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Volevo davvero invitarla, invece coglione che sono ho rimandato e qualcun'altro l'ha chiesto al posto mio.
Eh sì, sono coglione.
Ho perso questa possibilità, potevo stare tutta la mattinata a ballare con lei.
«Stai piangendo?» mi fa ricordare la coscienza.
Cosa?
No è impossibile che uno come me piange per una ragazza.
Non sto piangendo. Mento a me stesso.
Cosa cazzo mi fa Esmeralda?
Mi sta facendo cambiare totalmente.
Non riesco più a fumare una sigaretta o avvicinarmi un bicchiere alcolico davanti la bocca cazzo.
È un male.
Per qualsiasi problema usavo queste cose e mi sfogavo, bastava anche mezz'ora.
Adesso non più.
È normale?

Esmeralda
Eppure sono curiosa di sapere chi mi ha inviato quel messaggio.
Dovrei rispondere?
Ora che ci penso, non avrei dovuto dirgli a Gabriel che già mi ha invitata qualcuno.
Anzi, gli ho detto anche la verità.
Devo rispondere.
Prendo il telefono e vado nei messaggi recenti.
«Chi sei?» digito in fretta.
«Sono Daniel. Frequento la tua stessa scuola già da un po', peccato che sei troppo impegnata a pensare tutt'altro e non vedermi nemmeno passare accanto a te»
Oddio.
«Davvero?»
Mi tremano le mani.
«Vuoi venire al ballo o no?»
Ehm.
Devo fare ingelosire Gabriel.
«Volentieri»
«Niente scenate di gelosia»
Non gli rispondo.
Non saprei neanche cosa dirgli.
Dopodiché mi dice dove incontrarci.
Perché vuole vestirsi da ranocchio?
Qualcuno può spiegarmelo gentilmente?
Ancora non ho idea di cosa mettermi.
Controllo l'armadio e vedo dei grembiuli dell'elementare.
«Non farlo» parla sempre la coscienza.
Eh? Cosa?
Non pensare la mia stessa cosa.
«Lo sai che ti prenderà in giro tutta la scuola?»
Sto esaurendo.
Adesso parlo anche sola.
Colpa di Gabriel, Daniel e tutto il resto.
Ma ovviamente è anche colpa mia.
Io vado in contro a queste cose, quindi la responsabilità è mia e della coscienza che mi ritrovo.
Grazie coscienza.
Certo, adesso che la ringrazio ironicamente neanche parla più.
Non me lo merito questo.
                   ***
Suonano il campanello.
Menomale che sono già pronta.
Gabriel?
Ah no.
«Chi è?» grido per farmi sentire dall'altra parte della porta.
«Daniel» pronuncia a bassa voce.
Perché?
Non solo?? Mi stanno facendo diventare fusa.
Apro e lo vedo lì.
Ha una maschera verde in faccia con l'eyeliner e matita.
Riconosco i trucchi.
Ma gli occhi dove sono?
«Ma ci vedi?» trattengo una risata.
«Ci vedo» ride lui e rido anch'io.
Non riesco a trattenerla per troppo tempo.
Ci partiamo in macchina e durante un quarto di tragitto rimaniamo muti.
Ma alla fine rompe il silenzio mettendo una musica rilassante.
Io volevo una musica che faccia salire l'adrenalina non una che fa schifo al punto.
«Come te la cavi con quello là?» dice.
Non so per quale motivo, ma sentirlo parlare in questo modo mi irrita parecchio.
«Tutto bene!»
«Guarda che non ho detto nulla di male»
Era da troppo tempo che non litigavo anche con lui.
«Sai, mi mancava litigare con te» ammetto.
«Anche a me»
Si avvicina velocemente e mi da un bacio sulle labbra.
Oddio.
E ora?
Ho tradito Gabriel?
Non penso.
Non sono stata io a volerlo baciare.
Lui si è avvicinato.
Manteniamo la calma.
Respira. Respira. Respira.
Siamo già arrivati.
Prevedo una lunga giornata di un bellissimo punto grandissimo.
Non dico quasi mai parolacce, solamente quando sono nervosa o addirittura incazzata nera.
Ma se Gabriel, ma cosa dico.
Se Daniel non me le fa girare a 365° allora va anche bene.
Mi controllo dallo specchietto e vedo una macchia verde e non ho dove pulirmi cavolo.
«Hai un fazzoletto?» chiedo gentilmente.
Me lo passa e cerco di pulirmi.
Ovviamente non si toglie.
Si avvicina a me e cerca di farlo lui.

io prima di te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora