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Gabriel
Arriviamo in bagno e sta per spogliarsi.
«Ei, non ho voglia di scoparti» ora sono soddisfatto.
«Tu mi porti qui per niente?» è confusa.
«In realtà non so perché l'ho fatto»
Per fortuna non sa che non sono del tutto ubriaco quindi andrà sicuramente via e mi lascerà in pace.
«Ora tu mi scopi oppure...»
Ma chi si crede di essere?
«Oppure cosa?» la blocco.
Si allontana di qualche centimetro e mi fissa.
La sto per odiare dal profondo del mio cuore adesso anche se non ci riuscirò mai.
Posso pur essere più stronzo di tutti ma so comprendere le ragazze, ma solo perché l'odio non fa per me.

Esmeralda
Eppure ero dietro la porta e sentivo i suoi passi.
Perché era lì? Aspettava che uscivo, per fare cosa poi?
Vado un secondo a bere.
Quando torno non lo sento più.
Decido di aprire la porta ma non lo vedo.
Cazzo.
Non mi aspettavo che se ne sarebbe andato via.
All'improvviso sento dei rumori in salone e mi avvicino.
Ci sarà un ladro?
«Ei, che ci fai qui» mi chiede Daniel.
Mi ero completamente dimenticata di lui.
«Sono a casa mia, ho il diritto di venire qui» lo guardo male.
Veramente è casa nostra dal momento in cui ha deciso di convivere.
Si, lo ha deciso proprio lui e naturalmente anche mia madre, visto che io qui non conto nulla.
«Non ti sei fatto più sentire dall'ultima volta» puntualizzo.
«Ero arrabbiato con te in quel momento» e mi abbraccia.
Parole sante.
Decido di ricambiare l'abbraccio dopo tutto quello che gli ho fatto.
L'ho tradito, con uno che conosco appena quindi non mi perdonerà mai, anche perché ho scelto io di farlo.
«Scusami» dico spontaneo.
Per tutto.
«Voglio solo che tu sia felice» sorride.
«Cosa c'è per cena?» cambio argomento.
Mi sembra la scelta migliore da fare.
Spero solo che dirò la verità a Daniel così posso finalmente uscire da qui è andare a vivere da un altro posto, ma non per la casa, per lui e per me stessa.
Non risponde, allora cambierò domanda.
«Hai notizie di mia madre?»
«Non proprio» mi fissa.
Da quanto in qua adesso tutti mi guardano come se io fossi un'aliena?
Andrò in palestra.
Almeno mi sfogo un pochino.
Guardo il cellulare ma non è proprio tardi e mi cambio senza farmi la doccia tanto al ritorno la farò ugualmente.
«Dove vai?» mi chiede.
Finalmente gli è tornata la lingua.
«In palestra»

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