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Gabriel
Si è chiusa in bagno, più o meno sarà un'ora fa.
Che cazzo sta facendo?
Le busso la porta «ti senti bene?» le chiedo preoccupatissimo.
«Si sto benissimo» mi risponde.
So che sta mentendo e lo fa per me ma non accetto il fatto che stia male e non vuole fare proprio un cazzo per la sua salute.
Ogni essere umano non si ama né quando sta bene né quando sta male.
Ognuno di noi pensa sempre alla persona che ama e la mette al primo posto in qualunque situazione e non va bene.
«Vado in camera, ti aspetto» mento anch'io, non so perché l'ho fatto.
Faccio pochi passi e ritorno indietro silenziosamente.
Sta parlando al cellulare.
Le sento dire che deve assolutamente dirle una cosa molto importante e che si devono incontrare in un posto qualsiasi.
Poi cambia idea, probabilmente la madre ha da fare come al solito.
«Mamma, cazzo, ti sto dicendo che è importante» si blocca.
Cosa le sta succedendo?
Perché non ne parla con me?
«Sono incinta» scatta a piangere.
È incinta??
E quando aveva intenzione di dirmelo?
Perché non lo ha fatto?
Mi ha tradito sicuramente cazzo.
Faccio dei passi silenziosi ma non riesco tanto, lei se ne accorge e chiude la chiamata.
Vado nel salotto e tutto ciò che vedo lo lancio per aria.
Perché? Cazzo.
Perché proprio a me?
Perché stava piangendo?
Penso che sia una cosa bellissima avere un figlio della persona che ami.
Non mi ama. Ho capito.
Lei viene da me e trova tutto all'aria.
«Mi ami?» mantengo la calma.
«Certo che si» mi guarda negli occhi.
«Perché non me lo hai detto?»
«Detto cosa?»
Mi guarda come se non sapesse di cosa sto parlando.
«Che sei incinta, perché non l'ho saputo per prima io?»
«Non sapevo come fare. Sei arrabbiato?»
«Non sono arrabbiato perché l'hai detto a tua madre, sono arrabbiato perché non l'hai fatto per prima con me»
Sono deluso.
«Scusami»
«C'é qualcos'altro che devo sapere?»
Spero di no.
Ma credo che un si mi farebbe più che bene in questo momento.
Non voglio che mi nasconde delle cose importanti come queste.
«Non so di chi è il figlio»
Sta per abbracciarmi e mi scanso di un passo.
Urlo. «Che cazzo stai dicendo?»
«Sto dicendo la verità»
Non solo lo fa con me ma con altri.
«Con chi cazzo l'hai fatto l'ultima volta»
Sto diventando peggio di una bestia.








Esmeralda
Mi sento una piccola gocciola fuori dall'acqua.
Mi sento come se fosse un incubo.
Non mi sento nella realtà.
Non ci posso credere.
Dovrò aspettare che nascerà per saperlo, nel caso in cui io accetterei di far fare un prelievo del sangue a mio figlio e al cosiddetto padre.
«L'ultima volta è stato con te...credo»
Non so nemmeno io cosa dire.
«Credi? Non c'è niente da credere qui, c'è di mezzo un figlio cazzo non un oggetto che puoi prenderlo e buttarlo dove vuoi» urla nuovamente.
Sono stanca delle sue urla.
«Non so un cazzo ok? Andrò via di mia spontanea volontà, non c'è bisogno che qualcuno mi dica cosa fare o cosa non fare» prendo la mia borsa.
«Dove cazzo vuoi andare?»
«Lontano a qui, già mi basta»
E soprattutto lontano da lui.

io prima di te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora