Spezzarsi

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Aurora aprì lentamente gli occhi non appena sentì il peso sopra la sua schiena muoversi. Robert alla fine per sfogare la sua frustrazione l'aveva convinta a fare l'amore con lui, pur di ricevere il consenso.
La rosa in parte accettò, il diniego lo tenne stretto nei sentimenti che lentamente imparava a nascondere grazie alla convivenza con l'uomo di ghiaccio.
Era steso sopra la sua schiena, completamente nudo che ronfava di buon gusto. Aurora riuscì a farlo cadere di lato, alzandosi e vestendosi prima di andare giù in cucina.
Preparò la colazione, avendo una mezza idea di restare, ma in realtà ciò che aveva fatto l'aveva ferita davvero.
Qualcosa si stava spezzando, potevano capirlo entrambi.
Scrisse un biglietto dicendo di dover andare a lavorare presto anche se voleva solo lasciare quella casa il più veloce possibile.
Entrò nello studio prima di tutti, mettendosi a lavorare sul quadro che doveva essere ultimato.
Avevano rappresentato il parco d'inverno, ed era qualcosa di stupendo ed unico nel suo genere. Si erano dati davvero da fare, erano delle persone molto determinate loro.
I critici, obbligati a stare in silenzio, li guardavano impotenti e con la sconfitta addosso.
Di sicuro Robert l'avrebbe cercata in ogni dove, per questo aveva così tanta paura di lui. Quando scappava via, lo lasciava solo contro troppi demoni, allora si che diventava spietato e senza un briciolo di cuore.
Si rifugiò per il resto della giornata nello studio, da sola o in compagnia.
-Tutto bene?
Amanda le si avvicinò, baciandole la fronte. Aurora non riusciva a mentirle, aveva quello sguardo così dolce e sincero che potevi dirle tutto.
-No.
La donna annuì e la prese per un braccio, portandola dolcemente lontana da orecchie indiscrete. Sospirò, con lei si sentiva protetta.
-Ho mentito...ho un ragazzo.
Amanda non se ne stupì.
-Che ti ha fatto?
Deglutì.
-È solo che col tempo ho imparato a sopportare la sua freddezza a volte anche nei miei confronti, ma ora credo di non riuscirci più. La sua ex ci sta dividendo per riprenderselo e non voglio che accada, io dopotutto lo amo.
La dolce donna annuì, grattandosi il mento per pensare ad una soluzione plausibile. Notava le leggere occhiaie che erano nate attorno agli occhi, rendendo la rosa meno splendente.
-Qualunque cosa sia, perché so che c'è qualcosa di più profondo sotto, dovete affrontarla insieme o divisi.
-Gli svantaggi?
-Che se sarete divisi, per voi sarà soltanto guerra.
Aurora abbassò la testa, capendo che con Robert voleva fare ogni cosa, ma mai affrontarlo con l'intenzione di sopravvivere alla battaglia. Lottavano per scherzo prima, non voleva che col tempo iniziassero a lottare per la vita.
-Non ce le meritiamo, credimi.
Amanda annuì, strofinando una mano sui capelli rosa.
-Certo che no tesoro, solo cerca di non lasciarlo andare.
Si abbracciarono per poi tornare veloci al lavoro, programmando una cena in casa della Morstan lo stesso giorno.
Aurora stava camminando verso la casa di Giulia, aprendo la porta del loro appartamento ma trovandolo vuoto. Chiamò il suo nome, ma nessuno rispose. Zed e Romeo svaniti nel nulla.
-Non tornerà prima di cena.
Si voltò di scatto, scontrandosi con i due animaletti, ma cosa più importante contro due occhi profondi e attraversati da lampi violenti.
-Rob....ti giuro, stavo per...
Boccheggiò nel panico, quando un dubbio porta alla paura. Robert fece una smorfia con la bocca, camminando incontro a lei con le mani in tasca.
-Che senso ha recitare? Mi stai evitando Aurora.
La raggiunse fino a farle toccare il muro con la schiena, pietrificandola con uno sguardo che la paralizzò all'istante. Cercò di sostenere i suoi occhi, e fu impossibile.
-Non mi guardi più come prima.
Lei sospirò, di solito prendeva sempre in mano le redini del litigio e agitandole contro di lui, ma in questo momento il controllo era dalla parte dell'uomo.
-So che Stella sta cercando di dividerci, ma noi non dobbiamo soccombere al suo desiderio.
Le accarezzò una guancia, passando lento il pollice sulla gota fino al lobo dell'orecchio, gli occhi di giada si chiusero.
-Mi dispiace se hai paura di me, ti chiedo solo di lasciare che rimedi al mio errore.
Fece partire un lento, prendendola per i fianchi e tirandola in pista. Aurora quasi si dimenticò i passi, e Robert da vero galantuomo le insegnò tutto. Non la smetteva di guardarla negli occhi, abbassando lo sguardo sulle labbra ogni tanto. Allacciava le braccia sulla vita come una cintura di sicurezza, e finalmente lei la sentì.
Incollarono solo le labbra, strizzando gli occhi pur di credere che fosse un sogno. Si strinsero ancora di più, ma nulla da fare: loro erano lì.
-Anche se ci stiamo spezzando, ti prego almeno spezziamoci insieme.




*corto ma buono. Si, lo so che avevo annunciato un tragico addio di due settimane, ma ho scoperto che comunque potrei aggiornare a quest'ora e poi andare subito a dormire, perciò è un inizio. Piaciuto lo scherzetto eh? Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

Until The Wheels Fall OffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora