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Gabriel
Ho paura.
Ho paura di tutto.
Ho paura di ciò che posso passare.
Ho paura di perdere Esmeralda se il bimbo non è mio.
Ho paura di perdermi tra gli sbalzi d'umore.
Ho paura della vita.
Ho paura, come quando mio padre è scappato di casa.
Ho paura di crescere un figlio non mio.
La paura non fa l'uomo, ma il coraggio di superare tutto si.
«Che hai Gabry?» mi porta alla realtà.
Nulla di che, mi faccio solo dei piccolissimi complessi.
«Niente, pensavo» mi escono automaticamente le parole.
«Siamo appena tornati a casa e non fai altro che pensare?»
Che ha da rimproverare, non si sa.
«Scusami»
Son pentito.
Lei va in camera dal piccolo che sta piangendo.
Ritorna e non riesce a farlo calmare.
«Vuoi tenerlo in braccio?»
Si. Cioè no. Cioè si però no.
«S-si.»
È tutto coperto e il viso non si vede affatto.
Me lo da e come per magia smette di piangere.
Che effetto gli faccio?
Gli scopro il viso.
Ho tanta voglia di vederlo, ma so benissimo che ormai non sono suo padre, non so ma ho questo pensiero fisso da sempre ormai.
Ha gli occhi chiusi.
Il naso sembra di Daniel.
Oddio.
Pazienza.
Si apre gli occhi verdi come i miei e quei pochissimi capelli come Esmeralda.
Questo significa che...
«É tuo figlio Gabry» le spuntano subito gli occhi lucidi.
Non ci credo.
Gli stessi occhi cazzo.
OMG.
«Sono padre!!!» urlo dalla felicità.
Non sono mai stato più felice in vita mia, ovviamente tranne quando ho conosciuto lei, la donna della mia vita, la donna che ha messo al mondo il mio bambino, la donna che amo più di me stesso.
Ho creato una famiglia cazzo.
Una famiglia che nonostante tutto è felice.
Una famiglia che non si arrende alle prime difficoltà.
Una famiglia che amerò e ce la metterò con tutto me stesso per farla stare sempre bene e allegra come adesso.
Scatto a piangere, per la prima volta, ho trovato l'orgoglio di sorridere alla vita.
Tutto questo grazie a Esmeralda, tutto questo perché mi sta facendo cambiare di punto in bianco.
Grazie a me stesso lo devo anche, altrimenti col cazzo che a quest'ora avrei una famiglia.
Da domani scuola, anche se mi toccherà assentarmi qualche giorno, è normale che non le farò fare tutto a lei. Magari un giorno l'uno manchiamo, mica lascerò Andy da solo.
Adesso che ci sono io non succederà più e se qualche amico mi invita ad una festa o ci vado con lei e il bimbo oppure mi sto a casa a festeggiare in caso.








Esmeralda
Appena gli dico che è padre, i miei occhi cominciano a brillare come smeraldi.
Come gli occhi di Andy e Gabry.
Ho deciso di andarmene da questa città e cominciare da capo insieme a loro. Noi tre soli.
Ancora non gli ho parlato di questo a lui ma so benissimo che accetterà senza pensarci su due volte.
Magari troverò un altro lavoro visto che ho dovuto per forza rinunciare a tutto quando ero rimasta incinta.
E purtroppo, così è la vita.

io prima di te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora