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Mi bacia. Ed io mi perdo nelle sue dolci e calde labbra.
Non ha per niente il sapore di quelle di Daniel. Sono più buone.
Ma cosa sto facendo??
L'ho appena tradito.
Mi sposto.
«Ho fame» lo guardo strana
Abbiamo appena finito di mangiare. Non se ne può uscire con sta frase dopo il bacio.
«Devo andare» faccio un passo in avanti.
«Aspetta» abbassa lo sguardo. «Ti accompagno, se vuoi»
«Posso anche fare da me»
Non dovevo baciarlo, non lo conosco nemmeno e da poco ho scoperto che esce con delle stupide.
Si sono fatte le 22 ed non posso entrare in casa.
«Io...non posso andare a casa mia» gli do le spalle.
«E dove dormirai stanotte?» chiede.

Gabriel
Non posso mica farla dormire in strada, non che mi faccia tenerezza ma non può passare la notte da sola e col freddo. La avrò sulla coscienza a vita se farò così.
«Puoi sempre venire a casa mia. C'è una stanza in più» la guardo diritta negli occhi.
Ok adesso sembro un maniaco pervertito.
«Non ti conosco neppure» diventa rossa.
«Decidi in fretta. Io non ti lascio fuori» tiro una pietrina col piede.
«Non so che fare. Cazzo!!» piange.
Che ho fatto?
«Ei tu, che cos'hai adesso?»
«Nulla... Non ho nulla...voglio solo avere il mio letto» dice tra un singhiozzo e l'altro.
La abbraccio forte. Per adesso voglio solo farla sentire al sicuro.

Esmeralda
E vabbè, nella vita si fanno così tante cazzate che una neanche se ne rende conto più.
«Solo per stanotte» arrossisco.
«Ti porto in braccio...» mi guarda «Ma non adesso» precisa.
Non capisco perché mi abbia portato in una pizzeria. Però d'altronde è stato tutto buono.
Usciamo e cominciamo a camminare.
«Oh, guarda una stella là giù» indica.
Alzo la testa e mi non mi sento più i piedi per terra.
«Volevi spaventarmi o cosa?» sorrido.
«Non saprei»
Eppure ci stiamo divertendo con così poco.
Con Daniel non ci sono queste cose del genere, con lui è sempre la solita routine.
Gabriel mi fa sorridere per adesso e so che non durerà ancora per molto.
Mi appoggio la testa sulla sua spalla e lui continua a fare i passi.
«Puoi prendermi le chiavi nella tasca?»
Mi chiudo gli occhi facendo finta di dormire.
«Ecco, ci voleva solo che ti addormentassi giusto giusto ora» si lamenta.
Mi poggia per terra, con la schiena al muro e faccio finta di scivolare.
Mi regge e prende le chiavi.
Finalmente apre, mi riprende in braccio e chiude la porta.

io prima di te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora