Robert era rimasto sveglio tutta la notte ad osservare la sua ragazza, innamorandosi ad ogni suo respiro.
Con la mattina che abbondava nel cielo, allungò una mano sul suo volto, sfiorandole la punta del naso.
La riempì di carezze senza svegliarla, prendendoci gusto quando si mise a pancia in su, facendolo scendere verso il suo ventre.
Voleva darle il migliore buongiorno, per questo come un coccodrillo le baciò tutta la pancia fino ad affondare tra le labbra di Venere. Lei era la sua Afrodite, lui il comune mortale che cercava di conquistarla.
Anche se era quello che era, Aurora l'aveva preso per mano accettando tutto di lui.
La fece svegliare lentamente, all'inizio un po' spaesata, ma quando vide Robert tra la sue gambe guardarla malizioso sorrise e si godette l'attimo.
Strinse le lenzuola, inarcando la schiena quando metteva più passione nel suo lavoro. Afferrò il ciuffo, tirandolo e stringendolo, premendo la testa più in profondità mentre Rob avvolse le cosce con le mani per allargarle ancora di più.
Si morse un labbro quando finì di darle il buongiorno, risalendo verso le sue labbra e baciandola travolgente.
Sentì una pressione in basso e sussultò, ma subito la calmò.
-Stai serena, è mattina, capisci?
Aurora rise con il suo attore che la prese in braccio, vestendola come una bambina. Arrivarono in cucina e subito la ex cuoca si mise ai fornelli dato che le straordinarie abilità ancora non le aveva perse. Sono i loro attimi di felicità, non può essere sempre tutto così cupo e tragico.
Godiamoci questi punti di stallo, questi momenti tranquilli, perché sono solo la quiete che precede la tempesta.
Robert frugò nella borsa di Aurora come sempre faceva, tirando fuori il biglietto aereo per l'Italia. Ci rimase di stucco, guardandola come un cucciolo che sta per essere abbandonato.
Aurora lasciò i fornelli, strappandogli il biglietto di mano, riducendolo in pezzetti davanti a lui.
-Volevi andartene senza di me?
Chiese incerto, dopotutto se lo meritava.
-Si.
La rosa abbassò lo sguardo, dimenticandosi con un brivido di quella terribile sensazione che le aveva scaricato addosso settimane fa. Tornò al piano di lavoro, chiudendo gli occhi quando i ricordi della solitudine tornavano a galla. Robert la prese per un polso, tirandola e chiudendola in un abbraccio stretto.
Uno di quei classici abbracci che ti rompono le costole ma aggiustano il cuore.
Le baciò la guancia a lungo, chiudendo gli occhi. Quando la liberò dalle sue braccia spostò i capelli rosa dietro l'orecchio, dandole un colpetto sul sedere per farla tornare a cucinare.
-Oggi lavori?
-No, Amanda mi ha detto che il quadro deve "riposare".
-Posso dirti una cosa?
Aurora si voltò sorridente, spalmando la panna sul suo naso che lui si tolse mangiandola di gusto. Si sedette sulle sue gambe dato che era comodo sulla sedia della cucina. Robert prese qualche secondo per ammirarla ancora di più, passando i denti sul collo per farla ridacchiare.
-Ecco...come dire...io nella mia vita non ho avuto molti amici perciò...mi chiedevo se....ehm...
Non riusciva a dirlo, era troppo timido. La rosa cercò di intuire, e tirò i dadi sul tavolo.
-Vuoi uscire con me e i miei colleghi qualche sera?
Robert annuì mesto, mettendosi una mano sul volto per coprire la vergogna che provava nel confessare il fatto che lui, purtroppo, di amici non ne ha avuti affatto.
-Nessun problema, anzi pagherebbero oro per stare con te ancora da quel che so. Comunque occhio a Jon prima che ti salta addosso e ti limona eh!
Le strizzò la guancia divertito, dandole poi un buffetto sul naso. Sono così innamorati, così carini, non è vero?
-Aspetta...ma di sicuro si insospettiranno, dobbiamo dirglielo?
Robert ci pensò a lungo, anzi la fece scendere dalle gambe per concentrarsi di più mentre lei intanto ultimava la colazione. Era davvero nella posa del pensatore, iniziava a credere che fosse morto sul colpo, immobile come una statua.
-Mh, si, è la scelta più giusta.
-Cosa?
Sospirò.
-Dir loro la verità.
Aurora dubitava di questa scelta, ma la accettò comunque. Si fidava di tutti, ma di Vicky...dopotutto l'avevano salvata da quel drogato, il favore doveva essere ricambiato.
-Io della Viper non mi fido molto.
Robert si alzò schioccando la lingua sul palato, mettendo la colazione a tavola.
-La terrò d'occhio, appena fa una mossa falsa...
Per scherzo chiuse una mano in un pugno, facendolo sbattere contro il palmo dell'altra. La povera ragazza, ingenua com'era, si scandalizzò.
-Non osare farle del male.
L'attore sbuffò.
-Stavo scherzando, che testona che sei però!!
Gli fece la linguaccia e proseguirono la mattinata in tranquillità, tra videogame e lotte sul divano parevano due adolescenti.
Ad un certo punto Downey si divertì a pizzicare la pelle dove si trovava il tatuaggio della macchia di vernice, vedendola strizzare gli occhi dal fastidio.
-Ha fatto male?
Riferendosi al tatuaggio.
-Un pochino, perché?
Cambiò totalmente discorso.
-Ti piace la montagna?
Aurora non si fece tanti problemi a rispondere.
-Dopo l'Austria ho iniziato ad adorarla.
L'uomo ghignò, aveva di sicuro uno dei suoi piani malefici e contorti in mente.
-Il Trentino?
La rosa mosse le labbra in segno di approvazione.
-Ci sono andata una volta, ma per lavoro non per piacere.
Robert la prese in braccio, portandola davanti al computer. Si sedette dietro di lei, incrociando le gambe toniche e magre sullo stomaco della donna.
Appoggiò il mento sulla sua spalla mentre navigava in internet.
-Che stai facendo?
Le morse un lobo.
-Sto prenotando un volo per l'Italia.
Aurora subito si preoccupò del lavoro.
-Tranquilla, un po' di ferie ti faranno bene parlerò io con il tuo capo.
La convinse mangiandola di baci sul viso.
-Assapora l'attimo!*si, godetevi questi capitoli. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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Until The Wheels Fall Off
RomanceSequel di Let's Hurt Tonight. "We see what we want." "Well, love has made me blind."