Ricordate?

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-Dove andiamo?
Chiese Robert disteso sul lettone della baita, su, tra le strabilianti montagne del Trentino Alto Adige. Il viaggio era stato davvero tranquillo senza intoppi, perciò non c'era motivo di raccontarlo. Erano arrivati in quella baita affittata per una settimana, in vacanza da appena tre giorni. Aveva scelto un paesino molto tranquillo e isolato dal casino giù in valle, la loro baita era ai piedi di una montagna e al fianco di un boschetto.
Pareva davvero il paradiso dato che erano perfino riuscisti a sciare da soli senza altri turisti, nella piccola pista in discesa vicino a casa. Aurora, appoggiata sul suo petto, pensò ad un luogo per quella sera.
-Vorrei provare il ristorante in centro, stasera ci sono gli Alpini in piazza.
La rosa ovviamente contentissima di essere tornata in patria, di non sentirsi più una forestiera, ma purtroppo spesso allungava lo sguardo verso sud, verso la sua vera casa.
-Gli Alpini sai chi sono almeno?
Tentò di prenderlo in giro.
Rob sbuffò divertito.
-Certo, facevo parte dell'esercito honey.
Rotolò via dal letto, alzandosi per stiracchiarsi mentre si incamminava verso il bagno. Indossava un imbarazzante maglione di lana con ricamate delle renne, pantaloni caldissimi e delle ciabatte a forma di cagnolino. Aurora lo considerava la persona più adorabile su questo pianeta. Anche la ragazza sgusciò fuori dalle coperte, facendo scorrere la vetrata per uscire sul balcone. Ovviamente la baita era interamente fatta di legno, cosa che adoravano entrambi.
Appoggiò le mani sul bordo, rabbrividendo quando il vento freddo dell'inverno la scosse un po'.
Alzò lo sguardo, con il diritto di rotta verso sud, sentendo ogni singola particella della sua anima volersi teletrasportare nella sua terra natia. Era in Italia, felice come non mai, ma restava comunque il fatto che le bastava prendere il treno per raggiungere sua madre. Chiuse gli occhi, inspirando l'aria di montagna, cercando di sentire quella del mare di casa.
Spalancò le braccia quando ella arrivò, il sale marino che le pizzicava il naso, il rumore cullante delle onde, l'insegna del Stardust...purtroppo è d'obbligo dire che quando gli occhi di giada si riaprirono scesero due lacrime solitarie.
Era lì, doveva solo superare montagne e pianura prima di buttarsi in mare.
Prima o poi la vita si impara, che è una ruota che gira, una corda che tira.
Quando la fortuna finisce, è il diavolo che prende la mira.
-Siete così vicini...
Mormorò a se stessa, allungando una mano per catturare l'ultimo respiro marino, stringendolo sopra il cuore. Sospirando affranta si voltò, scoprendo che Robert la stava osservando per tutto il tempo. Aurora scosse la testa per fargli capire che non c'era più nulla da fare, abbassando la testa e passando davanti al suo naso. La vide sedersi sul bordo del letto, china come se fosse in depressione.
Non sapeva come prenderla, semplicemente rimaneva a guardarla con le labbra schiuse.
Deglutì avvicinandosi, alzando tremante una mano con l'intenzione di posarla su quella schiena scossa da singulti e singhiozzi violenti ma trattenuti da una catena. Robert sfiorò il tessuto del maglione, ma fu codardo a credere che la sua ragazza l'avrebbe respinto.
Era abituato che se si hanno dei demoni nella mente bisogna restare soli, ma Aurora era completamente diversa da lui perciò piangeva anche perché aspettava un suo abbraccio.
Strinse gli occhi facendo tremare la mandibola, pregandolo col pensiero di abbracciarla forte forte, invano.
L'attore solitario stupidamente si chiuse nella sua ignoranza, usandola come scusa di difesa per il terribile gesto di alzarsi e lasciarla da sola. Aurora quando sentì l'acqua della doccia scrosciare soffocò l'isteria del pianto nel cuscino, l'unico che le rimaneva da abbracciare.
Lo morse talmente cercava di soffocare gli urli ora e subito, con il cuore in gola da quanto pulsava.
Quando l'uomo uscì lindo e pulito la rivide nella stessa posizione mentre ancora stava ricucendo gli ultimi pezzi delle lacrime per nasconderle a lui, e invece se ne accorse.
-Vuoi restare sola?
