Lieto evento

121 12 5
                                    

Aurora mentre la notte viveva invece di dormire come Robert stava fissando l'anello.
Posizionato su quel dito dove dicono ci sia una vena che porta direttamente al cuore, e forse lei sentiva un continuo flusso di emozioni fantastiche arrivare proprio lì.
Quasi non ci credeva di poter essere felice dopo mesi di sofferenza.
Vedeva il suo futuro marito, e anche al solo pensiero voleva urlare, dormire placidamente con una mano ad abbracciare il cuscino. Sul polso spiccava il bracciale che conservava con possessione: nessuno poteva toccarlo.
Era davvero loro quell'anello.
Guarda caso il coccodrillo rappresentava davvero l'animale preferito da lui, eppure anche in un simbolo scaltro e infido lei vedeva la lealtà e il mistero.
Dopo tutto quello che avevano affrontato un lungo periodo di pace sarebbe bastato per riprendere le forze.
Ci dimentichiamo sempre una cosa degli eroi: anche loro sono esseri umani.
Aurora si era ripromessa di non vivere nei ricordi, così scese dal letto uscendo sul balcone per aggrapparsi ad una colonna, fissando il cielo.
-Ciao mamma e papà...
L'ora della consultazione.
-Qua sotto sta succedendo un casino sapete, e il peggio finalmente è passato.
Appoggiò la testa sulla colonna, continuando a fissare le stelle che mute ricambiavano lo sguardo.
-Robert mi ha chiesto di sposarmi...
Disse sorridendo con una mezza risata dagli occhi lucidi.
-E io che pensavo di rimanere single a vita. Abbiamo deciso di sposarci a Farhampton Inn comunque, sotto consiglio di una collega del mio futuro marito.
Sospirò, il cuore batteva.
-Non so se state giocando a carte o viaggiando ovunque voi siate, ma secondo voi ho fatto bene a dire di sì?
In risposta una folata di vento le arruffò i capelli, come una carezza sulla testa.
-Okay okay, ho capito!
Arrivò la parte triste, sapendo che né padre né madre sarebbero potuti venire al suo matrimonio.
-Spero soltanto che avanzino due posti vuoti per voi...
Disse con le lacrime agli occhi, avevano sempre sognato di poterla accompagnare all'altare, sua madre addirittura stava decidendo posto, vestito e cerimonia.
Tirò su col naso, trattenere il pianto non era mai stato il suo forte.
-Devo andare avanti.
Sentì due braccia avvolgerle la vita e un petto caldo appoggiarsi sulla schiena. Robert le sfiorò il lobo dell'orecchio con le labbra, sentendola triste.
Si staccò, mettendosi al suo fianco mentre intrecciavano le mani sul cornicione del balcone.
Anche lui guardò in alto.
-Salve signori, si, sono io quello che ha deliberatamente messo vostra figlia in pericolo e giuro che mi farò perdonare per questo.
Aurora lo guardò a bocca aperta.
-Da quel poco che so, voi avete cresciuto un'avventuriera, una guerriera, ma soprattutto la donna più forte e bella che abbia mai conosciuto, e ve ne sarò sempre grato per questo. La soddisferò in ogni senso credetemi.
La ragazza gli diede un pugno sulla spalla ridendo, dimenticandosi per un solo momento della tristezza.
Robert la baciò sulla tempia per poi continuare il suo discorso.
-Sapete, una volta, e in questa storia non è stato detto, quando litigavamo Aurora era solita ad urlarmi contro: combatti, codardo, combatti! Allora non capivo cosa volesse dire, ma ora si. Lei vuole tirar fuori il meglio e il peggio di me, mischiandoli per rendermi non un soldato perfetto, ma un brav'uomo.
Prese un bel respiro, stringendole una spalla da amico prima di essere un marito.
-E credo che ci stia riuscendo. Avremo tutta la vita per scoprirlo.
Indicò il cielo.
-Perciò voi signori, avete soltanto il compito di stare con lei quando nemmeno io riuscirò a consolarla. State con lei sempre, perché un giorno avrà di nuovo bisogno di voi. Ah, se per caso trovate mia madre tra le nuvole...dite che la amo ancora.
Le prese entrambe le mani, guardandola con lo specchio dell'anima completamente innamorato.
-E Aurora...sappi che loro non se ne andranno mai. Resteranno qui dentro finché tu lo vorrai.
Posò il dito indice sul cuore, sorridendole dolce prima di abbracciarla accarezzandole i capelli.
La rosa affondò il volto nella spalla, trovando la quiete per quella tempesta che forse un tempo avrebbe affrontato soltanto da sola, ma ora, c'era un altro guerriero pronto ad alzare lo scudo e la spada per correre nel cuore della battaglia.
-Sai, nemmeno mio padre verrà al nostro matrimonio.
Gli accarezzò uno zigomo.
-Perché?
-Non è morto solo che...io sono stato adottato Aury...ma anche se loro mi hanno accudito sento sempre la mancanza dei miei veri genitori. Lui mi voleva bene, ma da quando ho ucciso sua moglie quel giorno nell'incidente beh, è come se fossi sempre rimasto orfano. Non lo vedo da trent'anni praticamente.
Fu il turno di lei abbracciarlo e promettergli che andrà tutto bene fino alla fine.
-Verrà, te lo giuro.
Rob sorrise anche senza crederci, ma apprezzò lo stesso.
La pittrice sentì un qualcosa toccarla sul fiore e quando lo capì maliziosa lo trascinò in camera da letto. Downey la guardava con gli occhi pieni di desiderio, mentre lei massaggiava la patta che dal pigiama era ancora più visibile.
Tolse i pantaloni, portando la mano lungo l'asta mentre lasciava una scia di baci sul membro duro.
Lo accolse tra le labbra calde, vedendolo inarcare la testa mentre faceva il suo lavoro.
Ad un certo punto si staccò lui, inginocchiandosi e aprendole le gambe per togliere i vestiti, affondando con un sospiro di soddisfazione nel suo fiore. Aurora gli tirava i capelli, gemendo incontrollabile.
La buttò sul letto, salendole sopra mentre la speronava facendola letteralmente gridare tra dolore e piacere.
Il giorno dopo la notte triste e di fuoco la protagonista venne sorpresa nel bagno del suo ufficio a vomitare da Amanda che, con un sorriso a trentadue denti il quale sarà spuntato a i furbi tra di voi, la prese di peso fino a trascinarla nella prima farmacia aperta.
-Io non lo faccio.
-Oh si che lo farai!
Disse l'amica dandole in mano a forza il test e spingendola in bagno.
Inutile dire che quando tornò a casa da Robert, finse una espressione drammaticamente drammatica fino all'esasperazione.
-Cosa è successo?
Le corse incontro, afferrandole le spalle.
Sorrise subito togliendo il braccio da dietro la schiena e facendogli vedere un qualcosa che lo fece cadere in ginocchio incredulo.
Tremava, ma piangeva.
-Sei..sei..
-Sono incinta!
Quello più emozionato a dire il vero era Robert, Aurora cercava di asciugare quelle lacrime ridendo e abbracciandolo.
Il lieto evento è arrivato, non c'è tempo per aspettare.



*finitela di strillare e saltare sul letto CHE DOMANI INIZIA LA SCUOLA PORCO CRONO. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Until The Wheels Fall OffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora