Gabriel
Eccola lì, di nuovo.
In carne ed ossa.
Sempre girata di schiena.
Ma stavolta no, adesso ci vado.
Le farò ascoltare tutto, forse mi crederà o forse mi manderà a fanculo ugualmente dicendomi che poteva farlo prima e non adesso.
Non mi importa un cazzo.
Io ci vado.
Che cazzo le dico?
"Ciao, come va la vita?"
Sarebbe banale dopo un secolo che non ci vediamo io e lei.
Ma decido ugualmente di agire d'istinto che forse sarebbe la cosa migliore.
«Ei, devo parlarti urgentemente» le dico.
Esmeralda si gira.
Voglio vedere il pancione.
«Che cazzo vuoi adesso?» finge di essere incazzata col mondo.
O forse lo è?
«E la pancia?» chiedo.
Mi preoccupo adesso.
E se ha perso il bimbo per colpa mia?
E se invece fosse colpa di Daniel?
Oh cazzo.
Sarebbe una tragedia.
Come cazzo mi devo comportare?
«Tutto bene, grazie per esserti preoccupato per me»
«Io non so chi è il padre» mi diventano gli occhi lucidi. Poi continuo «Se il padre sarei io mi comporterei diversamente, anche se non sono pronto a farlo manco proverei lo stesso. La cosa che mi fa rabbrividire è che fosse Daniel» mi viene la rabbia a pensarci.
«Dovevi ugualmente venire in sala parto, questa non te la perdonerò» e va via.
Cazzo.
Dovevo farle sentire quella cazzo di registrazione di presenza.
Adesso dovrò aspettare di incontrarla nuovamente per puro caso. Cioè mai più.
Se mi vedrà per strada sicuramente andrà dalla parte opposta e sarà per sempre così.Esmeralda
Non mi farò mettere di nuovo i piedi in testa di lui. Non stavolta.
Lo faccio per Andy.
Per un piccolo bimbo che crescerà senza un padre è che questo lo nuocerà molto quando sarà grande.
Un bimbo che anno dopo anno cresce senza un genitore diventerà un tossico dipendente, questa cosa non gli deve mai succedere per colpa di Gabriel che crede a delle sciocchezze che si inventa il suo piccolo cervello.
Sempre se ce l'ha.
Ma, evidentemente no.