Sta succedendo

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Quattro ore al matrimonio, nel Farhampton Inn si respirava un'aria elettrizzata ma anche molto tesa.
Aurora stava cercando di fare di tutto pur di evitare il pensiero che tra poco sarebbe finita all'altare, restando semplicemente a farsi esplodere la testa da Amanda e le damigelle d'onore cioè Dorothy e la moglie di Lino: Anna. Vicky stava ancora dormendo per farvi capire quanto erano organizzati.
Le stava esplodendo la testa da quanto stavano discutendo, soprattutto quando la signora offese in italiano Amanda che sfortunatamente capì che l'aveva insultata perciò dovettero evitare una rissa.
Si dilettava dall'inglese all'italiano in due secondi, e lei non era la più brava a scuola in quella materia, anzi.
Alla fine riuscirono a trovare un patto per evitare altri dibattiti, ma avevano fatto passare due ore e la protagonista quando vide l'ora si lasciò cadere a peso morto all'indietro lasciandosi prendere da Erica.
-Penso sia l'ora di indossare il vestito!
Anna batteva le mani, corricchiando verso il manichino con sopra l'abito da sposa.
Si può solo dire essere un qualcosa di assolutamente bellissimo quel vestito, il marito aveva una donna stupenda.
Intanto, i maschi, stavano guardando belli stravaccati sul divano e sul letto la televisione con in mano delle bottiglie di birra. A Robert il compito di tradurre e parlare con gli italiani del gruppo, ringraziava la ragazza per avergli insegnato a parlare quella lingua altrimenti ci sarebbe stato il panico più totale.
Faceva finta di essere interessato ai continui discorsi di Lino che si lamentava dato che non capiva nulla di quello che dicevano.
Jon saltò dalla poltrona vedendo l'orario e allarmando tutti.
Mentre i maschi si svegliavano solo adesso, le femmine invece erano praticamente alla fine.
-Posso fuggire dalla finestra?
Chiese Aurora con una mano sul petto dall'agitazione.
Da quanto batteva il cuore stava per spaccarsi, ma anche per colpa della gravidanza che aumentava quel nervosismo.
Anna e Dorothy le giravano attorno per aggiustare il vestito.
-Tesoro lo sai cosa ho fatto al mio matrimonio?
Guardando la moglie di Marshall fece diniego.
-Ho vomitato l'anima. Però poi è stato bellissimo.
La rosa deglutì.
Sempre di grande aiuto lei.
Amanda entrò in camera correndo a gambe levate.
-Sono arrivati i One Republic!!!
Aurora corse alla finestra, sporgendosi per vedere la sua band preferita uscire da un'auto nera mentre prendevano tutti gli strumenti. Strillò come una fan davanti al proprio idolo, agitando la mano per salutarli.
-VI AMO!!
Ryan Tedder, il leader, ricambiò il saluto con un bacio al volo che fece quasi svenire la sposa.
Vicky arrivò appena in tempo, sventolandole davanti alla faccia un ventaglio mentre stava stesa sul letto cercando di non rovinare l'abito.
-Ryan Tedder mi ha appena mandato un bacio...
Continuava a ripetere con il caldo che le tingeva di rosso le gote.
Dall'altra parte invece, mentre la band si avviava dentro l'albergo...
-Ah! Ma guardalo quello che capelli ha, sembra una banana!
Esclamò Marshall indicando appunto il leader mentre gli altri ridevano dietro. Si girarono tutti non appena sentirono la porta aprirsi e un uomo entrare.
Robert restò paralizzato.

-Ragazzi potete uscire un secondo?Gli uomini straniti obbedirono, lasciando quei due soli

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-Ragazzi potete uscire un secondo?
Gli uomini straniti obbedirono, lasciando quei due soli.
Strinse i pugni, indietreggiando.
-Alla fine hai trovato quella giusta eh?
Gli occhi verde smeraldo, i capelli bianchi ma ancora folti, il viso completamente diverso dal suo...dopo trent'anni.
-Papà...alla fine sei...qui.
Deglutì, mettendosi dritto con la schiena come lui gli aveva insegnato, ma tremava sotto il suo tocco quando mise una mano sulla spalla. Indossava una tenuta militare direttamente dalla seconda guerra mondiale, fece impallidire l'uniforme vent'anni più giovane che Robert indossava ancora con orgoglio.
Aveva ricevuto un permesso speciale per indossarla ancora.
Si aggiustò la cravatta, schiarendo la gola in imbarazzo.
-Ti sei alzato ragazzo, non quanto speravo, però sei cresciuto.
Vederlo dopo un sacco di anni, dove le sue ultime parole che ricordava e che ancora rimbombavano nella mente erano: non farti vedere mai più, hai ucciso tua madre sporco assassino!
Alla fine Aurora aveva ragione.
-Mi dispiace per averti allontanato...ma hai affrontato guerre ben più pericolose di quella vera: hai conquistato il cuore di una donzella!
Se solo sapesse ciò che aveva fatto alla futura moglie, picchiandola prima involontariamente e poi per codardia e ancora dopo per sofferenza, gli avrebbe tirato uno di quei pugni che non ti scorderai mai.
Sui padre l'unica cosa che gli aveva detto di non essere fu proprio il codardo.
Ma a volte devi fare l'opposto di ciò che vuoi, per capire la strada verso chi vuoi essere.
Si guardarono negli occhi, Robert voleva soltanto piangere ma anche questo lui glielo aveva vietato.
Il padre permise al figlio di rompere la regola soltanto quando si abbracciarono come da tempo doveva accadere.
Conobbe gli altri, mentre le donne erano più che pronte.
Prima di entrare in chiesa suo padre aggiustò il cappello militare al figlio, dando una pacca sulla spalla.
-Posso essere il tuo testimone?
Robert con gli occhi lucidi per l'emozione del matrimonio appena iniziato e di averlo davanti dopo trent'anni annuì?
Sta succedendo per davvero.
Le porte della adorabile chiesa si aprirono, e che inizino le danze!



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Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

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