Non farlo

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-Stai meglio?
Robert aveva vegliato su Aurora per tutta la notte, dormendo per terra mentre lentamente era riuscito a metterla su un piccolo materassino visto che non appena la toccava urlava dal dolore. Cresceva l'ira funesta dentro di lui, Stella stava per morire.
Non rispose, subito si mise a sedere cercando di ignorare il dolore alla schiena, vedendola zitta con lo sguardo basso.
-Che succede amore?
Le sfiorò una guancia senza farle del male, era migliorata.
-Quando questo figlio nascerà, che ne sarà di noi due?
Robert notò che i suoi occhi azzurri erano appannati da delle lacrime, si stava addossando colpe che non aveva.
-L'unica cosa certa è che non ci divideremo, promettimelo ti scongiuro.
In questo argomento la più razionale era Aurora, non lui. Ci pensò a lungo, ma la soluzione restava sempre quella.
-Lo prometto.
Rob tirò un sospiro di sollievo, aiutandola ad alzarsi. Le fece da stampella, come un padre che insegna alla figlia come camminare. Il braccio attorno alla schiena saldo per darle sicurezza, equilibrio.
Un'asticella per far crescer dritto l'albero.
Per farla stare più comoda la fece mangiare seduta sul divano, alzandole la maglietta senza malizia per spalmare una crema apposita per la sua situazione.
Mentre mangiava la colazione, le sue mani tremanti fecero cadere la forchetta sul piatto, perciò Robert dovette guidare la mano con la sua.
Doveva riacquistare ogni capacità fisica.
-Ora va molto meglio!
Esclamò sentendo i tendini rilassarsi molto di più, riuscendo a camminare senza di lui. Subito fece una doccia rigenerante, un altro toccasana.
Mentre Robert le asciugava i capelli con il phon, Aurora non la smetteva di fissare il suo sguardo cupo e pieno di fulmini.
Aveva imparato a conoscerlo, stava pensando a Stella e pareva pianificare qualcosa di molto sbagliato.
-Non farlo.
La guardò stranito.
-Lasciala stare ti prego, passerà è peggio per lei sappilo.
Robert prese un bel respiro, tornando ai suoi capelli, ignorando quel discorso. Mentre la rosa lo implorava di non andarla a cercare, il silenzio valeva come risposta.
Quando terminò si alzò, fronteggiandolo. Strinse la sua schiena larga, accarezzandola.
-Non farlo.
Ancora silenzio.
Aurora alzò lo sguardo per scontrarsi con due occhi apparentemente calmi, ma dietro quell'arcobaleno si nascondeva il peggiore dei temporali.
L'abbracciò posando la guancia sulla tempia, baciandola. La pittrice stava capendo moltissime cose da quel suo mutismo, vigilava.
-Vado a lavorare.
Subito Robert le bloccò il passaggio.
-Tu resti qua, hai bisogno di riposare.
-Ma...
-No, ordine del medico.
Restò a cullarla tutto il giorno, trattandola come una regina, anzi molto di più. Bastava che alzasse un dito per chiedergli qualunque cosa.
Ad un certo punto lo vide steso al suo fianco con il cellulare in mano, si fece più vicina e vide un video dove lei ballava da sola con gli artisti di strada.
Attese la risata di Robert, ma lui la stava ammirando a bocca spalancata.
Si riprese solo quando finì, guardandola letteralmente esterrefatto.
-Ma sei fenomenale!
Urlò in preda alla gioia, vederla così felice e giovane nonostante gli anni, rendeva quel cuore di ghiaccio sempre meno gelido.
La baciò per congratularsi, prenotando una lezione di hip hop.
Non appena Aurora chiuse gli occhi, l'attore quatto quatto uscì di casa, ma non si accorse che la pittrice in realtà lo stava seguendo dato che quel suo silenzio le ronzava in testa.
Come uno stalker si nascose sotto un cappuccio, seguendolo ovunque andava. Teneva le braccia strette per non scontrare nessuno, altrimenti si sarebbe fatta male più del normale.
Robert la seminò svoltando velocemente in una via sconosciuta, tirando fuori una chiave ed entrando nella tipica villetta americana. Sulla poltrona, bella comoda, c'era l'atomica bionda.
-Stella, finalmente.
La donna si alzò di scatto sentendo quella voce profonda più del normale. Iniziò a tremare, lanciandogli addosso il telecomando, ma l'attore lo prese al volo, spaccandolo semplicemente stringendo la mano.
Stella tentò di scappare, ma Robert chiuse ogni porta rinchiudendola in salotto con lui.
-Lo sai che Aurora a malapena riesce a camminare, uh?!
Sbraitò con la faccia rossa e livida dalla rabbia, scrocchiando le nocche per preparare i pugni.
-Non vorrai picchiare tua moglie incinta di tuo figlio.
Disse con voce implorante, ma malvagità sul fondo.
-Vedrò di lasciarlo vivo, ma tu avrai una fine diversa.
La donna tirò fuori una pistola carica, facendolo ghiacciare e obbligandolo ad inginocchiarsi con le mani in alto.
-Volevo solo una famiglia Robert, ma tu hai scelto quella italiana del cazzo!
Si stava avvicinando fino ad appoggiare la punta della canna sulla fronte sudata dell'attore.
-Allora dimmi: dopo quello che hai fatto ad Aurora, che razza di madre speri di essere?
Stella strinse le labbra, commettendo l'enorme errore di abbassare la guardia così fulmineo le rubò l'arma, piegando la pistola con la forza delle mani talmente tanta rabbia stava contenendo.
La bionda ne rimase shockata.
-Oh, che bravo ragazzo!
Lo schernì senza pensarci, per questo dopo un frangente si ritrovò bloccata da dietro con la lama di un coltello che premeva sulla gola.
Robert la teneva ferma per il petto, senza osare sfiorarle la pancia.
Tremava dalla collera, respirando come un toro pronto alla carica.
-Te lo dico per l'ultima: lasciaci in pace.
-Altrimenti?
Premette ancora di più la lama, il panico saliva, qua ciò che sembra sadico o esagerato è solo un pizzico di peperoncino alla salsa.
-Altrimenti non esisteranno case, nazioni o pianeti dove tu ti possa nascondere da me.
Le tirò i capelli, inarcandole la testa per farsi guardare.
-Ti darò la caccia fino all'eternità e oltre la morte, ti perseguiterò anche all'inferno se serve.
Sfiorò il suo orecchio con le labbra, facendola rabbrividire.
-E non appena ti avrò trovato...
Attese la morte, ma Robert tagliò in due un bonsai per farle capire ciò che intendeva. Tornò col coltello sulla gola, mica finisce qua, o forse si.
-Ti prego, non farlo.
Alzò di scatto la testa, scontrandosi con due occhi di giada pieni solamente di una delusione che va a toccare la fiducia.
Aurora teneva in mano la pistola piegata, capendo cos'era appena successo.
-Se mi ami davvero...allora non farlo.



*questa seconda fase sarà molto seria. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

Until The Wheels Fall OffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora