Gabriel
Questa è già la seconda settimana che andiamo a far visita al mio piccolino.
E sono contento.
Ho deciso di andarci a comprare un giocattolino.
E se lo rompe? È uno spreco.
Se lo mette in bocca e si soffoca? No, non succederà, sono un padre che sta attento a queste cose.
Entro alla giocattoleria e c'è una vasta scelta di pupi, di qualsiasi grandezza.
‹‹Vuole aiuto?>>
Le rispondo male subito o immediatamente?
Non voglio che mi danno del lei, cazzo.
Sono ancora giovane per questa tortura.
<<Si ho fretta. Mi serve un giocattolo per un bimbo piccolo>>.
<<Mi segua>>.
Carina dai.
Qui ci sono solo giocattoli che fanno rumore, ed io non li potrei sopportare per più di due minuti.
<<Non mi piacciono>>.
<<Vediamo se questo ti piace>>.
Mi spinge al muro, mi bacia e mi sbottona la camicia.
Oh.
I ruoli qui si sono scambiati.
Ma che sto facendo?
Sono arrivato fin qui per Andy e mi ritrovo quasi a farlo con la commessa?
La spingo lentamente verso in avanti e la scanzo.
<<Se continui così prendo il regalo gratis>>. Mi guardo intorno e continuo la ricerca per il regalo perfetto.
<<E va bene. Non ti piacciono le ragazze come me, per caso?>>
<<Decisamente>>.
Trovo un coniglietto con una maglia blu con scritto "London".
Voglio questo.
<<Sono settanta euro>>.
<<Tieni cinquanta e ringrazia. Arrivederci>>.
Prendo la busta, metto il peluche dentro ed esco.
Accendo il motore e vado via da quel posto orrendo.
Esmeralda non saprà nulla, altrimenti non saprei come farmi perdonare stavolta.Esmeralda
Finalmente Gabriel è arrivato, dopo mezz'ora di ritardo.
Uff.
Menomale che sono già pronta, altrimenti si arrabbiava pure, e voleva anche ragione.
Prendo la borsa e chiudo a chiave la porta.
<<Sei bellissima con questo vestito>>.
<<Ma è semplice>>.
<<Le cose semplici sono sempre belle...>>.
Ora si mette a fare anche il filosofo.
Poi continua.
<<Ho comprato un peluche per il piccolo>>.
<<Hai fatto bene, speriamo che lei cambia idea>>.
<<Dovresti conoscerla meglio di me>> sbuffa.
Ma se cambia di punto in bianco, cosa posso farci?