Stiamo cadendo

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Aurora e Robert stavano allegramente conversando con la compagnia a casa di Amanda, Jon finalmente si era abituato a quella presenza a detta sua divina.
La coppia era molto rilassata dopo aver incrementato di molto l'aspetto sessuale del rapporto, praticamente lo facevano ovunque senza indugiare nemmeno un secondo. Rob era appagato, Aurora soddisfatta e dava soddisfazioni al suo unico vero amore.
Le risate sempre aumentate, i giochi ogni volta che si guardavano, le litigate neanche l'ombra e soprattutto di Stella nemmeno una notizia. Si certo, a volte lo chiamava per avvisarlo di eventuali sviluppi, ma stranamente non ci pensavano più.
Si si, continuate a tenere quel sorrisetto sulle labbra, poiché chi mi conosce sa che quando c'è troppa felicità...qualcosa dovrà portarla via, e io non sono gentile. Mai.
Stiamo cadendo in basso, allacciate le cinture.
-Oddio ma guardate quanto siete belli!
Esclamò Dorothy sciogliendosi dalla dolcezza quando Robert dava dei piccoli morsi alla guancia della rosa.
Aurora arrossì mentre lui soffiò sui capelli per farla infastidire e scoppiando a ridere tutti insieme. Roteò gli occhi, scrollando i fianchi per mettersi comoda con la testa appoggiata esattamente sopra il cuore dell'attore.
Batteva, batteva eccome.
In ogni caso non abituatevi troppo a questa positività, sappiatelo.
Quante volte aveva toccato quella pelle, stretto quelle mani, baciato quei seni. Ormai Rob perdeva sempre di più il lato freddo, diventando smielato e gentilissimo come mai prima d'ora. Ad Aurora chiaramente andava benissimo, però sinceramente quel lato spietato le mancava.
Lo rendeva misterioso, particolare.
Uno che ti bussa alla porta con un mazzo di fiori in una mano e un coltello nell'altra.
Forse era leggermente masochista, però le interessava vederlo così chiuso a volte, pensieroso, lo rendeva unico. Adesso pareva come i soliti bravi ragazzi gentiluomini che si stenderebbero sul filo spinato per le proprie fidanzate.
Va benissimo così, anzi sembra un paradiso, ma la nostra rosa ha l'istinto avventuriero, le piaceva correre il pericolo anche se esso era rappresentato dalla persona a cui teneva di più.
Addirittura vi dirò di più! Questi due piccioncini per festeggiare il loro fidanzamento non solo si sono limitati a quegli anelli dell'infinito che ancora indossavano, altro che, si erano proprio fatti un tatuaggio!
Lei sul polso sinistro, lui quello destro.
Dalla parte dove si vedono le vene ora c'era, con il bordo fine e nero, il mappamondo. Solamente il contorno di tutti i continenti, e quelli che visitavano dovevano colorarli con un colore, quindi per ora l'Italia e l'Austria erano quel puntino rosso e bianco dentro l'Europa.
Era piccolo io tatuaggio, ma davvero bello.
Per lasciare sulla pelle ogni loro ricordo.
Non passava giorno in cui o l'uno o l'altro si fermava a fissare il tatuaggio, tracciando il bordo con le dita, creando un filo conduttore con l'altra persona. Era melodia, purissimi intrecci la loro relazione.
Io, comunque, vi ripeto che il salto è vicino, e non esiste appiglio per non cadere dentro al burrone.
Potrete anche non crederci, indignarvi, tirare fuori le peggio teorie su come questo non possa essere fattibile, ma accadrà.
Sarà impossibile, distruttivo, come farete ad andare avanti mi chiedo!
Perciò preparatevi, perché lascerete questo capitolo con un colpo al cuore che piano piano si squarcia e farà sanguinare tutti i vostri presagi, ma torniamo a noi.
Perciò adesso continuavano a giocare senza mai fermarsi, in cucina intanto la cuoca si stava dando da fare. Aurora era sommersa da aromi e fumi della pentola, quasi pareva scomparsa. Nella sala era partito il gioco del silenzio con aggiunta del gioco di sguardi, perciò tutti coi gomiti appoggiati al tavolino a fissarsi in silenzio.
Ovviamente non serve neanche dire chi stava vincendo, poiché Robert appena incrociava uno sguardo induriva il proprio, riducendo le pupille a due puntini, facendo vedere il ghiaccio che si solidificava sopra le iridi. Riuscì a spaventare a morte Amanda con una solo occhiataccia, figuriamoci gli altri. Tutti distoglievano lo sguardo, ma la coraggiosa Dorothy mosse il volto dato che era seduta al suo fianco, così si ritrovarono vicinissimi a fissarsi.
Robert invece di rendere gli occhi come due fessure li spalancò, come due fanali, come quelli di un pazzo.
Iniettandoli di sangue appoggiò i pugni stretti sulla bocca, sporgendosi ancora di più verso la donna che non demordeva.
Inclinò basso il volto, come un leone che si prepara a correre per azzannare la gazzella.
C'era tantissima tensione, sopratutto quando Marshall allarmandosi fece un passo verso la moglie non appena Robert mise una mano sul divano, avvicinandosi con le solite movenze da alligatore. La fece sentire piccola sovrastandola, ma Dorothy ferma come un soldato.
Praticamente la stava nascondendo con quelle spalle larghe, chinandosi sempre di più che quasi la faceva stendere e lui ci saliva sopra.
-Ma che diavolo state facendo?!
Sbottò Aurora sbucando dalla cucina con un cucchiaio di legno in mano e il grembiule con stampato sopra il fisico pompato di un uomo.
Subito Robert e Dorothy si allontanarono, ma la tensione tra di loro c'era stata.
Tutta la compagnia stava trattenendo il respiro dallo spavento, li aveva letteralmente terrorizzati.
-Oh ragazzi, era solo un gioco stavo scherzando! Non intendevo farle del male.
Disse euforico senza tranquillizzarli, così la pittrice si avvicinò facendogli appoggiare la testa contro la gamba, accarezzando il ciuffo.
-È un piccolo aviatore lui non morde!
Controbatté capendo ciò che stava succedendo.
-Guardate che gli spaghetti sono pronti.
Detto fatto: la compagnia intera si rizzò in piedi e a gomitate corsero in cucina per accaparrarsi i posti migliori. Prima di entrare Aurora bloccò Robert contro lo stipite della porta.
-Che diavolo hai fatto?!
-Stavamo giocando al gioco del silenzio e degli sguardi, e a quanto pare ho terrorizzato tutti!
La rosa batté una mano contro la fronte, sospirando.
-In effetti quando fai quello sguardo sembra che vuoi uccidere qualcuno, però adesso entra e sii simpatico altrimenti questi sono capaci di starti alla larga per settimane.
Rob maligno sorrise e fece scorrere una mano lungo l'interno coscia, facendola sussultare dalla sorpresa.
-Questo non posso prometterlo.
Morse il lobo dell'orecchio e poi prese il suo posto in tavola, ubbidendo però alle parole della ragazza.
Quando tornarono a casa stanchi e sfiniti si buttarono sul letto, ma l'attore come al solito doveva andare in bagno per fare chissà cosa, non le aveva mai spiegato come mai ci impiegava tanto tempo e giustamente Aury lo prendeva in giro con la battuta del ciclo.
Non riuscendo a tenerla più, la rosa si precipitò in bagno verso il wc, ma si bloccò immediatamente dopo quella visione che rappresenta la discesa verso il baratro: Robert a carponi steso per terra agonizzava con la faccia sopra la toilette, sussulti mostruosi scuotevano il corpo mentre vomitava silenziosamente.
Aurora corse subito in aiuto, mettendo una mano sulla schiena per aiutarlo a sedersi quando finì.
Aveva il cuore che batteva dopo mille corse.
-Stai male?!
Chiese nel panico, dando un leggero schiaffo sulla guancia vedendo che non stava connettendo sul serio.
-Si...
Disse con enorme fatica.
Aurora vide dietro di lui delle medicine che sicuramente usava per uscire dal bagno come se nulla fosse successo.
Mise le labbra sulla fronte, aggrottando le sopracciglia.
-Mh, forse la febbre un pochino alta.
Robert scosse la testa.
-No no...è...
Un altro conato di vomito fece lacrimare gli occhi di giada dalla pena che faceva.
Signori stiamo ufficialmente cadendo, cercate di cadere anche voi.
-Tumore.




*dan dan daaaaaaaaaaaaan dark (capitela). Perdonate errori di battitura ma no, non ciò voglia. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

Until The Wheels Fall OffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora