In ogni caso

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Aurora stava cercando di dormire con Robert che le stava addosso peggio di un koala, stringendola più del dovuto quando inciampava in un incubo.
Viveva adesso che la notte muore, sempre all'erta perdendo ore preziose di sonno. In ogni caso era suo compito essere quel soldato che fu Robert, sempre devota al dovere.
E quante balle.
Aurora aveva costantemente paura, ma dinanzi la debolezza e la paura, lei non sapeva dove andare. Questo un eroe non lo farebbe mai, andrebbe avanti a tentoni se serve. Questa è la prova che nessuno può essere superiore.
Se la ragazza piangeva quando non lo sentiva più respirare perché semplicemente stava inspirando, in ogni caso, come sarebbe resistita?
Quante ne avevano passate, si diceva che con questo fatto fosse arrivata alla fine, poiché anche Aurora come tutti voi ripeteva una singola frase:
È inutile continuare, tanto morirà.
Morire non significa essere senza vita in una tomba, nel tempo della tua esistenza muori cento volte più di quanto hai vissuto.
Morire è come avere il certificato sulla laurea, lo stampo ufficiale.
Alla fine la vita è solo la prova del tuo funerale.
Perciò adesso dopo giorni di risate, con l'uomo che ami sulla via della morte, con te che l'ultima cosa che possiedi è il coraggio di andare avanti, che facciamo...balliamo?
Purtroppo Robert stava guarendo, almeno, di certo si sentiva meglio di prima. Per darvi una prova vi faccio slittare una notte piena di lacrime, arrivando alla mattina che è la parte saliente della giornata.
Aurora stava mangiando la colazione da sola, alle sei del mattino, faceva tutto prima per lei anche se l'unica cosa che voleva era dormire, per poi prendersi cura di Robert. Di certo era più felice da quando, un giorno, Downey stava davvero male e le aveva vomitato sulla maglietta mentre lo stava imboccando. Ma quei giorni ve li ho risparmiati, perciò oggi che succederà?
Semplicemente la rosa se ne stava lì ad appassire, ma prego, che nessuno osi chiederle se stesse bene davvero.
Con occhi spenti girava il cucchiaio nel muesli, la mano noiosamente appoggiata alla guancia. Non aveva fame, guardava i cereali girare attorno a quel piccolo vortice che si era creato  centro della tazza.
Stanca da far schifo alzò lo sguardo sull'orologio, spalancando gli occhi e iniziando a mangiare freneticamente quasi mancava un'altra cucchiaiata e soffocava. Mancavano pochi minuti al risveglio di Robert, doveva preparare la colazione più leggera possibile.
Mentre ancora masticava si alzò per iniziare a cucinare, strozzandosi con il latte quando lo bevve tutto d'un fiato. Riprese il respiro e tornò al lavoro, alzando pentole troppo pesanti per il suo povero braccio ormai privo di forze. Sentendo le vene infiammarsi strinse i denti e tirò avanti, lasciando sfuggire un gemito di dolore quando toccò per sbaglio il bordo incandescente. Cadde a terra, appoggiandosi al mobile della cucina, succhiandosi il dito leso. In questi casi voleva solo dormire, ma chiuse gli occhi e l'unica cosa che comandò il cervello fu quella di far sentire bene Robert, così trovò la forza di alzarsi e continuare. Ignorò il dito per un bel po' di tempo quando doveva premerlo contro il manico di qualche attrezzo.
Alla fine aveva la schiena a pezzi, sentì la sveglia suonare indicando il risveglio del malato così subito prese vassoio e colazione portando tutto su per le scale in velocità e al tempo stesso senza far cadere nulla.
Quando fa così ci piace chiamarla Aury 2.0, e in effetti ci vuole forza d'animo ad essere come lei.
Arrivò giusto in tempo, sorridendo a Robert che si strofinò le nocche contro gli occhi ricambiando il sorriso. Quei capelli doveva tagliarli pensava la ragazza, osservando mentre passava una mano tra la chioma.
Fingendo di essere fresca e baldanzosa porse la colazione a Rob che goloso passò la lingua sulle labbra sfregandosi le mani. Leggero ma abbondante, Aurora sedendosi di fronte a lui continuava ad intenerirsi vedendolo mangiare di gusto come un bimbo. Purtroppo lo stomaco brontolò rimproverandola di mangiare di più, ma lei ignorò i continui lamenti perché vederlo felice saziava più di ogni altra cosa.
