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(Qualche mese dopo)
É da un po' di giorni che penso al futuro.
Ho scavato fino in fondo e ho trovato tutto ciò che vorrei col tempo.
Vorrei fare tante cose, forse anche troppe, vorrei vivere la mia vita fino alla fine dei miei giorni, fino a quando farò l'ultimo respiro.
Vorrei svegliarmi un giorno e pensare che dopo tutti gli ostacoli ce lo fatta.
Ma ancora devo fare molta strada.
E sono sola, qualunque cosa penso o esprimo a qualcuno in modo che mi potesse aiutare, dicono di non farla, di aiutarmi in un altro modo.
Così il mio mondo crolla, non so dove arriverò se continuo di questo passo.
Vorrei un aiuto vero, un aiuto sincero.
Il finale può essere sempre riscrivibile, ma quando tutto crolla è impossibile.
Ripeto, sono sola e non ce la farò.
Vorrei partire, ma alla fine, per quale scopo?
Starei sempre sola.
Questo è il bello, no?
Dove andrò a stare poi?
Se vado in Liguria, ho un'amica ma non può ospitarmi per tutta la vita.
Dovrei pure fare tutto il viaggio da sola.
Se invece continuo la scuola, avrò ancora gli amici con me, avrò lui, magari mi sostiene qualcuno in questo modo.
Se faccio quello che desidero tantissimo, perderei tutto, perderei la laurea, il diploma, il rapporto con tutti quelli che conosco.
Uscirei per poche ore ma non concludo niente.
Mi dicono di non farlo, e di continuare a vivere la mia vita.
Io non voglio questo, devo cambiare.
Sono costretta a farlo, perché in fondo, a me non piace nulla qui.
Forse mi sono persa anche troppo tra i miei pensieri e la realtà.
É l'ora dell'intervallo e passeggio per la scuola con il panino in mano.
Decido di collegarmi su Tumblr e noto una frase di un tizio a caso.






‹Stasera ho detto addio al mio amore eterno. 
Avete presente quegli amori impossibili che vedi solo nei film e pensi che siano ridicoli perché se si ama davvero si combatte? Beh, io stasera ho lasciato andare via lei.
Ho bevuto 2 bottiglie di vodka liscia per dimenticarla, tutto girava, lei era ferma. Lì, nei miei pensieri. Sto provando ad odiarla sapete? Ci sto provando davvero, ma come fai ad odiare qualcosa che vorresti amare fino all'estremo. Come fai?
Amo Tumblr, non scrivo quasi mai di me, mi piace leggere di voi, eppure ora ci sono io qui, ad un bancone, in una inutile discoteca, a scrivere di lei mentre davanti mi passa la solita bella ragazza che molto probabilmente mi porterò a letto per non pensare a lei. Da domani non la vedrò, non la sentirò, non andrò più sotto casa sua nella notte a guardarla dormire, lei chiuderà quella finestra, io chiuderò qualche canna in più. 
Mi sembra anche banale parlare di lei ora, ho tentato di farla restare, gliel'ho urlato, lei è voluta andare, io le complico solo le cose. Lei non sa che mi ha complicato la vita, lei non sa, che a quelle promesse, io ci credevo davvero.
Non fate mai promesse che non potete mantenere, credetemi, fanno un male cane.
Io non l'ho mai capito cosa eravamo, eppure per lei avrei trovato un lavoro vero, avrei tolto le discoteche da mezzo e avrei fumato qualche canna in meno. Perché lei mi rendeva migliore.
Io l'amavo. Io l'amavo da morire e avrei combattuto per lei, avrei aspettato anche anni per una così.
Amavo tutte le volte che quando le prendevo le mani lei me le stringeva.
Amavo quando cercava di farmi ingelosire, e ci riusciva, ci riusciva sempre.
Amavo quando litigavamo e finivamo per baciarci.
I baci. I nostri baci. 
Dio quanto amavo i nostri baci.
Mi sorrideva sapete? Lei mi sorrideva ogni volta che ci baciavamo, penso sia la cosa più bella che abbia mai visto.
Non riuscivamo a stare senza baciarci per un solo secondo, non riuscivo a non spingerla contro quel muro e baciarla e mi trattenevo sempre, avevo paura di farle male ogni volta che ci baciavamo, avevo paura di me quando stavo con lei, perché lei mi rendeva vulnerabile.
E ora lei è voluta andare via, viviamo una storia d'amore che non è la nostra.
Mi tremano le mani e questo è il diciottesimo bicchiere che bevo. 
Lei non sa che stanotte tornerò sotto casa sua, ma non entrerò, non la vedrò dormire, la mia piccola Esmi ha rinunciato all'isola che non c'è, e ora il suo Peter Pan non sa con chi volare, non ha più pensieri felici.
Era un amore malato il nostro, ci volevamo così tanto da annientarci, e ora invece io vorrei annientare quelle pareti di quel fottuto bagno di scuola dove ci sono le nostri frasi, dove le ho promesso un per sempre che lei non ha voluto. 
La mia Wendy è qui sapete? È su Tumblr, lei non l'ha mai saputo che anch'io ho un profilo e che tutte le notti andavo a spiare il suo.
Ha scelto lui.
Era la cosa giusta da fare.
Però come glielo spiego ora al mio cuore? 
Piccola Wendy io non ce l'ho con te, io non potrei mai avercela con te, però sappi che hai spezzato un cuore di ferro, forse così fragile come pensavo che fossi non lo sei sai?
Mi penserai, ti penserò. 
E tornerai, lo so che lo farai, ma il tuo Peter Pan stavolta non volerà più con te, non perché non lo voglia, ma non ne è più capace.
Buona fortuna piccola Wendy e mi raccomando non lasciare i vestiti sulle sedie, prendi la medicina prima di andare a dormire, gioca di più con tuo fratello e non farti male. Non farti male perché non posso più venirti a salvare.
Arrivederci piccola Wendy. 
Ricordami sempre come l'esperienza più folle e pura della tua vita. 
Ti amo.
Lo giuro››.






Queste si che sono parole dolcissime, vorrei solo che me le dicesse Gabriel o magari anche scritto con lo sconosciuto. E invece niente. Pazienza.
«Che leggi di bello?» mi sconcentra Gabriel.
Parlo del diavolo e spuntano le corna, bella questa.
«É la terza volta che leggo queste parole, non so chi l'ha scritte, ma sono cose d'amore, un amore perduto» confesso.
Non so per quale motivo lo sto facendo e non voglio neanche scoprirlo.
Dovrei essere ancora arrabbiata con lui ma non ce la faccio, non ci credo ancora che mi ha toccato mentre dormivo.
Me ne sarei accorta, no?
Ovvio che si naturalmente, non sono poi così idiota... credo.

io prima di te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora