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Gabriel
Giro per la scuola come sempre.
Mi son fatto buttare fuori, non avevo voglia di stare attento alla lezione di latino con quella stupida prof che rompe le palle con quella voce odiosa.
Spero che un giorno lei possa perdere la voce, odio sentire delle urla di una gallina in calore per due ore.
<<Black party>>
Mi fermo a fissare il volantino.
Un party a scuola?
Uhh carina come idea.
A chi dovrei invitare?
«A Esmeralda, naturalmente» mi ricorda la mia vicina interiore.
Eccola che ritorna.
Che palle.
Non la inviterò, non per il primo party.
«E se lei aspetta solo questo?» chiede di nuovo la coscienza.
Non ho voglia di farla ballare davanti a tutta la scuola.
«Lei starà sicuramente a casa se non la inviti» conclude.
Non mi importa.
Ovviamente si.
Magari starò sul letto accanto a lei, anziché stare qui ad una stupida festa.
In maschera precisando.
Leggo gli ultimi righi del volantino.
Perché in maschera?
Ah già, è carnevale.
Tutti quanti mi hanno rotto le palle di prima mattina.
E sono solo le nove e mezza.
Che cazzo faccio adesso?
Se gli altrimenti professori mi vedono in giro a "passeggiare" mi faranno entrare in classe con la forza.
Decido di andare in bagno.
«Hai una sigaretta, amico?» chiede uno sconosciuto.
Mi farò un nuovo amico.
Prevedo.
«Li ho scordati» mento.
Ormai mi sto abituando, ma non con lei.




Esmeralda
Quello si fa sempre buttare fuori.
Parlo del diavolo e spuntano le corna.
«L'ho visto fuori a gironzolare per l'intera scuola» dice alla prof Gianna.
Ovviamente si accomoda affianco a me senza fiatare per un pezzo.
Ma decido di rompere il silenzio dopo mezz'ora.
Mi stanca non sentire la sua voce bellissima.
«Ti fai sempre rimproverare per cazzate» sorrido.
«Non cominciare a incazzarti con me. Devo dirti una cosa importante» diventa serio.
All'inizio pensavo che si alzava e andava via nuovamente, invece no.
Cosa deve dirmi di così importante??
Ora inizia a darmi venire l'ansia come al solito.
So che tanto non mi dirà una parola.
«Dimmi tutto» lo guardo.
Voglio baciarlo quando mi mette con questa faccia dolce, anche se vorrei picchiarlo senza motivo. Solo per voglia.
«Ehh...come va?» imbarazzo totale vedo.
So bene che non doveva dirmi questo.
L'ho sempre detto che non può nascondermi nulla visto che lo conosco come le mie tasche.
«Tutto bene. Cosa devi dirmi?» faccio la finta offesa.
«Niente di particolare, ci sarà una festa in maschera qui a scuola...con chi ci andrai?» chiede.
Pensavo che voleva invitarmi.
Non cambia per un cazzo.
Non trovo cambiamenti.
A volte fa il romanzo altre volte meno.
O magari si "vergogna" di dirmelo.
E poi la bimba sarei io.

io prima di te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora