Stare insieme

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Aurora stava da sola dentro una caffetteria qualunque, affogando i ricordi in un cappuccino invece che una birra. Ricordava che Robert le aveva ordinato di non toccare mai più alcolici, per questo obbedì. New York era sotto attacco da un temporale, tuoni e fulmini assieme alla pioggia che rattristavano molti cittadini tranne la ragazza.
Tirò fuori dalla borsa quel biglietto aereo, destinazione Italia.
Si, era ora di tornare dato che quella città le aveva portato più dolori che gioie.
Se Robert non la voleva, che senso aveva restare lì? Era pronta per licenziarsi, dire addio a Giulia e a tutte le persone che aveva conosciuto.
Forse senza lei in città Rob sarebbe stato più tranquillo, più con Stella che se lo meritava.
Pagò il caffè e uscì dal locale, mani in tasca e respiro condensato sempre davanti al suo volto. Non vedeva il suo fidanzato, che iniziava a considerare ex, da quanto?
Due settimane se non di più.
A casa con Giulia doveva starsene chiusa in camera quando arrivava Brian altrimenti la sua presenza imbarazzava la riccia, con la compagnia lavorava e qualche volta uscivano di sera nei pub.
Erano gli unici a starle davvero vicino senza chiedere che cosa avesse.
Non poteva durare tra loro due, poteva capirlo dal primo incontro così pieno di ilarità all'ultimo, tragico e senza fine.
Non voleva disturbarlo, si sentiva la figlia che deludeva costantemente il padre.
Mangiava meno, viveva solo di sport e arte. Fu un contrasto difficile da mantenere quello della vista di tutte le persone felici che camminavano, ridendo, scherzando.
C'era chi vendeva ancora hot dog caldi e fumanti, chi cioccolate calde.
Si fermò a Time Square dove sullo schermo più grande veniva proiettato il trailer di qualche film.
Aurora incuriosita si fece spazio tra la folla urlante, alzando lo sguardo solo per rischiare di cadere a terra.
Vide Robert in una sorta di armatura, doveva essere il suo personaggio che interpretava. La folla gridò ancora più forte quando lo vide apparire. La rosa seguì ogni suo movimento da supereroe, essendo l'unica a non urlare tra quella gente.
Si limitò ad osservare, taciturna, sola e spenta.
Fece dietrofront quando si rese conto di quanto le mancavano quei due occhi chiari di giorno e scuri la notte.
Ma tanto la odiava, quindi per ringraziarlo scelse di andarsene per sempre. Tornare da sua madre, riprendere in mano il vecchio Stardust, salutare ogni mattina Lino.
Si convinceva che fosse l'idea migliore, dopotutto anche la sua vita in Italia iniziava a pesare sulla nostalgia.
Il volo era domani verso sera, per questo si prese questo giorno di tuoni e fulmini per riflettere. Senza nemmeno accorgersene arrivò a Central Park, salendo sul loro albero.
I piedi avevano camminato da soli, Aurora quasi cadde risvegliandosi da quella trance sul ramo più alto.
Prese un bel respiro, lasciando penzolare le gambe nel vuoto e osservando le nuvole illuminate da splendide saette a zig zag.
Il vento le sollevò i capelli rosa che iniziavano a perdere il proprio colore, doveva trovare un parrucchiere e al più presto, o forse lasciare che si scolorissero da soli.
In cima a quell'albero si sentiva sul tetto del mondo, bastava poco per guardare giù e tuffarsi nell'oblio.
Passò gli occhi di giada su tutto il profilo del Central Park, voltandosi di scatto quando vide uno scoiattolo avvicinarsi cauto.
-Ehy piccolo...
Sussurrò in fil di voce, persa nei milioni di pensieri. L'animaletto alzò il muso, muovendo il naso in quel modo simpatico che lo rendeva semplicemente adorabile.
-Non ho niente da mangiare, mi dispiace.
Lo scoiattolo si avvicinò ancora di più con diffidenza, indietreggiando quando la ragazza allungò una mano per accarezzarlo. Aurora restò così paziente, aspettando che capisse di potersi fidare di lei.
E in quel piccolo tesoro schivo e insicuro ci rivide l'unica persona che occupava i suoi pensieri.
Proprio quando stava per ritirare la sua offerta di pace, lo scoiattolino strusciò la testa sul suo palmo.
Aurora stupita e intenerita fece piccole e leggere carezze sulla schiena, ridendo quando con la coda le solleticò il braccio.
-Sei proprio bello, sai?
Continuarono così per un'ora intera, quello scoiattolo in qualche modo era riuscito a farla sorridere dopo settimane, ma anche lui dovette andarsene da lei. Di nuovo triste abbassò il capo senza più guardare il cielo in tempesta che donava uno spettacolo unico al mondo.
Sentì di nuovo quella canzone avvicinarsi al suo orecchio, girò la faccia per vedere cosa stesse succedendo e per lo shock cadde davvero dall'albero.
Era sicura di morire in quel momento, ma appena prima di toccare terra venne bloccata da due braccia forti e salde.
Si rifiutava di aprire gli occhi, non voleva di nuovo soffrire.
-Guardami.
Arrivò come la voce divina dentro la sua mente, tutto era amplificato a mille.
Li aprì solo quando venne messa a terra, e anche stavolta prima di cadere dallo shock venne sorretta di nuovo da quelle braccia che sapevano di rifugio.
-Robert io...mi dispiace non dovrei essere qui, adesso me ne vado scusa il disturbo.
Disse con frenesia, lasciandosi prendere dal panico con il cuore che correva assieme a lei. Purtroppo riuscì solo muovere due passi poiché un corpo si intromise tra lei e la sua fuga.
Sbatté la testa contro quella dell'uomo, abbassando lo sguardo e ignorando il dolore.
-Non ti lascerò mai più andare, Aurora.
Alla pronuncia del suo nome tentò ancora di fuggire, di lasciarlo in pace come desiderava, ma Robert le mise un braccio attorno alla vita per bloccarla.
-Ci siamo ritrovati, è destino capisci?
La rosa boccheggiando sentì il mento alzarsi e due occhi angelici per davvero guardarla. Non una punta di freddezza o rimprovero, nonostante ciò la ragazza era intimorita da paura tanto che tremava incontrollata.
-Co..cosa?
Robert sorrise e la strinse ancora di più, accarezzando la chioma colorata, passando le dita sulla punta del naso fino alle labbra, disegnandone i contorni.
-Stare insieme.
Non attese risposta e si protese in avanti, baciandola con dolcezza, per riassaporare tutti i momenti belli e brutti passati assieme.

*è solo per abituarvi. Commentate e votate altrimenti vi crucio....*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

Until The Wheels Fall OffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora