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«Bentornata Esmi» dice Gabriel.
«Non chiamarmi in quel modo» divento stronza.
«Ok ok, cosa vuoi fare?»
«Qualsiasi cosa pur di iniziare»
Prendo dei pesi e cado per terra.
«Ei, non ce la farai mai con quelli» mi si avvicina.
«Non dirmelo»
Ci riprovo e stavolta cado sopra di lui e mi rendo subito conto che sono da venti chili.
«Che diavolo stai facendo con lui?» mi guarda Daniel.
«Non hai visto che sono caduta?» mi arrabbio.
Lo dovrebbe aver visto, no?
«Mi basta sapere che sei sopra di un altro uomo» sta per andare via ma Gabriel lo blocca.
«Senti cosino, lei intanto sta con me, non hai nessun diritto» lo prende per il colletto della camicia bianca.
«Vado via» dico acida.
Che ci viene a fare Daniel qui in palestra, non sa che non voglio essere seguita da nessuno dopo due anni?

Gabriel
Esmeralda mi lascia da solo con questo individuo qui.
«É la verità?» chiede balbettando.
Gli do uno spintone verso il muro.
«Non ti ha detto nulla?» urlo.
Cerca di darmi un pugno ma lo blocco subito.
«Non toccarmi» aggiungo e gliene do uno io.
Va via e do un forte pugno al muro.
Cazzo mi esce sangue adesso.
Vado in bagno e mi sciacquo la mano.
«Che ti sei fatto?» dice la bionda.
«Adesso mi segui?»
«Si ti seguo, abbiamo ancora una cosa in sospeso noi»
«Non ho voglia» e vado via.
Non posso uscire da qui se lei non va via.
«Cosa vuoi da me?» ringhio.
«Scoparti»
Perché proprio a me?
«Non oggi»
Finalmente se ne va e me ne approfitto di controllare se dentro c'è qualcuno.
Vado negli spogliatoi.
«Io non me ne vado»
Ancora qui?
La bacio e la spingo contro il muro.
«Ci sai fare allora» mi provoca.
Che cazzo sto facendo?
Mi allontano, vai via subito.
«E va bene gioia»
Troia non gioia.
Chiudo tutto e mi faccio una passeggiata fuori, sperando che non mi segua.
Decido di andare al solito bar a mangiare qualcosa e prometto a me stesso di non bere alcolici.
«Un panino grazie» ordino.
«Stiamo chiudendo»
Non mi importa che ora sono.
«Senti io ti pago e voglio mangiare, ok?» ringhio.
Dopo un po' che ordino ricevo una chiamata.
«Ei, lo so che è tardissimo ma ti va di avvicinare tra un po' a farmi compagnia?»
Chiede la persona dall'altra parte del cellulare.
Non ho neppure conosciuto la voce.
Poi aggiunge "Sono la mamma, hai bevuto anche stasera?» chiede preoccupata.
«No tranquilla» mangio un boccone.
Le spiego una piccola parte e aggancio.

io prima di te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora