-Ehi dove sei finita Aury?
Gridò Robert gironzolando per Central Park dove stavano giocando a frisbee come una coppietta felice. Giunse vicino ad un albero e sussultò vedendola dondolarsi a testa in giù come una scimmia appesa ad un ramo. Ridendo le si avvicinò, baciandola ed aiutandola a scendere.
È così: mai più dolore, ve lo avevo promesso che sarebbe finita bene perciò...complimenti.
Avete resistito per tutti questi capitoli, dopo tutto questo dolore, e ora godetevi questa felicità prima che il sipario si chiuda.
Perciò i due continuarono a giocare come ogni persona normale, andando in giro e facendo cose stupide o smielato che soltanto le coppie fanno. Ma loro erano diversi, loro erano dei sopravvissuti.
Dopo tutto quello che avevano passato, dopo che la loro storia era stata basata sulla vendetta, Aurora e Robert ancora dominavano New York.
Mai più Italia, mai più nostalgia.
Non volevano essere quelle persone che vivono nei ricordi, perché la vita se si muove...va soltanto avanti.
E anche se il futuro sembri spaventoso, rifugiarsi nel passato poiché sembra familiare è sbagliato.
Il passato passa, il futuro rimane avanti.
Domani è il tuo futuro e quel domani diventerà il tuo passato in ventiquattro ore.
Perciò Aurora e Robert volevano vivere dall'alba fino al tramonto, per poi svegliarsi in un giorno totalmente nuovo. Rendere ogni secondo insieme una sorpresa, anche se a volte le sorprese non sono una bella abitudine.
Avevano riallacciato i rapporti con la compagnia dopo enormi litigate, e Amanda ora si può dire che era diventata la degna sostituta di Giulia, anche se molto meglio della riccia.
C'è chi ci credeva alla loro storia, chi no, ma era sempre un'avventura raccontarla proiettandosi davanti ogni singola immagine e ricordo. Anche se certe cose facevano male, o non le raccontavano per privacy, le ricordavano con un sorriso e forse qualche lacrima.
Poiché sono tutti quei momenti di grida, di sangue e di rabbia che hanno reso Aurora e Robert ciò che sono oggi.
Brutti momenti, sempre nel cuore, ma si va avanti.
Vivendo così nonostante ogni singola litigata dormivano comunque nello stesso letto e sotto lo stesso tetto.
A un certo punto si guardavano negli occhi e subito volevano fare l'amore, senza un perché. E non come ai vecchi tempi, questi sono completamente nuovi.
Vicky una volta aveva detto che la loro storia era una follia, ebbene Robert rispose esattamente così:
"Follia o meno: è la nostra storia. E noi la amiamo così com'è! Non sarà come le altre, ma noi la amiamo proprio perché ci ha permesso di portarci a questo punto, dove siamo sicuri che qualunque cosa ci aspetti saremo pronti a sopportarla e a uscirne insieme."
E nel corso degli anni seguenti quello che disse alla fine era vero.
Ne affrontarono altre, ma comunque uscivano mano nella mano sfidando la morte.
Adesso i due erano nell'attico pieno di loro foto, e Rob stava speronando dentro la sua donna sul divano mentre la baciava con la maglia bagnata dal sudore. Lasciò un cinque su una natica, aggrappandosi al bracciolo per darle colpì ancora più forti e senza pausa.
Aurora stringeva la sua maglia tra i denti, scoprendo il petto costellato da piccoli morsi mentre si tratteneva dall'urlare così forte da spaccare la vetrata appena rifatta.
L'estate era alle porte, il loro momento, la stagione da cui tutto era iniziato.
Anche se a New York pareva non arrivare mai con molte giornate piovose e fredde, i due sentivano già il caldo sulla pelle e il mare che solletica le caviglie.
Dall'Italia erano arrivati tutti gli oggetti indispensabili di Aurora perché si, alla fine aveva deciso di trasferirsi da Robert e vivere negli USA o ovunque lui l'avrebbe portata.
Avevano già programmato una vacanza in Trentino senza interruzioni, una in Scozia, a Sidney, una settimana in Giappone e poi fine estate a Tahiti. Avevano lavorato duramente per racimolare tutti quei soldi, la pittrice era tornata allo studio e l'attore aveva ripreso a recitare ma, in più, vi dirò che quelle vacanze le avrebbero usate con l'aereo che Rob aveva testato in Austria.
Esatto: tutto per conto loro.
Volevano riempire di colori quel maledetto tatuaggio sul polso.
Erano due viaggiatori affamati di scoprire il mondo ma soltanto mano nella mano.
Quando Robert rilasciò se stesso dentro Aurora, rivestendosi, la rosa cercò di mettersi a posto i capelli di nuovo cresciuti come prima, e di nuovo colorati come prima. Ora poteva avere l'aspetto della vecchia Aurora, ma dentro sentiva di essere totalmente nuova.
-Tieni, ti ho preparato del succo di mela.
Disse lui tornando dalla cucina mentre lei finiva di vestirsi.
Lo bevve tutto di un sorso, sputandolo quando sentì l'inferno bruciare dentro la gola e l'attore ridere a crepapelle.
-Ma è scotch questo!
La voce rauca non fece altro che farlo divertire di più mentre la donna cercava di riprendere la voce. Vedendolo a bocca aperta mentre rideva versò la bottiglia dentro di essa per vendetta facendolo soffocare e poi sputare anche lui lo scotch.
Ora era lei che rideva.
-Vado a bere un po' di acqua.
Disse con voce fioca mentre teneva la lingua fuori da disgusto.
Aurora andò al piano di sopra, inciampando per sbaglio contro un mobile attaccato alla parete. Ricordando qualcosa aprì un cassetto, tirando fuori una scatola vecchia. La aprì, vedendo con un brivido il bracciale con corde nautiche che la madre le aveva donato. Lo prese, rigirandole tra le dita mentre giunse sulla veranda fatta da due sdraio, un tettuccio bianco decorato da edera e un'amaca.
Si sedette sulla sdraio, prendendo da sotto di essa quella bottiglia di birra che teneva sempre nascosta.
La bevve a tratti senza staccare lo sguardo dal bracciale, purtroppo cadendo nei ricordi.
-Aurora ehi, come mai così triste?
Disse Robert arrivando da lei e circondandole le spalle con un braccio vedendo che stava per piangere.
-Questo...me l'ha regalato mia madre sai...
Le targhe da militare le aveva date al proprietario, ma quel bracciale ancora no.
-Dovevo darlo all'uomo della mia vita...e...penso di averlo trovato.
Lentamente posò la bottiglia a terra, prendendo un polso di lui e infilando il braccialetto. Era sicura, anche sua madre lassù annuiva. Robert era la sua prima, seconda ed infinita scelta.
Gli stava da Dio, la baciò.
Quando la baciava sentiva il paradiso sospirare.
-Lo so che esistono altri modi per chiedertelo ma...voglio migliorarti questa giornata e mille altre da questo momento in poi quindi...
Aurora lo fissò intensamente, e lui ricambiava.La fece alzare, mentre lui si inginocchiò.
Si, non state sognando, sta per accadere.
Dalla tasca tirò fuori una scatoletta di velluto aperta, e tra cuscinetti bianchi di seta, spuntava uno splendido anello di oro rosso con al centro una piccola ruota. All'interno c'era scritto:
Until The Wheels Fall Off
All'esterno, ai lati della ruota, c'erano un coccodrillo e una rosa.
-Aurora....
-Si!
Robert sorrise.
-Non mi hai nemmeno...
-Si!
-Vuoi sposarmi?
-Si, si, si!
La ragazza sentì ogni cosa, ogni giorno passato a piangere, ogni grido, venire spazzato via dopo quelle parole. Le lacrime cambiarono da nostalgiche a piene di tutto.
-Oddio ti amo così tanto.
Esclamarono insieme, mentre l'abbracciava alzandola da terra.
Ed è esatto: la proposta è andata a buon fine.
Ora è tutto in discesa ragazzi, ve lo siete meritato.*siete felici? Lo so che state piangendo sciocchini. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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Until The Wheels Fall Off
RomanceSequel di Let's Hurt Tonight. "We see what we want." "Well, love has made me blind."