Canzone consigliata: Ho Hey -Lumineers -
Louis se n'era andato,io rimasi fuori al buio seduta su un gradino dell'entrata.
Il vento divenne sempre più freddo.
Cercai di avvolgermi con le braccia la parte superiore del corpo,per proteggermi da quell'aria fastidiosa.
Louis,si era offeso dal mio comportamento, così entrò in casa aspettando che me ne andassi.
Ma io rimasi lì.
Guardavo l'orologio,erano le sue di notte ma lui non era ancora uscito per vedere se ero ancora lì.
Mi appoggiai alla vetrata dell'ingresso con la testa, arrannicchianta su me stessa, dopo alcuni secondi caddi in un sonno profondo.
Un rumore,mi svegliò.
Alzai la testa,mi strofinai gli occhi,per poi guardarmi attorno."Che ci fai ancora qui?"
Domandò con voce assonnata.
"Ti stavo aspettando."
"Sei rimasta qui al freddo per me?"
"Sì."
Dopo aver ascoltato le mie parole,si sedette affianco a me,proprio sullo stesso scalino.
"Perché sei rimasta qui, non meritavi di rimanere qui per me,al freddo.""Louis, l'ho fatto solo per te. Non mi importa se ti ho agredito,devi sapere che ti voglio bene."
"Come puoi perdonarmi dopo tutto ciò che ti ho fatto?"
"Sai,nella vita, ho imparato a perdonare le persone e dargli più possibilità."
"Sei una donna forte e coraggiosa."
Abbassai lo sguardo, la mia espressione cambió,si rattristò.
Louis se ne accorse,così aiutandosi con le mani,si spostò leggermente avvolgendomi a sè. Delle lacrime scivolarono lungo il mio viso.
"Shhh. Non piangere. È colpa mia, non voglio farti stare male."
Disse preoccupato.
Le sue mani scaldavano la mia pelle congelata."Louis,non è colpa tua."
Lo rassicurai singhiozzando.
"Diciamo che in parte non è colpa mia."
Sussurró baciandomi il collo.
"Sei freddissima,vuoi la mia felpa?"
"No Louis."
Non ascoltò nemmeno una mia parola, si tolse la felpa e me la fece indossare."È il passato che fa male."
Raccontai."È tutto finito, non pensare al passato,ti capisco perfettamente,lo so. È difficile,ma vedrai andrà tutto bene."
"Louis, credi davvero che andrà tutto bene?"
"Certo tesoro, devi solo crederci.""Come lo sai?"
"Nella mia vita ho fatto un sacco di cazzate,che hanno avuto molte conseguenze,solo per colpa di mio padre."
"Tuo padre?"
"Sì, lui mi ha sempre escluso, per lui io non esistevo, mia madre mi ha cresciuto da sola, nascondendomi la sua esistenza,è stato orribile."
" Ommiodio. Quanti anni avevi quando hai scoperto della sua esistenza?"
"Quindici e mezzo."
"Povero."
"E fu così che la mia vita prese la brutta strada."
"È tua madre?"
"Mia madre era delusa dal mio comportamento, ancor oggi quando scopre che faccio cose sbagliate si mette a piangere."
"È come hai fatto a diventare capo di questa azienda."
"Mio nonno aveva questa azienda,era il direttore, desiderava tanto un figlio maschio per poter ereditare il suo posto di lavoro,ma purtroppo ebbe una figlia,mia madre,così fece un altro figlio costui fu maschio,ma solo il primo genito poteva usufruirne,così,mio nonno,fece lavorare mia madre al suo posto,ma lei,rimase incinta di me,così mio nonno all'età di 19 anni mi diede il suo posto di lavoro,ma io ero ancora immaturo,così giravano brutte parole su di me, così diventai come ero prima,un mostro,proprio come tu mi hai conosciuto."
"Il tuo passato è stato davvero terribile,mi chiedo come hai fatto a non darci tanto peso."
"Credimi, è stato un periodo molto difficile per me. E tu invece?"
" avevo la vita più bella del mondo, una famiglia felice, ma quando compì quattordici anni, fui costretta ad andare via di casa, in Inghilterra da mia zia.
Ricordo ancora quelle case colorate,i giardini verdi e il profumo del pane della pizza provenire dal panificio affianco a casa mia, i miei genitori mi mancavano molto,ma mia zia non mi fece più ritornare in Italia per rivedere la mia famiglia."
"Non capisco perché non ti abbia fatto tornare."
"Nemmeno io."
" immagino che farsi nuovi amici fu difficile."
"Il primo periodo, non fu affatto facile,passavo tutto il giorno in un angolino da sola,perché non avevo nessuno vicino. Crescevo sempre più in fretta e mi mancavano sempre di più, ma nessuno lo capiva,così dopo essermi diplomata, scappai di casa e mi recai qui, a Los Angeles."Ripresi a lacrimare.
"Tesoro, mi dispiace tantissimo,ora mi fai sentire in colpa per come ti ho trattata fino ad ora."
Disse asciugandomi le lacrime con un solo dito."Non importa."
"Ti prometto che tornerai prima o poi. Se non ci andati tu ti accompagnerò io."
"Louis,ormai è troppo tardi,non so nemmeno se ho fratelli o sorelle."
"A maggior ragione ti ci porterò io. Che tu voglia o no."
"Lo faresti davvero?"
"Per te dovrei fare molto di più, io sono cambiato grazie a te,ti devo la vita."
Dopo aver chiacchierato fino a notte inoltrata,mi appoggiai al suo torace e chiusi gli occhi lentamente.
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Hey!!!
Ci sono ancora...
Vi prego di scusarmi nuovamente,ancora questi tre giorni e poi forse sarò libera,così potrò aggiornare giornalmente!
Spero che sia stato di vostro gradimento.
Scusate se ci sono errori di qualunque tipo,una volta terminata la sistemo!
mi mancate tantissimo
Alla prossima
All the love.
| Martina |
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Shadows |L.T.| Fan Fiction (#wattys 2016)
FanficLouis Tomlinson, direttore della casa stilistica mondiale " Adidas", cerca nuovo personale. Ma dai suoi occhi c'era qualcosa di profondo... Magari amore e non solo odio, ma un amore così profondo da odiarsi. Sono gli sguardi che ci fregano. Quelli...