Subito lei scosse la testa alzandola e non appena Robert vide quei due occhi mozzafiato soffrire come dispersi si fiondò sul suo corpo per abbracciarla. Arrivò così in fretta da farla cadere all'indietro sul materasso, rimanendo in quella posizione per minuti interi. Le accarezzò la nuca, tenendo una mano sotto la schiena per farle sentir ancora di più che su di lui poteva contare.
-Se vuoi uno di questi giorni possiamo fare toccata e fuga a casa tua.
Aurora esplose di felicità ricambiando finalmente l'abbraccio, amandolo oltre il possibile.
Finirono di prepararsi, camminando mano nella mano fino al ristorante dato che in quel paesino da massimo duecento anime non lo conosceva nessuno. In piazza c'erano già gli Alpini che suonavano e cantavano i loro inni, le loro battaglie al fronte. La rosa le cantò tutte assieme alla piccola folla, Robert invece se ne stava zitto al suo fianco cercando di capire il dialetto. Presero una birra dato che la davano gratis, la ragazza anticipava le parole delle canzoni per far cantare pure l'attore il quale, piano piano, si sentì parte della festicciola.
Quando finirono il loro repertorio tutti alzarono i bicchieri al cielo per poi berli, ma Rob prese quello della pittrice tra le mani prima che potesse sfiorarlo.
-Ah ah, niente alcolici ricordi?
Aurora sbuffò, incrociando le braccia e restando musona per tutta la serata finché lui si intenerì lasciandole bere qualche sorso.
Entrarono nel ristorante, iniziando a socializzare con più o meno tutti.
Robert stava parlando con gli Alpini della loro esperienza al fronte o ai più anziani addirittura nelle trincee, era stato pur sempre un soldato e loro erano i suoi eroi stranieri. La ex cuoca si intratteneva allegramente con delle anziane del posto, ascoltando quelle storie straordinarie quando erano ragazzine o avevano la sua età.
Più parlavano e più sentiva il peso della loro generazione.
-Di un po' figliola...quello è il tuo ragazzo?
La signora Gilda indicò proprio l'uomo giusto e un pochino alticcio che si stava lasciando trasportare dai bicchieri che gli Alpini offrivano.
Aurora annuì.
-Sai, dall'esperienza mia e delle mie amiche so di certo che quel tipetto ha bisogno di essere amato. Più di chiunque altro.
La rosa sorrise non capendo.
-In che senso, Gilda?
Sospirò la saggia dal passato, di chi puoi solo stare zitto e imparare.
-Guardalo bene ragazza! Si vede che è distrutto da qualcosa molto più grande del suo passato! È perso, non ha più battaglie da combattere.
Le prese le mani, riscaldandole con quelle pieghe del tempo che stropicciavano la pelle.
-Non basta essere la sua alleata per amarlo, sii anche la miglior nemica che abbia mai affrontato!
Cercò di capire.
-Come posso amarlo e odiarlo allo stesso tempo?!
Gilda fece un sorrisetto furbo, lei sa.
-Si chiama amore, giovanotta, semplicemente amore.
La serata finì con Robert brillo che cantava a squarciagola assieme agli Alpini alticci una canzone inventata sul momento, suonando chitarra e fisarmoniche.
'Scolta il vento, 'scolta il vento
Che arriva e bussa alla porta
'Scolta il vento, 'scolta il vento
Porterà la tua vita in grembo
Aurora si mise a ridere a crepapelle quando la strana band si inceppò con le note per poi capire che l'errore era il simbolo della canzone.
Purtroppo il giorno dopo, proprio quando stavano preparando l'occorrente per andare a casa della ragazza, il passato si manifestò ancora, e questa volta fu davvero senza un cuore.
Robert rispose urlando ad una chiamata improvvisa, sbattendo i pugni sulla parete e spaventandola a morte.
-Tesoro...non odiarmi ti scongiuro, anzi se vuoi vai da sola a casa...ma devo tornare perché sta per nascere il bambino.
Come l'ultima volta le cadde il mondo e l'intero universo addosso.
Sospirò.
-Non importa, vengo con te.
Il sacrificio rimane l'atto più nobile che si possa fare.
E quindi dovettero rinunciare ad un loro viaggio, la loro fuga, per colpa del caro Robert Downey Jr.
Ricordate?

Benvenuti nella seconda fase della tempesta.

*ero nel mood Van De Sfroos scusate. Faccio così veloce perché dopodomani partirò due settimane per l'Inghilterra e non potrò aggiornare purtroppo. Questo è il penultimo. Perdonate errori di battitura. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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