Gabriel
Mi sento soddisfatto di dormire adesso è meglio se mi alzo e faccio colazione. Mi ripeto nella mia testa prima di muovermi.
Cerco di muovermi un dito ma non riesco, allora provo con gli occhi ma nemmeno.
E va bene, adesso mi metto ad urlare più forte che posso, in modo che gli altri mi sentiranno.
Non riesco a muovermi neanche la bocca cazzo.
Che mi è successo?
Sono ancora a casa, giusto?
E soprattutto, sono ancora vivo?
Tutto è possibile nella vita.
Se non riesco a muovermi o sono attaccato a qualcosa di scomodo oppure sto ancora sognando.
Niente.
Non posso fare un cazzo.
Non posso parlare.
Non posso urlare.
Non posso muovermi il braccio.
Niente di niente.
Il niente, secondo me, è come il bianco.
Un foglio che aspetta che qualcuno lo colori, oppure che ci faccia un piccolo disegno per renderlo meraviglioso.
Ecco, il nulla mi rappresenta adesso.
«Esmeralda, forse è meglio così, soffrirai per un po' ma poi passerà» sento delle voci ma non capisco chi è.
«Non passerà per un cazzo» lei urla ma qualcuno subito dopo le tappa la bocca.
Se è uno che la tocca mi alzo, o almeno ci provo, e lo picchio a sangue.
Cerco di metterci tutta la forza che ho.
«Vai a mangiare che non fa stare bene a nessuno star a digiuno» ecco di nuovo questa voce.
«Io mangerò solo dopo averlo abbracciato» lei piange.
Piange per me oppure per un altro uomo?
Mi ha tradito?
Mi muovo con più forza di prima e finalmente riesco, ma solo un dito.Esmeralda
Noto che si è mosso un dito.
Awwwww.
Fantastico.
È vivo.
Si sta riprendendo.
«Coraggio vita mia, apri gli occhi adesso» lo supplico più che posso.
Non lo fa.
Decido di chiamare una dottoressa, subito dopo entro nella stanza.
I suoi occhi solo spenti, ma sono pur sempre aperti.
Ci vediamo come se fosse la nostra prima volta.
Come se sto per conoscerlo.
«Do-dove sono?» chiede.
«Sei all'ospedale, ma non avere paura, ci sono io adesso»
Sono diventata più romantica da quando è successo questo fatto.
Il motivo?
Semplice.
Nessuno vuole perdere la persona che ama e di certo non se la farà scappare per qualcosa di più bello.
«Che è successo?»
«Niente di cui tu ti possa preoccupare»
Decido di non dirgli nulla della gravidanza.
Ma so che appena lo scoprirà ci litigheremo a mai finire.
Non posso dirglielo adesso, non adesso che si è appena svegliato dopo quasi un mese.
Spero che stia bene nonostante tutto.
Aggiungo un «Stai bene?» in tono molto preoccupato e lui se ne rende subito conto.
«Certamente, mi sono fatto la meglio dormita» ride.
«Non scherzare con le cose serie» lo rimprovero.