Ogni volta che alzava lo sguardo aveva il sorriso pronto e la schiena rotta completamente, ma la teneva dritta sentendola frantumarsi ancora di più. La mente affannata passava in rassegna le cose da fare per lui quella giornata, solo per lui, per lei ritagliava dei piccolissimi attimi come farsi una doccia e a stento mangiare un tozzo di pane. A dire il vero ora quella malata pareva la ragazza, ma doveva sacrificarsi pur di vederlo felice...almeno per queste ultime volte diceva lei.
Il dottore gridava al miracolo di quanto la chemioterapia stesse funzionando, presto il linfoma più mortale al mondo sarà battuto ripeteva.
-Tieni.
Aurora alzò lo sguardo dai pollici che stava girando aspettando che finisse, ma vide Robert fare gli occhioni e porgendole un cucchiaio pieno di ciò che stava mangiando. Lei sorrise e scosse la testa.
-Oh, no grazie, ho già mangiato.
L'attore storse la testa alzando un sopracciglio, come a dirle di non prenderlo in giro.
-Aurora, mi stai costringendo a fartelo ingoiare lo sai?
La pittrice sbuffò aprendo la bocca e subito l'uomo infilò il cucchiaio, premendo una mano dietro la nuca per non farle sputare il cibo.
-Mangia.
Disse severo, spingendo il cucchiaio quasi fino alla gola, e così la costrinse a mangiare. Aurora sentì il vuoto dello stomaco riempirsi leggermente di più, così boccheggiò sputacchiando qualche pezzo della colazione qua e là.
-Scusa sono stato troppo brusco.
Ammise, pulendole la bocca con un tovagliolo.
-Quanto sei scemo!
Esclamò lei, tirandogli una pacca sul petto e Robert ridendo le prese le braccia stringendole.
-Ahi, dai che mi fai male!!
Strillò divertita cercando di liberarsi.
Giocarono sul letto per tutta la mattina, riportando un po di luce ora che sembra esista soltanto l'oscurità.
Le risate finirono quando arrivò il tempo della chemio, così Rob di nuovo perse la facoltà di sorridere, lasciandosi infilare il tubicino nel sottopelle del braccio. Aurora gli accarezzò i capelli, sussurrandogli che sarebbe finita in un batter d'occhio.
-Non voglio guardarti mentre mi vedi soffrire.
Disse dolce ma roco a lei, invitandola ad uscire dalla stanza. La rosa obbedì, andando in cucina, sedendosi per terra con la schiena appoggiata al forno. Aspettava l'ora di preparare l'altro pasto finita la chemio, rimanendo così scomoda per ore intere. Strinse le ginocchia al petto, addormentandosi così finché la sveglia tanto attesa non la fece balzare in piedi facendole sbattere la testa contro il soprammobile.
Massaggiandosi la parte lesa corse verso la camera di Robert, vedendolo con il volto ancora più scarno di prima, la chemio lo faceva dimagrire sempre di più ora riusciva a sollevarlo senza problemi.
Tolse i tubicino, prendendolo in braccio quando scese le scale, mettendolo per terra quando riusciva a camminare. Facendo da stampella umana lo portò fino sul divano dove voleva stare, nonostante la botta in testa la stava rendendo sempre più stordita. Gli porse qualcosa da leggere, barcollando fino in cucina e vedendo tutto girare. A tentoni si appoggiò al tavolo, respirando profondamente mentre cercava di focalizzare bene i fornelli. Tempo un passo e ruzzolò a terra, aumentando il respiro e gattonando verso la meta. Robert era troppo debole, non poteva aiutarla. Infilò le unghie nel legno pur di sollevarsi, digrignando i denti e facendo tremare le braccia.
-Eccoci qua, è tutto finito.
Sussurrò a se stessa, alzandosi faticosamente e accendendo il fuoco. Sbatté più volte le palpebre prima di capire che alla sua destra ci stava una pentola. La prese, ma un'altra mano precedette la sua.
-Lascia, faccio io.
Sussurrò Robert, baciandole il collo e prendendola per i fianchi fino a farla sedere sulla sedia più vicina. Aurora appoggiò la testa sul tavolo, chiudendo un attimo gli occhi per concentrarsi.
In ogni caso, anche se per lei la fine era vicina, lui riusciva sempre a trovare la forza di alzarsi e farla sentire meglio.




*doppio oggi, che domani inizia il delirio. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

Until The Wheels Fall OffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora