«Che ti è successo alla mano?» chiede con finta preoccupazione.
«Da quanto in qua ti preoccupi di tuo figlio?»
Non risponde.
Mangio qualcosa di caldo e decido di restare qui a dormire tanto non ho dove stare.
Vorrei tanto inviare un messaggio a Esmi ma ho dimenticato di chiederle il numero cazzo.
***
Mi alzo a fare colazione e come sempre sono solo, non c'è nemmeno il fidanzato di mia madre a farmi compagnia, quello è sempre occupato con il lavoro figurati se ha tempo per me oppure per suo figlio.
Quando mia madre si è lasciata con mio padre, ho sofferto troppo e adesso sono acido con tutti.
Non ho più creduto all'amore da quel momento, ma con lei è diverso.
Esmeralda è diversa da tutte le altre, almeno penso.Esmeralda
Chesley.
Finalmente mi reco a scuola dopo un bel po'.
Mi ero completamente dimenticata di andarci ma non posso più mancare altrimenti dovrò ripetere l'anno e non mi va.
Vado nelle macchine per prendermi qualcosa da mangiare.
«Perché non scende?» urlo come una disperata.
«Ei tu, mancano dieci centesimi» mi guarda una ragazza.
«Oh, grazie mille» che imbarazzo.
E adesso dove li trovo?
Mi sono presa i soldi contati da casa stamattina.
«Figurati, se vuoi te li do io»
Se non avessi fame non li chiederei.
«Gentilissima» e prometto a me stessa che glieli darò al più presto possibile, se la incontrerò nuovamente.
«Piacere, io sono Vanessa, sei nuova qui?» mi porge la mano.
Non pensavo che ci fossero ancora ragazze gentili da queste parti.
«Piacere mio, Mi chiamo Esmeralda, ma puoi semplicemente chiamarmi Esmi. E si, sono nuova»
Parlo troppo e dovrei smetterla.
«Hai già visto la scuola oppure sei una secchiona che vede solo la classe?» scherza lei.
A me non piace il suo modo di scherzare.
«Ho visto solo quella per il momento, tranquilla non sono secchiona» e do un morso al panino visto che ancora non suona.
Mi dice che oggi c'era sciopero degli insegnanti e potevo anche non venire ma se lo sapevo prima, a quest'ora sarei ancora sul letto.
«Ma non suona?» chiedo
«Non ho idea, sono anch'io nuova per dirti la verità è già conosco tutti» sorride.
Che entusiasmo.
La ringrazio per i dieci centesimi e vado in classe, non mi sta tanto simpatica ma dovrei rivederla e spero sia l'ultima volta.
Incontro Gabriel e mi guarda con occhi dolci.
«Buongiorno» dice.
Lo saluto e mi siedo sul mio banco.
«Hai saputo che oggi c'è sciopero?» mi chiede.
«L'ho appena saputo da una ragazza» lo guardo.
Uno come lui non può non conoscerla.