Gabriel
È passato già un mese da quando io e lei non ci sentiamo più.
Spero che la sua gravidanza stia andando alla perfezione, lo spero per il bimbo, un po' anche per Esmeralda.
Si merita la felicità.
Tutti c'è la meritiamo.
Ecco perché io ho iniziato a frequentarmi con una bellissima ragazza della mia età.
«Ei amore, tutto ok? Ti vedo spensierato» fa lei.
«Tutto bene Nica» dico.
Siamo entrambi nudi sul letto.
Sono felice di averla.
«Non mi dire che stai ancora pensando alla tua ex» si arrabbia e si veste.
«Ti sto dicendo di no» urlo.
Preferisco Esmeralda che lei nel comportamento.
Anzi, in tutto.
«Sai che ti dico? Quando avrai capito lo sbaglio che hai fatto, inviami un messaggio» e va via con quel vestitino troppo corto.
Esco e vado dai miei amici, che oramai frequento tutti i giorni visto che sono sempre solo grazie a Nica.
«Cosa desidera?»
«Una birra economica» mi rivolgo in un tono brusco.
Non mi importa un cazzo di quello che pensa.
Da quando la barista che era qui, è stata licenziata per colpa mia non è più lo stesso il pub.
Ammetto che ci prova con me, ma non ero di certo l'unico, quindi non ho poi così tante colpe.Esmeralda
Direi che il primo mese di gravidanza è andato bene.
Aspetterò con ansia altri otto, dopodiché l'avrò in braccio.
Che emozione pensarci.
Sarò sempre sola.
Menomale che sta anche finendo la scuola.
Oggi decido di andarci e volano tutte veloci le ore.
Come se fosse uno schiocco delle dita.
Gabriel c'era ma non mi ha rivolto neanche uno sguardo.
Dicono in giro che è già fidanzato con una poco di buono.
Prendo la cartella e mi dirigo fuori.
«Amore mio, per favore, non puoi trattarmi così» dice lei al coglione.
O mio dio.
Ma che voce ha?
Non ha niente di vero nel suo corpo.
Chiunque la sente parlare o ridere rimarrà scioccato a vita.
Sembra una gallina in calore, sia come voce che abbigliamento.
Certo che è bella, ha le unghie finte, l'extension blu, le ciglie lunghe più di tre centimetri.
Wowwwww.
Basita.
La gallina è molto più vera di lei, ed infine ha più classe nonostante fa coccodè.
Giro l'angolo e vomito. Di nuovo.