-No..no..Robert l'ha uccisa Brian ti giuro...
Normalmente dovevano abbracciarsi, piangere addirittura, ma non in questa storia.
Si alzò di nuovo, avvicinandosi per convincerlo ad entrare dentro l'ambulanza, ma lui aveva occhi soltanto per Stella stesa a terra. Come può provare dispiacere dopo tutto quello che gli ha fatto vi chiederete voi...beh, ricordo che prima di tutta questa storia sono stati marito e moglie.
Hanno riso, si sono amati.
Prima di dividersi dormivano nello stesso letto abbracciati, perciò alla fine, nonostante tutto, vederla morta davanti ai suoi occhi faceva male lo stesso.
Aurora ancora al suo fianco guardava com'era ridotto: la maglia a maniche lunghe nera ora sporca di sangue. Usciva dalla bocca, dalle ferite sul volto, dai profondi tagli sulla schiena e sulle braccia. Ma nonostante un dolore che ti stronca, Robert era inginocchiato davanti a Stella e l'aveva presa tra le braccia.
Piangeva, dondolandosi lentamente come per cullarla verso l'aldilà.
Sentirlo piangere era l'unico dolore che non riusciva a sopportare.
Pregava che un giorno tutti quei mostri se ne sarebbero andati, lasciandoli respirare.
-Perché sei diventata così...
Mugugnava peggio di un cane ferito, facendole stringere il cuore mentre si avvicinava a lui lentamente, la pioggia iniziava a lambire i loro volti. Gli sfiorò la testa per accarezzarlo, ma Robert si girò di scatto con la faccia quasi pulita dal sangue.
-L'HAI UCCISA TU!
Gridò con il volto pieno di lacrime, tirava su con il naso come un bimbo.
Aurora con testardaggine e delicatezza riuscì ad abbracciarlo mentre lui dava continui baci sulla fronte di Stella. Ripeteva che lei l'aveva uccisa, ma si lasciava abbracciare il petto. Erano fradici per colpa della pioggia, ma poco importava. La polizia intanto piangeva la morte del detective, senza degnare di uno sguardo il trio in lacrime.
Lo vide tracciarle una striscia del suo sangue passando il pollice sulla gota fredda, stringendo quel corpo minuto ancora di più e affondando la faccia nell'incavo del collo di Stella.
Alla ragazza dispiaceva l'ennesima perdita per lui.
Guardò indietro e vide un dottore farle cenno di portargli Robert, così Aurora piano piano si alzava con le mani sotto le ascelle dell'uomo per sollevarlo. All'inizio Rob si dimenò e basta, ma quando ella ci tentò ancora riuscì ad alzarsi soltanto per tirarle un pugno nello stomaco che la fece cadere in ginocchio, trovando la pace con la faccia sull'asfalto bagnato.
Downey si lamentava del dolore al braccio, ma continuava a restare con Stella.
Aurora sentiva il fiato bruciato, restava a carponi tenendosi la parte lesa mentre boccheggiava con la testa appoggiata alla strada.
Sentiva le pulsazioni della Terra, la pioggia che puliva il sangue e penetrava le ossa.
Tremava sia per il freddo che per la botta, emettendo dei piccoli lamenti per non urlare dal dolore allo stomaco.
Prima lei subiva i soprusi di Robert senza resistere, soltanto perché lo amava, ma adesso ne aveva abbastanza.
Ringhiando corse verso di lui e come un toro alla carica se lo mise sulle spalle, correndo verso il magazzino e spaccando il muro sottile con il corpo dell'attore.
Forse non doveva farlo, ma quando egli si rialzò tirandole uno schiaffo con le nocche capì non c'era via di scampo. Teneva lo stomaco, ansimando assieme a lui.
-Non l'ho uccisa io.
Induriva lo sguardo.
-Allora perché avevi in mano la pistola?
Non le diede tempo di rispondere che prese un pezzo del muro a terra e glielo spaccò in testa, anche se Aurora riuscì a difendersi portando le braccia sul capo. Non era pesante quel muro, sembrava di plastica rinforzata, però faceva comunque male.
La rosa tirò un pugno debole che lo colpì sulla spalla ferita, facendolo piegare in due.
Robert coi denti digrignati le artigliò il collo e poi il volto, graffiandole una guancia e stava per cavarle un occhio con il dito se non fosse stato per la protagonista stessa che, terrorizzata da ciò che stava per farle, lo spintonò immediatamente, facendolo cadere tra le macerie. I poliziotti con le pistole puntate cercavano di fermarli, ma Aurora sovrastò Rob, ancora spaventata da ciò che era successo prima. Cadde in ginocchio a cavalcioni su di lui, respirava poco.
Lo guardò, implorandolo di capire mentre lui guardava insanguinato laddove c'era il corpo di Stella.
La pittrice stava per colpirlo in petto con due pugni, ma almeno lei sentì il cuore parlarle così cadde a peso morto su di lui. Piangeva, accarezzando il ciuffo incrostato dalla pioggia.
-Spero che trovi la tua pace.
Sussurrò sfiorandogli le labbra mentre Robert fissava ora il cielo sopra di loro, immobile ma vivo.
Vennero entrambi portati sull'ambulanza, ma Aurora scese assicurando ai medici di stare bene e di prendersi cura soltanto di lui.
Vide la polizia portare via i ragazzi e le due salme.
Restò seduta sul ciglio della strada, vedendo attraverso i tronchi degli alberi le luci di New York dirle di tornare da lei.
-Lasciatemi qua.
Un agente disse al collega di stare nei paraggi per sicurezza, mentre Aurora assorta nei suoi pensieri fissava le luci.
La pioggia colava dal mento, cadendo e nutrendo la terra.
Adesso c'era un'altra ferita da curare, e restava soltanto da pregare per entrambi.*spero che la canzone funzioni. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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Until The Wheels Fall Off
RomanceSequel di Let's Hurt Tonight. "We see what we want." "Well, love has made me blind."