Ad un tratto entra il bidello e si mette ad urlare anche lui.
«Che è successo qui?»
Non mi dire che penserà male adesso.
I banchi sono quasi tutti per terra,ma non vuol dire che abbiamo fatto sesso.
«Sistemerò tutto io, promesso»
Questa è la mia prima volta che prometto una cosa e vorrei mantenerla.
«É meglio per te, se non vuoi farti sospendere» e va via.
«Simpatico» dico per farle uscire magari un piccolo sorriso ma non riesco.
Prendo il primo banco e lo alzo con cautela.
È buono per fare pesi.
«Io vado» mi guarda lei.
Cosa??
«Pensavo che mi volessi aiutare qui» faccio gli occhi dolci.
«Il danno lo hai fatto tu, non di certo io» mi dà le spalle e va via.
Ora sono di nuovo solo.
La stanza è in disordine come la mia testa per adesso.
Ho un caos totale dentro di me e non so come liberarmene, non è facile come qui che basta alzare le cose da terra ma è molto più complicato.
Alzo gli altri due e mi ci siedo sopra uno a caso.
Non serve a niente rompere tutto se non cancello tutto ciò che ho dentro.
«Sei così divertente» mi guarda.
Pensavo che era andata via, invece eccola qui di nuovo.
«Ti avevo detto di andartene» mi alzo.
«Non decidi tu sopra di me» risponde.
Ci risiamo.
So che ha ragione ma non deve averla per vinta come sempre.Esmeralda
Avevo intenzione di andarmene e lasciargli tutto il casino a lui visto che sono state le sue mani a creare altri danni. Come al solito.
Invece eccomi qui, pronta ad aiutarlo come sempre.
Tanto so già che questo è solo tempo sprecato inutilmente, ritornerà lo stronzo che era prima, anzi, non è mai cambiato.
Non ci ha mai provato a fingere di essere magari un po' dolce, solo a volte veramente.
«Vuoi aiutarmi?» si avvicina.
«Se vuoi vado» scherzo.
Si avvicina un po' troppo adesso, e so già come andrà a finire.
Mi bacia.
Le sue labbra sono come un qualcosa di magico, danno un brivido che scende giù, si ferma lì e dopo qualche secondo sparisce.
Mi capita ogni volta che mi da un bacio.
Mi fa sedere sopra il banco e le sue mani scendono sui miei fianchi.
Lo guardo.
Ha degli occhi bellissimi e profondi come l'oceano.
Gli leggo che ha una forte voglia di passione e desiderio.
Non sono di certo io a creargli questo effetto, ma è lui che si fa dei pensieri assurdi su di me.
Mi fa allargare le gambe e si mette in mezzo.
«Baciami» sussurra.
Certo che lo faccio, ma non perché mi dice di farlo, lo avrei fatto ugualmente.
Ci continuiamo a baciare ma questa intimità ad un tratto, decido di interromperla.
«Togliti» sorrido e lo vedo confuso, «per favore» aggiungo.
Fa un passo indietro e alza un altro banco.
Poi ancora e ancora.
Si abbassa per la quarta volta ed io gli salto sulle spalle.
«Ei, che stai facendo?» chiede.
Forse adesso è più confuso di prima.
«Non lo so, avevo voglia di farlo» sorrido per davvero.
«Ti farei venire voglia io adesso, ma per altro» fa gli occhi strani.
«Pervertito che non sei altro» lo stringo forte.
Non so, per me c'è attrazione me ne sto accorgendo.
Mi posizione nuovamente sopra il banco.
«Stavolta non sarai più tu a fermarmi» posiziona le mani come al solito e mi bacia con la lingua.
Voglio farlo.
È la prima volta che lo penso e voglio per davvero.
Mi bassa i pantaloni e lui fa ugualmente, si posiziona l'accessorio "importante" e mi guarda.
Ho una voglia assurda di farlo.
Voglio lui dentro di me.
Voglio sentire il suo respiro addosso.
Voglio unire i nostri corpi in modo da diventare una cosa sola.
Solo questo desidero per ora.
Mi guarda e affonda su di me come non mai.
Sento il suo calore ovunque.
Ascolto i suoi gemiti ma io mi trattengo, ormai ci sto prendendo abitudine a non farmi sentire.
Stavolta mi è scappato.
Quindi decido di unire i nostri gemiti, ovviamente facendo attenzione a non farci sentire da nessuno.
Si stacca da me ed io mi aggiusto.
Le cose belle purtroppo finiscono in fretta.
«Fai veloce anche a sistemare» interrompo il silenzio.
«Ti è piaciuto?» chiede.
«No» scherzo.
«Ti ho sentito godere» è felice.
«Fa niente» mi fissa.
Questo non finisce più di guardarmi come se fossi una dea.