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Avrebbe dovuto fermarmi, invece non l'ha fatto.
Poteva benissimo venirmi dietro per risolvere magari qualcosina.
Se doveva dirmi qualcosa perché non lo faceva subito e prendeva l'occasione?
Non può presentarsi di nuovo nella mia vita di punto in bianco, neanche se fossi un cane.
Non voglio perdonarlo però effettivamente mi manca tutto di lui.
I suoi occhi cavolo.
Mi manca stare sul letto insieme, ora che sono in tre è più bello, specialmente che lui è il padre.
Pensando a tutto ciò arrivo a casa senza che me ne accorgo.
Andy piange in continuazione e mia madre dov'è?
Cerco per tutta la casa ma non trovo né mia madre né il bimbo.
La chiamo a telefono ma niente.
Magari è uscita prima che arrivassi io.
Ma almeno al cellulare può rispondere.
Vado in camera sua e la vedo lì che dorme e il cellulare sopra il comodino messo in vibrazione.
«Dove cazzo è Andy?» urlo così tanto che la sveglio subito.
«In camera tua, e non urlarmi in quel modo, sono sempre tua madre» si gira su un fianco.
È pur sempre mia madre?
Quando sparivo io non si preoccupava? Evidentemente no.
Io non sono lei, è mio figlio e lo crescerò sola d'ora in poi.
Salgo le scale e verso la mia camera si sentono dei rumori.
Andy starà giocando.
Apro la porta e mi trovo uno davanti tutto incappucciato che esce dalla porta.
Il mio bimbo??
Ha il mio bimbo?
Lo sta portando via?
Buio.







Gabriel
Me ne sono veramente pentito di non fargli ascoltare la registrazione, ma era proprio davanti i miei occhi e non mi è passata per la mente subito. Cazzo.
Si, sono una testa di cazzo, che corre dietro a lei nonostante tutto ancora.
La amo più della mia stessa vita e lei non vuole perdonarmi adesso.
Sempre colpa mia.
Magari per una volta lo ammetto a me stesso.
Vado al bar e mi mangio un cornetto con la crema.
Secondo me, quelli con la Nutella sono per i bimbi.
Ah, il mio bimbo.
Voglio vederlo, magari mi convincerò che sia mio figlio così mi avvicinerò più a lei.
Magari tutti penseranno che è una banale scusa ma non lo è, lo faccio solo ed esclusivamente per starle il più possibile accanto.
Senza che nessuno si intrometti nuovamente.
Mi arriva una chiamata da Esmeralda.
O cazzo.
Si è convinta?
Vuole vedermi?
OMG.
Non faccio in tempo a rispondere e la chiamo.
"Tim, segretaria telefonica"
E che palle.
Mi ha chiamato un attimo fa.
Aspetto ma niente.
Così decido di chiamarla nuovamente cazzo.
«Ei, dimmi tutto» sono felice.
«Dammi Andy, immediatamente sennò te la passerai male» mi minaccia.

io prima di te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora