Gabriel
Finiamo in fretta di sistemare la piccola stanza e cerchiamo dappertutto il bidello, ma niente da fare, non si trova.
Sicuramente starà facendo la stessa cosa che ho fatto poco fa con Esmeralda.
Quel vecchiaccio pervertito.
«Se vuoi possiamo andare in palestra» chiedo.
«Certo» risponde tranquilla.
Anche se prima dovrei farmi la doccia, ma sarebbe inutile se poi sudo nuovamente.
Ci avviamo ma girando l'angolo incontriamo dei miei vecchi amici d'infanzia.
Due palle piene.
«Eii, ti sei fatto una vita vedo»
Quel coso se parla di nuovo lo sbatto al muro.
Eppure, non ricordo neanche il nome di questo qui.
«Tu devi essere la sua nuova ragazza, la prima. Io sono Devid» sorride.
Gli do un pugno se la sfiora nuovamente.
Poteva benissimo evitare di stringerle la mano, invece no, deve per forza farmi incazzare e fare altri danni che non voglio fare, soprattutto davanti a lei.
«Io sono Esmeralda, piacere» gli sorride.
Come se davvero ci fosse qualcosa di divertente.
«Dobbiamo andare» le prendo la mano e andiamo via.
Lei non deve più rivolgere la parola a sta gente lì.
«Che hai con loro? Eppure sono così gentili con te» dice.
«Stagli lontana» ordino.
«Te l'ho sempre detto che non decidi sopra di me o sbaglio?» incrocia le braccia al corpo.
«Per favore, non voglio litigare» ammetto.
Le do un bacio sulla guancia, magari così si tranquillizza.
Voglio passare ancora molto più tempo con lei, e non voglio che le facciano qualcosa di male.
Non li deve frequentare, non voglio che lei cominci a fumare roba non legale proprio come me tempo fa.
Desidero solo che lei sia felice ma allo stesso tempo pulita. Pulita, senza danni fisici, ubriaca o drogata.
Ed io sarò pronto a proteggerla da chiunque, pur di ferirmi io. Ci tengo troppo, e non deve succederle niente.
Per la prima volta che tengo per davvero a una ragazza non me la farò scappare via.
Ricambia il bacio e mi abbraccia.
«Da quanto in qua sei iper protettivo?» chiede con curiosità.
«Da quanto ti conosco più o meno, solo che non l'ho mai fatto notare»
Con lei sono sempre sincero.
Ad un tratto ricevo una chiamata.Esmeralda
Ha da mezz'ora che parla al cellulare con dei suoi amici, credo che siano quelli di poco fa.
Non capisco perché si è allontanato da me, cioè se nasconde qualcosa io sparisco dalla sua vita.
Non ci vuole troppo a dirmi che non mi vuole né come amica né come ragazza e la finiamo qui senza litigi o altro e volto pagina per sempre.
Se deve mentire preferisco che lo faccia con qualcun'altra non con me.
Se invece mi deve "tradire" voglio sapere la verità.
Eppure pensandoci, non so se stiamo insieme o meno.
Penso di sì, perché se io devo fare determinate cose preferisco che siano con la persona che mi vuole veramente e non con uno sconosciuto o addirittura un amico.
Decido di fare qualche passo per passarmi del tempo.
«Ci si rivede» spunta quello di prima biondo.
«Se cercate Gabriel è più avanti, se non volete disturbarlo vi capisco» faccio un sorriso finto ma senza farlo notare a tutti quanti.
«No, cercavo te»
Perché mi parla solo lui adesso?
C'è qualcosa che non va.
Non mi fido di loro. A parte che nemmeno li conosco.
Ma non capisco perché Gabriel mi ha detto di stargli lontana.
«É meglio che vada, sennò mi cerca» faccio un passo avanti ma qualcuno mi blocca il polso.
«Hai fretta piccola?»
Mi guarda, quello sguardo non mi piace per niente.
«Lasciala, è fidanzata con quel coso» si intromette Devid, mi pare si chiama così.
Poi viene Gabriel e mi vede con loro.
«Che cazzo state facendo tutti qui con lei?» si intromette.
Il sangue gli diventa caldo e spero che non succeda nulla stavolta.