-Buongiorno signora Downey!
Disse roco e allegro un Robert selvatico a petto nudo, mentre mangiava di gusto un krapfen alla marmellata. Stava appoggiato con una spalla alla parete, guardando la bella addormentata svegliarsi a fatica.
La vista della donna venne benedetta di prima mattina non appena lo vide, si riteneva oltre l'essere fortunata.
Sbadatamente mentre mangiava un pezzo di marmellata uscì dal dolce, finendo quasi per terra se con uno scatto Aurora non l'avesse preso al volo sul dito per mangiarlo.
-Non osare mai più trattare così una goccia d marmellata.
Disse fredda e fulminandolo con lo sguardo.
Tornò sotto le coperte, muovendosi un pochino per acquisire di nuovo il calore del materasso, strofinando la testa contro il cuscino e abbracciandolo. Stava così bene prima che Robert con il krapfen in bocca non prendesse le lenzuola per turarle via da lei. Venne invasa da un freddo improvviso e ringhiò minacciosa.
-Cosa hai appena fatto?!
Si girò lentamente, guardandolo come se dovesse ucciderlo.
Robert sorrise beffardo, chinandosi per darle un bacio fuggente che le lasciò un po' di zucchero a velo sulle labbra, pulite subito e sensualmente dalla lingua di suo marito.
La Rosa passando la mano sul volto stanco sentì il freddo anello risvegliarla, guardandolo con ancora tutti i suoni e le emozioni di quel giorno. Ora erano appena tornati a New York, nella camera da letto dell'attico.
Con la coda dell'occhio fissò il bracciale che aveva regalato a Rob e che ancora stava legato al suo polso, lui lo sfoggiava con orgoglio. Alzò lo sguardo vedendo quel grande quadro di Georgeta Blanaru del tramonto sul mare, un regalo di nozze della compagnia italiana:A Robert avevano regalato tantissime camice e cravatte, mentre alla pittrice ovviamente ogni genere di accessorio per la pittura. Inoltre biberon, culle, insomma: avevano speso un sacco di soldi per renderli felici. L'unica cosa che avevano regalato per loro erano un tostapane e un frullatore, il che sembra divertente, ma dopo vent'anni serviranno ancora.
-Vestiti in fretta che dobbiamo andare all'aeroporto!
Tornando dalla sala lo vide con addosso un completo da aviatore e quattro valige in mano.
-Sei serio?
-Si chiama luna di miele tesoro, vedrai che ti piacerà.
La prese per un braccio tirandola in piedi, dando un bacio prima a lei e poi alla pancia sempre più evidente.
-Buongiorno a voi comunque.
Disse tutto d'un tratto dolce, facendola mangiare in santa pace e lasciandola vestire per bene.
-Sei sicuro di aver messo tutto nelle valige?
Lui annuì mesto e La Rosa decise di fidarsi.
Arrivati in aereoporto scoprirono esserci davvero poche persone dato che era per gli aerei privati. Passando tutti i controlli di sicurezza Robert la condusse verso l'aereoplano che li aveva accompagnati durante la vacanza in Austria.-Non è invecchiata di un giorno la ragazza!
Esclamò dando una pacca al muso del velivolo.
-L'hanno modificata ma è ancora lei!
Disse alzando uno sportello sulla fiancata per infilarci le valigie, aiutandola poi a salire sull'aereo.
Batteva le mani come un bimbo quando sentì il motore accendersi e l'elica cominciare a vorticare sempre più velocemente. Mettendo le cuffie con il microfono comunicò con la torre di controllo fino al decollo, staccandosi da New York. In poco tempo sotto di loro c'era soltanto l'oceano.
-Sarà un lungo viaggio amore, ma non preoccuparti.
Aurora annuì, perdendosi nel panorama che divoravano affamati.
Si spaventò leggermente quando Robert fece virare pericolosamente l'aereo verso sinistra per scartarne uno molto più grandi spuntato a sorpresa dalle nuvole. Avevano sfiorato la tragedia, il suo cuore batteva forte.
Mise tutto a posto comunicando di nuovo con la torre di controllo, ma tenendo una mano stretta in quella di Aurora riuscì a tranquillizzarla.
Il pilota teneva gli occhi sempre ben aperti, anche quando calò la notte, segno di essere arrivati dall'altra parte del globo.
Dopo un bel po' Aurora strabuzzò gli occhi vedendo dall'alto l'intero continente dell'Africa illuminarsi. E se c'era lei, allora guardando dall'altra parte vide in tutta la sua magnificenza l'Italia:-Sto per piangere.
Ammise, guardandola con occhi sognanti e profondamente devoti al tricolore.
Guardò la regione dove doveva esserci il suo paese, sospirando con gli occhi lucidi.
Anche Rob guardò, ma gli si spezzò il cuore dovendo per forza virare verso destra, diretto verso un altro posto.
-Saremo vicini all'Italia Aury, va bene?
Le asciugò una lacrima, stringendo una spalla da amico ancor prima di essere un marito.
Tirò su con il naso, a fatica distogliendo lo sguardo.
-Si.
Fa così male viaggiare perché in ogni posto ci lasci un pezzo di te, ma passare davanti al tuo paese senza poterci tornare è una delle cose più brutte al mondo credetemi.
Si addormentò, svegliandosi quando erano praticamente atterrati.
Nuovi suoni, nuovi odori, una nuova lingua che a stento riconosceva veniva parlata attorno a lei.
Robert parlava alla perfezione quella lingua straniera, e la ragazza si stupì davvero di ciò. Prendendola per mano capì dove si trovava soltanto quando uscirono dall'aereoporto.
La bacio passionale, mettendosi dietro di lei e avvolgendo le braccia attorno alla vita, il mento sulla spalla.
-Signora Downey, benvenuta a Mykonos!!
Ora inizia la loro luna di miele più bella al mondo.*eh si, beati loro. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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Until The Wheels Fall Off
RomanceSequel di Let's Hurt Tonight. "We see what we want." "Well, love has made me blind."