cadere" tra le lacrime.
"No. Non sto piangendo."
"Invece sì."
"Ti ho detto di no."
"Vieni qui."
Dissi accogliendolo in un caloroso abbraccio.
"Sai una cosa?"
Voleva parlare,e io gli diedi l'opportunità di essere ascoltato,perché era tutto ciò di cui aveva bisogno."Dimmi,sono qui per te."
Mi guardò asciugandosi l'ultima lacrima che scivola sul viso pallido.
"Mia madre mi svelò tutto questo caos a otto anni,da quel giorno,cambiai completamente."
"È comprensibile Louis!"
"A 8 anni speri che lui ritorni.
A 10 anni inizi a chiedere perché non torna.
A 12 anni ti chiedi di chi sia la colpa.
A 14 anni ti chiedi che cazzo hai fatto di male per meritare tutta sta merda.
A 16 anni ti dici "non lo perdonerò mai".
A 18 anni fai finta che non t'importi.
A 20 anni inizi a pensare che forse dovresti parlarci.
A 22 anni ti ripeti è andata così, non è perdono ma rassegnazione. E non serbi più rancore, ne odio. Vorresti solo che non fosse andata così, ma ti ripeti che è grazie a questo che adesso sai che tipo di uomo vuoi accanto, per te e i tuoi figli.""Lo vedi allora ti manca."
"Mi manca tantissimo,ma non riesco a parlarci,ho troppa rabbia addosso."
"Perché deve essere tutto così difficile?"
"Perché la vita non è sempre facile, ma considerala come una sfida per se stessi."
"Forse hai ragione."
"Non ce l'hai un sogno nel cassetto?"
"No, mi hanno rubato il comodino "
"Smettila scemo,dico sul serio."
"Sì,c'è l'ho... Sbatterti al muro e non smettere di baciarti."
La mia mano prese velocità e la sua guancia diventó arrossata.
Mi avvicinai a lui e li concedi un bacio.
Dopo aver realizzato il suo "sogno" gli rifeci la domanda."Seriamente Louis!"
"Il mio sogno è restare con te,per tutta la vita."
A queste parole,mi si sciolse il cuore.
Non riuscivo quasi a respirare era come un colpo al cuore.
Era diventato dolce e possessivo grazie a me." E tu invece, hai sogni? "
"Andare in giro per il mondo."
"Da sola?"
"No con il mio migliore amico."
" E chi sarebbe?"
"Niall Horan "
"Cosa scusa?"
"E magari avere una famiglia."
"Non dirai sul serio?"
"Perché no scusa?"
"Mi stai prendendo in giro?"
"No, Louis. Immagina i nostri bambini che gattonano per la casa, tutti biondi con occhi azzurri."
"Adesso basta,no è troppo. Smettila di parlare, non voglio sentire questi discorsi."
"Louis."
"No ti prego basta!"
"Louis,sto scherzando!"
"E non raccontarmi di lui,non voglio sentire nemmeno... Ah ehm cosa? Era uno scherzo?"
"Sì Louis era uno scherzo."
" non farlo mai più furbetta ! Stavo per morire sul colpo."
"Non esagerare, Niall è un bel ragazzo."
"Sì ma io sono più bello, vero tesoro?"
"Sì,soprattutto quando poggi le tue labbra alle mie,riempiendomi di baci."
"Ti amo tesoro."
"Anch'io,troppo."
"Louis."
"Dimmi."
"Il mio sogno è viaggiare con te."
"Tesoro, vedrai realizzeremo ogni nostro singolo sogno."
"Louis promettimi una cosa."
"Che cosa?"
"Che non mi nasonderai più alcuna cosa, non voglio vederti soffrire,me lo prometti?"
"Promesso."
Mi prese per la vita è mi sollevò dal pavimento portandomi sulla scrivania e baciarci appassionatamente.
Le sue labbra si staccarono lentamente dalle mie, ripresi a respirare adeguatamente,poi,vidi Louis scappare da me.
"Louis,dove stai andando?"
"Resta lì,non ti muovere."
"Louis,non lasciarmi sola."
"Louis! Dove vai?"
Gridai sperando mi sentisse.
La porta sbattè contro il muro della stanza,I suoi passi erano ormai lontani,aspettavo solamente il suo ritorno,ma avevo paura.
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Heilà!
Sorry se non ho postato ieri e se mi ritrovo a postare a quest'ora...
Lo so!
L'ho promesso un miglione di volte,ma non riesco a trovare proprio il tempo per scrivere,è allucinante.
Vi salutò,sono stanchissima e mi lacrimano gli occhi.
Scusate per eventuali errori,la correggerò quando sarà conclusa.
Lasciate un commento se vi è piaciuto.
All the love💕
Martina.
Xxx
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Shadows |L.T.| Fan Fiction (#wattys 2016)
FanfictionLouis Tomlinson, direttore della casa stilistica mondiale " Adidas", cerca nuovo personale. Ma dai suoi occhi c'era qualcosa di profondo... Magari amore e non solo odio, ma un amore così profondo da odiarsi. Sono gli sguardi che ci fregano. Quelli...